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Accademia del Progresso a Palazzolo

Un diploma dell'Accademia Del Progresso

Un’importante associazione palazzolese della seconda metà dell’Ottocento fu L’Accademia del Progresso. Questo importante istituto culturale venne fondato da  Vincenzo Messina, Barone di Bibbia nel 1868. Vincenzo Messina ne fu il presidente, mentre Nicolò Zocco il segretario generale. Nella seconda metà del secolo XIX un notevole fervore culturale animava il piccolo centro montano di Palazzolo Acreide. Infatti numerosi furono gli iscritti all’Accademia del progresso, ma non soltanto palazzolesi, ma anche siciliani e persino italiani. Cesare Cantù e Nicolò Tommaseo divennero soci onorari. Ed anche il vescovo di Noto Giovanni Blandini era membro dell’Accademia del progresso; il prof. Giovanni Boccardo di Genova e altri ancora. Ma la risonanza dell’Accademia si espanse anche all’estero e tra gli iscritti si possono citare il cav. Marco Andrea Papi da Marsiglia, il barone e la baronessa Imberty di Parigi. Alla fine  del secondo biennio  gli iscritti erano 494.

Accademia del Progresso: le origini

L’Accademia del Progresso nasce, secondo quanto si deduce da un discorso di Nicolò Zocco del 1870, dal ricordo di un’altra associazione di Palazzolo Acreide: Gymnasium Redivivorum Acrensium. Questa associazione risalente al secolo XVIII aveva come scopo “far rivivere in Palazzolo la passione di ogni genere di letteratura e l’amore per le scienze, in modo da consentire il raggiungimento della bellezza e del pregio della Sapienza e far rivivere nella città uomini ardenti di amore per la verità come nell’antica Acre”.

Accademia del progresso: Monsignor Giovanni Blandini, vescovo di Noto, e di Palazzolo, ne fu un membro
Il vescovo Giovanni Blandini, vescovo illuminato e vescovo sociale, membro dell’Accademia del Progresso

Accademia del Progresso: scopi

L’Accademia era suddivisa in sezioni. Ogni sezione aveva un presidente; per esempio il sacerdote Giovanni Burgio era il presidente della sezione Belle Lettere. Gli scopi dell’Accademia, come dice Aliotta in un suo testo intitolato Cultura e uomini di cultura nella seconda metà del secolo XIX in Palazzolo Acreide (1983), erano i seguenti: “Ad una poesia che studia più l’effetto che il cuore, gli Accademici del progresso oppongono costantemente quella che sotto le forme del bello, ispirata ai nobili sentimenti, canta Dio e l’umanità”. Al filosofismo i membri dell’Accademia opponevano “una sana filosofia che nasce dalla ricerca del vero”. Insomma l’Accademia propugnava la verità e “il frutto dei severi studi che si opponevano ad una pseudoscienza”.

La biblioteca dell’Accademia

La biblioteca dell’Accademia, formata dalle pubblicazioni dei soci, era una ricchissima fonte di contenuti. Le materie riguardavano le varie branche della scienza, dalle Lettere, all’Archeologia, all’Astronomia, alla Storia, all’Arte, alla Poesia.  Venivano tradotte opere straniere, per esempio Vincenzo Messina tradusse gli Idilli di Gessner ed il Veni Creator Spiritus. Altri argomenti erano le origini dei popoli della nostra provincia, la poesia cavalleresca, dottrine sociali e romanzi storici. Dice Aliotta: “Nicolò Zocco sensibile alle aspirazioni e ai bisogni della domanda di Palazzolo Acreide pubblica Ragioni sulla domanda di Palazzolo Acreide per allargamento del Territorio. Insomma gli interessi che derivavano dalle condizioni economiche e sociali della zona spingono gli accademici ad appassionarsi anche dell’agricoltura”. Gli interessi sociali d’ordine giuridico e biologico non mancavano di certo. Infine interessante è il Trattato di Callinomia di Giuseppe D’Albergo.

Nicolò Zocco avvocato di Palazzolo di cui fu precettore Giuseppe D'Albergo. Fu componente dell'Accademia del progresso
Un’immagine di archivio di Nicolò Zocco, di cui fu precettore Giuseppe D’Albergo

L’ecclissi di sole a Palazzolo

C’era, quindi, a Palazzolo un interesse per l’arte e per l’archeologia. Nel dicembre del 1870 si verificò un’ecclissi totale di sole. Gaetano Italia-Nicastro organizzò una riunione. Aliotta dice che Gaetano dispose degli strumenti idonei sulla terrazza dell’edificio dell’Accademia. “I convenuti scrissero minutamente lo straordinario fenomeno e successivamente tennero una conferenza in seno all’Accademia in data 15 dicembre 1870″. Sulla scia di un’Accademia formata in sezioni con svariati argomenti, spero che le associazioni palazzolesi si riuniscano per parlare e per discutere di svariati argomenti come fecero i nostri avi intellettuali. Inoltre sarebbe bello costruire una biblioteca comune con le pubblicazioni donate dai soci. La biblioteca si arricchirebbe, anche  con acquisto di libri di autori contemporanei non soltanto palazzolesi, ma apprezzati dalla critica letteraria, scientifica, giuridica.

Accademia del Progresso a Palazzolo ultima modifica: 2019-12-04T09:00:00+01:00 da Luisa Itria Santoro

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