Nella notte tra giovedì 19 e venerdì 20 Novembre, in questo 2020 terribile per tutta la pandemia che stiamo vivendo, ci ha lasciato Carlo Caligiore. Sesto figlio di una famiglia numerosa Carlo, per tutti chiamato con il soprannome “Palermo” a soli 67 anni è passato a miglior vita.
Carlo e il Bar Euro
Rappresenta uno dei personaggi della storia contemporanea del nostro paese. Conosciuto da tutti come “U Ziu Carlo”. La sua figura sale alla ribalta della quotidianità palazzolese negli anni novanta. L’apertura del bar Euro, in via Monastero, in centro storico, rappresenta un luogo di ritrovo per tante generazioni. Dire che molti di noi abbiamo vissuto l’adolescenza in quel bar è forse troppo riduttivo. Carlo per molti era come un fratello maggiore, sempre pronto a scherzare a ridere con tutti. Tantissimi sono gli episodi e le curiosità legate a questo personaggio.
La fede rossonera
Tifosissimo del Milan, in grado di scommettersi bottiglie di spumante per la sua amata squadra. Chissà cosa gli costò nel maggio 2005 nella finale di Coppa Campioni tra il Milan e il Liverpool. A fine primo tempo con il Milan avanti 3-0 fece un’apparizione in corso Vittorio Emanuele vestito alla Diego Abatantuono con tanto di sciarpa in testa e bandiera del Milan avvolta nel corpo. Era così felice che diceva “dobbiamo trovare posto per questa coppa, non abbiamo dove metterla”. Di parere opposto era a fine partita con il risultato capovolto dagli inglesi. Questa sua indole da tifoso – ultras, ma fondamentalmente Carlo era una persona molto buona, lo caratterizzò anche da tifoso del Palazzolo negli anni 90 con le continue battaglie sugli spalti in seconda categoria con i supporter del Sortino soprattutto.
Carlo e la devozione per San Paolo
Era anche il portiere della squadra del San Paolo nei campionati cittadini o nei calcetti alla villa. Con la sua altezza era in grado di ipnotizzare i suoi avversari. In un torneo di calcetto un episodio lo vide contro la Fattoria San Marco avanzare circa tre metri prima che l’avversario calciasse il rigore. La sua devozione per San Paolo la manifestava il 29 giugno alle ore 13. E’ stato il portatore nonché guidatore del simulacro del Santo per oltre 35 anni.
La sua potenza la si evince in un’intervista per un programma Rai, senza battere ciglio e seduto davanti al suo bar, gli venne chiesto chi fosse il più forte di Palazzolo.
Nel 1998 un sabato sera nel suo bar e inveiva contro il lotto. “Tutte cose truccate sono, prima o poi esce qualche truffa”. E’ stato un premonitore per quello che di lì a poco avrebbe colpito il lotto. Lui aveva un cassetto pieno di scontrini: “ se scoppia la truffa mi rimborsano” .
Molti “U Ziu Carlo” lo hanno iniziato a conoscere bevendo la birra nelle calde serate d’Estate. Dopo aver fatto il pieno era solito esclamare: “Carletto non ne vuole più, magazzino chiuso”. Piace pensarlo che attualmente sia nel Paradiso Celeste e magari avrà ripreso a giocare a carte a scopa con la sua amica Franca.
Palazzolo sentirà la tua mancanza. Ciao Carlo