Aldo Buccheri uno dei più forti giocatori della storia del calcio palazzolese ci lascia a 78 anni.
Aldo Buccheri e il fiuto del gol
Era un centravanti d’area. Se gli lasciavi spazio, la metteva dentro. La marcatura strettissima a uomo, non troppo alto, ma una presenza importante e letale in area. Molto abile nello stretto e con uno spiccato fiuto del goal. Il Palazzolo competeva con città di ben altra dimensione, ma c’era un attaccamento ai colori sociali sincero. Era di Palazzolo e la generazione dei nati tra il 50 e il 60 è cresciuta nell’emulazione delle gesta di Aldo e di altri come lui. È stato anche il Presidente. E se il Palazzolo scendeva di categoria ci stava. Lavorava tutta la settimana e si allenava il giusto. Ma ogni domenica era una guerra. Era il campionato di promozione. Le avversarie di tutto rispetto: la Provinciale di Messina, la Massimiliana del presidente Massimino di Catania, la Megara Augusta e la Leonzio.
Aldo Buccheri e la storica tripletta al Floridia
L’apoteosi il 3 a 3 con il Floridia. A 10 minuti dalla fine il Palazzolo perdeva in casa, 3 a 0. Era un derby sentitissimo, visto che la categoria vedeva la presenza di squadre più blasonate di tutta la regione. Il pubblico lasciava lo stadio per l’amara sconfitta. Ma avviene il miracolo. Aldo Buccheri si sveglia e in un niente ha pareggiato da solo. Chi, intanto, aveva raggiunto Floridia, ha aspettato La Sicilia del lunedì, perché non ci credeva. Era il dilettantismo. Le escoriazioni alle ginocchia ed alle cosce nei campi in terra. Ed il lunedì nuovamente a lavoro. Paragonato ad un idolo del tempo, Gerd Muller, centravanti della nazionale tedesca.
Il ricordo del compagno Paolo Morelli
Questo episodio lo ricorda benissimo anche Paolo Morelli, che probabilmente calcisticamente parlando ha avuto il non facile compito di prendere la sua eredità in campo. “Ricordo benissimo quella giornata – dice-, Aldo in grado di segnare tre reti in pochissimo tempo, e addirittura di “mangiarsi” il gol del 4-3. Era una forza della natura, il suo tiro era così micidiale che se ti trovavi in traiettoria rischiavi di farti male. Mi ricordo che lo chiamò un club prestigioso. Ma ha dovuto rifiutare perché un terribile infortunio ne compromise la sua carriera. Eravamo a Messina contro la Rodriguez”.
Il pensiero del figlio Salvo
E questa guerra in campo ha portato alla lotta per 17 anni contro la sua terribile malattia. Il ricordo del figlio Salvo: “Voglio ricordarti cosí col sorriso e la tua fanaticità – sottolinea – che ti ha sempre contraddistinto nonostante i 17 anni che hai combattuto come un leone la tua malattia. Un giorno ci rincontreremo e mi porterai al campo sportivo come facevi quando ero piccolo”.
Paolo e Salvo figli d’arte
Aldo Buccheri lascia la moglie e tre figli. Salvo e Paolo hanno seguito per diversi anni le orme del padre. Seppur con ottimi risultati, ma l’opinione che circola per la cittadina palazzolese è che il padre era di altra categoria. Calcio d’altri tempi. Salvo ex giocatore del Noto, del Comiso ma anche artefice della promozione del Palazzolo in eccellenza nello spareggio al Pian del Lago di Caltanissetta. L’altro figlio Paolo, anche lui presente per diverse stagioni nel Palazzolo, ha giocato a Scicli, a Latina con il DS Andrea Carnevale e nell’Atletico Catania di Franco Proto.
Un’icona per la generazione degli anni ’60
“Chi ha fatto sport negli anni ’70, e calcio in particolare, non può oggi non essere triste per la scomparsa di Aldo Buccheri –dice Paolo Puglisi– .“Ci ha lasciati il più forte centravanti che la Sicilia abbia avuto in quegli anni. Penso che solo la lontananza geografica dal centro che conta abbia impedito ad Aldo di affermarsi in campo nazionale. Ciao, grande Aldo, ti ricorderemo sempre con tanto affetto e stima. Spero che la cittadinanza palazzolese ti ricordi per le tue imprese sportive che, voglio dire ai più giovani, sono state veramente tante e belle. buon viaggio, ALDO. Spero che tu possa incontrare tutti quelli che non hai potuto incontrare qui e dimostrare loro chi sei e di cosa sei capace di fare”.
Ciao Aldo