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Un mensile su Palazzolo: il ricordo de “Il Corriere degli Iblei”

La prima pagina del Corriere degli Iblei

E’ stato per più di quindici anni il mensile di Palazzolo e degli Iblei, uno sguardo attento sulla cronaca, sull’attualità, sulla cultura, sullo sport del territorio, arrivando soprattutto a essere diffuso in molti paesi, come l’Australia.

“Il Corriere degli Iblei” è stato fondato nell’estate del 1993 da Santo Gallo, Enzo Giardina e Salvatore Urso. Il primo numero venne pubblicato nel mese di Aprile del 1994. La chiusura del giornale avvenne il 31 dicembre 2009. Come racconta il direttore responsabile e fondatore Santo Gallo, giornalista palazzolese, il mensile è stato per tanto tempo un punto di riferimento dell’informazione degli Iblei. Nel dicembre del 1995 nello studio del notaio Antonino Pantano in piazza Archimede a Siracusa fu costituita ufficialmente la cooperativa a.r.l. formata da nove soci giornalisti e collaboratori. I locali della redazione e la sede sociale si trovavano nell’edicola gestita dal compianto Ugo Santoro, in via San Sebastiano 21 a Palazzolo, che a pieno titolo faceva parte del consiglio di amministrazione della cooperativa. “Lo scopo della pubblicazione del mensile – racconta Gallo – era quella di dare una voce ai comuni della zona montana e dell’entroterra degli Iblei e creare nello stesso tempo un “cordone ombelicale” con gli emigrati di questi centri in Italia, in Europa e nel resto del Mondo. Il Giornale riuscì in meno di un anno ad avere più di un migliaio di abbonati sia in Italia che all’Estero, circa 300 solo in Australia nella Comunità palazzolese dello Stato del Victoria a Melbourne presieduta da Salvatore Liistro, che fino alla chiusura del giornale è stato il nostro punto di riferimento nella terra dei canguri. Oltre all’Australia, avevamo abbonamenti di palazzolesi residenti da tanti anni in America, Canada, Argentina, Venezuela e in Europa, Francia, Olanda Germania, Regno Unito, Olanda, Belgio e Danimarca”.

Un mensile che aveva vita autonoma anche a livello economico, perché non era facile avere un appoggio dalle istituzioni, sempre in crisi finanziaria. “Il Corriere – sottolinea Gallo – aveva come unico sostegno gli abbonamenti annuali, le vendite e gli introiti che provenivano dalla pubblicità degli esercizi commerciali e aziende artigianali. Gli enti pubblici, Comuni e Unione Valle degli Iblei, commissionavano periodicamente degli inserti di natura redazionale e pubblicitaria in occasioni di eventi turistici, feste religiose, sagre, rassegne al fine di dare visibilità alle loro iniziative sul territorio”.Altra pagina del Corriere degli Iblei

Un mensile, quindi, che per molto tempo è riuscito a resistere, per anni, all’avvento della globalizzazione e soprattutto alle tante trasformazioni che ha subito l’informazione con l’avvento del nuovo millennio. “Siamo stati i primi ad avvertire la crisi dell’editoria – racconta Gallo – perché non avevamo sostegni economici da parte delle istituzioni statali, regionali e provinciali. Il resto l’hanno fatto Internet, i social, i blog e i siti on line. E’ stata una chiusura traumatica ed amara sia per me, nella qualità di direttore responsabile, che per il collega vice direttore Enzo Giardina, ma inevitabile per due motivi: la riduzione degli abbonamenti nel corso degli anni dovuto in parte ai disservizi delle Poste e l’arrivo delle nuove tecnologie web, il vertiginoso aumento dei costi di gestione comprese le tariffe di spedizione sia in Italia che all’Estero. Il Comune di Palazzolo, con i sindaci dell’epoca che erano andati in Australia si erano fatti carico di offrire alla comunità palazzolese emigrata gli abbonamenti gratuiti. Ma questa forma di abbonamento funzionò solo ai tempi della lira, con l’ingresso della moneta europea dell’euro le cose cambiarono perché in sede di bilancio le somme destinate per gli abbonamenti per gli emigrati subirono un notevole taglio tale da non riuscire a coprire neppure le spese di spedizione. Infatti, negli ultimi due anni di pubblicazione dal 2007 al 2009 la spedizione in Australia avveniva attraverso una convenzione con le Poste Italiane e la nostra cooperativa facendo recapitare il pacco dei giornali a casa di Salvatore Liistro in Australia e che lui stesso provvedeva a spedire le singole copie agli abbonati di Melbourne e Sydney”. Gli eventi nei 15 anni di pubblicazioni sono stati tanti, ricorda il direttore responsabile, dalla politica locale alla cronaca, agli approfondimenti e ai servizi in terza pagina su tutti in Comuni collinari ed in particolare Palazzolo. “Non posso non citare – aggiunge – gli avvenimenti sportivi curati nei dettagli e con ampi servizi dal collega Enzo Giardina, memoria storica del calcio palazzolese e che di recente ha dato alle stampe il libro dal titolo “Tra sport e Passione-60 anni di calcio palazzolese”. Ma anche la terza pagina curata da Nello Blancato, studioso e cultore di tradizioni popolari, autore di testi nonché amico e collega di Antonino Uccello, creatore e realizzatore della Casa museo di via Machiavelli.  Poi Vincenzo Teodoro, scomparso da alcuni anni, che pur abitando a Roma non mancava tutti i mesi di mandare per posta i suoi pezzi storici “che uscivano dalla sua penna fine e raffinata, legati alla cultura, all’arte e alla civiltà contadina degli Iblei”. “Ricordo gli speciali del Corriere nel corso dei quindici anni- dice Gallo – la visita di Papa Giovanni Paolo II a Siracusa nel 1996, il viaggio dei sindaci Emanuele Messina e Domenico Nigro in Australia, la promozione nel campionato di Eccellenza della squadra del Palazzolo Calcio e le varie tornate elettorali delle amministrative nei comuni montani di Palazzolo, Cassaro, Ferla, Buccheri, Buscemi, Canicattini e Sortino”.

E se ci fossero le possibilità economiche, viene da chiedere, per ripristinarne la pubblicazione del mensile, si comincerebbe di nuovo? “Il Corriere degli Iblei – rileva Gallo – appartiene alla storia passata del mondo della carta stampata realizzato in modo artigianale e stampato nelle tipografie con le macchine piane. Ripristinare la pubblicazione? E’ una bella domanda. Ci si può ragionare trasformando magari la testata in un sito on line regolarmente registrato in Tribunale così come prescrive la Legge sulla stampa. Il “Corriere” è stato per me e Enzo Giardina, una nostra creatura che abbiamo costruito mese dopo mese nel corso dei quindici anni con umiltà e fatica tanta, ma con il solo obiettivo di rendere un servizio utile alle collettività locali e senza alcuna pretesa economica”.

Un mensile su Palazzolo: il ricordo de “Il Corriere degli Iblei” ultima modifica: 2018-03-19T10:06:15+01:00 da Federica Puglisi

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