Nel 2015 si è svolto un interessante seminario, organizzato dall’architetto Santi Rametta, durante la sua presidenza al Lions club di Palazzolo Acreide. Il seminario dal titolo Il bene culturale: Tutela- valorizzazione- gestione ha visto la presenza di importanti relatori. Da citare i professori Maurizio Casera, Bruno Messina, Marco Navarra, Lucia Trigila e il soprintendente dei beni culturali di Siracusa dott.ssa Beatrice Basile. Importante l’argomento che riguarda gli altari barocchi.
Gli argomenti del seminario
Gli argomenti trattati, di estremo interesse, riguardano “I beni culturali in Sicilia, lo sviluppo economico locale, l’architettura e la memoria, l’altare barocco a Palazzolo, la tutela archeologica, la tutela della nuova architettura”. Gli atti del seminario sono stati pubblicati a cura di Santi Rametta col titolo: Il bene culturale: Tutela- valorizzazione- gestione. Tema di studio distrettuale, la nostra storia: Cultura, Tradizioni e Risorse. Conosciamoli! Potenziali veicoli per una rinnovata crescita sociale ed economica. 27, 28 e 29 2015 (Morrone editore, 2015). Gli altari barocchi a Palazzolo ci riguardano da vicino.
Altari barocchi in generale
Ha suscitato grande interesse l’intervento della dottoressa Lucia Trigila, intitolato L’altare barocco a Palazzolo, echi siciliani dalla trattatistica e dai modelli romani. L’altare barocco è capace di suscitare meraviglia sia nei disegni sia nelle realizzazioni per “monumentalità teatrale, dinamismo plastico, visione policentrica, ricchezza di materiali e sperimentazione spaziale”. Nel seicento e nel settecento l’altare è descritto come “un vero laboratorio di sperimentazione delle arti e opera d’arte totale alla cui visione architettonica convergono pittura, scultura e opere decorative come stucchi, dorature, intarsi e marmi”. Anche le maestranze, quindi, hanno un’importanza particolare per questo tipo di architettura. Una ricognizione effettuata dalla dottoressa Trigila in ambito siracusano, ha messo in rilievo anche gli altari altri esistenti a Palazzolo in stile barocco.
Altari barocchi a Palazzolo
L’area palazzolese è diventata un luogo di diffusione “di modelli del barocco che fa dell’altare, un manufatto da posizionare a metà tra architettura e scultura, un elemento di sperimentazione delle tecniche scenografiche e di dinamismo plastico”. La manodopera è costituita da colti architetti tra cui Giuseppe Ferrara, un calabrese trapiantato a Palazzolo. Figure di spicco sono anche i fratelli Privitera, marmorai di Catania.
La chiesa di San Paolo
Un altare monumentale e scenografico si può ammirare a Palazzolo nella chiesa di San Paolo: l’altare di san Gaetano di Thiene a parete presenta “una ricchezza di apparati scultorei, esaltati dall’uso di coppie di colonne tortili ruotate in modo da creare un’ampia concavità”. L’altare maggiore, perciò, del 1720-1730 presenta quattro colonne “tortili decorate a motivi vitinei, d’effetto teatrale, che sostengono una movimentata trabeazione”. Particolare altare di questa chiesa è quello del SS. Sacramento “decorato a intarsio ligneo di colore nero e oro costruito negli anni 20-30 del settecento, a tronetto con un elaborato tabernacolo, su una mensa più antica movimentata da quattro colonnine tortili e paliotto damascato”.
La chiesa di San Michele
Un altro tipo di altare, infine, si trova presso la chiesa di San Michele. La dott.ssa Lucia Trigila, quindi, parla dell’altare maggiore che “unifica la tipologia a tronetto e a parete, conseguente a trasformazioni avvenuti tra settecento e ottocento. Le trasformazioni presso questa chiesa sono testimoniate dai “disegni di costruzione delle navate laterali con la successione di cinque altari”, grazie al progetto di Corrado Mazza.
La storia del territorio
L’architetto Santi Rametta scrive che “il messaggio di questo seminario è stato quello di imparare e di assimilare l’importanza del bene culturale, senza dimenticare che l’esito più alto deve essere rinvenuto nella lezione di vita che ne scaturisce, vale a dire nel riconoscimento del luogo in cui si vive, al fine di tutelarlo e salvaguardarlo”. Grazie a Santi per gli argomenti che è riuscito a mettere in risalto e gli auguro di organizzare futuri e interessanti seminari.