Un amore incondizionato per l’arte e per la bellezza che trasmetteva con i suoi scatti e i suoi disegni, capaci di catturare il meglio non solo di ogni cosa, ma anche di ogni persona. E’ un grande omaggio a Salvo Basile, il giovane palazzolese prematuramente scomparso, la mostra allestita negli spazi della basilica di San Sebastiano. “Attraverso i tuoi occhi” è un percorso per immagini che racchiude la grande devozione del giovane per il protettore.
Salvo Basile, il ricordo di chi lo ha conosciuto
Una persona capace di “catturare” ogni bellezza che il mondo e la natura nascondono. Come le escursioni sull’Etna: anche una semplice foglia diventava opera d’arte. Sono tante le parole ricche di emozione che hanno i tanti giovani della parrocchia per Salvo Basile. La sua passione per l’arte è nata sin da piccolo dal momento in cui ha iniziato a frequentare la parrocchia. Gli piaceva raffigurare il santo sia attraverso il disegno che attraverso la fotografia. Al punto da chiedere già una macchina fotografica ad 11 anni.
Qualsiasi cosa diventava per lui un momento da immortalare, riuscendo a rendere magica anche una cosa banale. Aveva uno sguardo attento e curioso per tutto ciò che lo circondava. Gli bastava avere qualsiasi cosa fra le mani, penne, matite e si metteva subito all’opera, disegnando ciò che gli veniva in mente. A scuola disegnava pure sui banchi e i suoi disegni erano così belli che il personale scolastico neanche li cancellava.
La passione per la festa
Per lui agosto era ROSSO, perché è il mese dedicato al protettore. Una festa che come gli altri giovani della parrocchia lui attendeva per mesi. Ma il suo era uno sguardo diverso: vedeva dal punto di vista di chi è “dentro la festa”. La sapeva raccontare, ma andava oltre. I suoi scatti erano unici, come quelli a San Sebastiano dentro la cameretta, luoghi accessibili solo a chi si occupa della festa. Istanti che con le sue immagini diventavano unici ed emozionanti. Era un perfezionista certo, come ogni artista, ma aveva anche l’umiltà di chiedere consigli quando realizzava qualcosa. Come ad esempio quando ha disegnato l’immagine di San Sebastiano, quel volto, quello sguardo così difficili da rappresentare. Chiedeva parere ai suoi amici.
Una perfezione che si intravedeva nella cura che metteva per ogni particolare: quei colori passati e ripassati, quei disegni un giorno in un modo, il giorno dopo modificati. Agli occhi dei suoi amici tutto era sempre bello, ma lui voleva di più. Metteva passione e amore in tutto ciò che faceva, perché come spesso amava dire ogni cosa doveva venire “pulita e sistemata”.
L’omaggio della parrocchia
E così a pochi mesi dalla sua prematura scomparsa, nei giorni della festa è stata inaugurata l’esposizione che si potrà ammirare per tutto il mese di agosto. In mostra i disegni, e gli scatti di Salvo Basile. Un allestimento che è soprattutto un omaggio a Salvo da parte dei suoi amici. Perché come raccontano i giovani della parrocchia “salvo era speciale nelle amicizie: se un amico gli chiedeva aiuto, anche ad un orario impensabile, lui prima diceva di no, ma poi richiamava e dava la sua disponibilità”. Spesso, poi, scattava le foto ai suoi amici “di nascosto”: era il fotografo silenzioso del gruppo “ci vedeva con i suoi occhi” raccontano gli amici. Lui che “era il perno del gruppo, se c’erano dei malumori voleva che facessimo la pace”. Questo il vero significato dell’amicizia: gioiva con sincerità dei successi altrui. Aveva parole di conforto che “abbracciavano il cuore”.
Che bello!