Riscoprire gli antichi tesori di Palazzolo riproducendoli in dettaglio: una forma d’arte che serve a preservare la memoria di ciò che è la storia di un luogo e salvaguardarne così il ricordo per le nuove generazioni. Da qui la riproduzione di alcuni oggetti come un rilievo custodito al Museo archeologico regionale Paolo Orsi, raffigurante il culto di due divinità, reperto rinvenuto agli inizi del secolo scorso in contrada Serra Palazzo. E’ la mostra che si può ammirare ancora per alcune settimane, fino a Natale, al Museo archeologico di palazzo Cappellani, in via Gaetano Italia. L’esposizione “Il gioiello ritrovato” è una libera interpretazione del maestro orafo Massimo Scirpo che ha realizzato un gioiello dalla copia del rilievo, che fa parte dei reperti custoditi al museo di Palazzolo. La mostra è stata inaugurata in occasione dell’iniziativa “Le notti di Cibele” finalizzata proprio a riscoprire il culto di Cibele, del complesso dei Santoni di Palazzolo, del culto che un tempo c’era sul territorio, testimonianza unica e significativa del mito. Il rilievo è la copia in gesso fatta realizzare dal barone Gaetano Judica tra il 1930 e il 1931. L’originale rinvenuto in contrada Serra Palazzo nel 1915 è stato acquisito da Paolo Orsi nello stesso anno e fa parte delle collezioni del museo di Siracusa. Il rilievo, inquadrabile nel terzo secolo a.C. raffigura una scena con due divinità con al centro il tripode delfico, diversamente interpretata, Apollo e Demetra, Apollo ed Artemide, Afrodite e Persefore/Kore. Il gioiello di Scirpo è stato realizzato in tufo o pietra lavica con rubini e oro.
E Scirpo in questi anni ha riprodotto altri reperti: ha realizzato una libera interpretazione della moneta di Akrai, che gli fu commissionata per la prima volta dall’amministrazione comunale in occasione della cittadinanza onoraria a Bernabò Brea.
Ha anche realizzato in oro la nuova corona della statua della Madonna Addolorata e realizzato vari restauri a Caltabellotta, come lo stellario in oro della Madonna dei miracoli, ma anche le sei frecce in oro per la statua di San Sebastiano di Palazzolo donate da sei devoti.
“Cerco sempre di avvicinarmi al contesto in cui viviamo – racconta – riproducendo particolari del barocco, delle inferriate, balconate di Palazzolo, di chiese, come l’Annunziata. Questa passione per le nostre bellezze artistiche è dovuta al fatto che ho frequentato da piccolo le varie chiese e sono affezionato a questi luoghi. E’ importante che anche tanti giovani di Palazzolo stiano riscoprendo la passione per l’artigianato, come l’antica arte degli scalpellini, un modo per scoprire i nostri luoghi più belli e riprodurli con la propria arte”.