Nel quartiere di San Paolo a Palazzolo si trova la chiesa dell’Annunziata, un edificio sacro che risale al periodo del barocco. Questa come altre chiese di Palazzolo venne riedificata dopo il terremoto del 1693. Fascino suscita la facciata con le quattro colonne tortili binate, con decori di tralci di vite e fregi. L’interno è a tre navate. L’altare maggiore in marmo colorato, raffigura uccelli e motivi floreali che richiamano l’allegoria della Primavera.
Ma questa chiesa è nota perché nel 1474 Antonello da Messina, su commissione del rettore della chiesa, realizzò il quadro dell’Annunciazione, che fino al 1906, si poteva ammirare nella chiesa. L’opera negli anni è stata trasferita in vari luoghi per subire numerosi interventi di recupero, visto il suo cattivo stato di conservazione. Attualmente l’opera si trova alla galleria regionale di palazzo Bellomo a Siracusa. Ma di recente, lo scorso anno, è stata riportata a Palazzolo per un breve periodo per una mostra che ha raggiunto le seimila visite in due mesi. Al museo archeologico di palazzo Cappellani, infatti, è stata realizzata l’esposizione “Antonello e Laurana: due capolavori del Rinascimento a Palazzolo Acreide” un confronto sulle opere di Francesco Laurana e di Antonello da Messina. L’esposizione ha riunito in un unico luogo e in uno speciale allestimento l’Annunciazione di Antonello da Messina, e due capolavori del periodo rinascimentale le Madonne col bambino di Francesco Laurana, statue in marmo bianco custodite nella chiesa dell’Immacolata di Palazzolo Acreide e nella chiesa del Crocifisso di Noto. La mostra, visto il suo successo, è stata occasione di rinnovato “fermento” culturale per rilanciare l’offerta turistica di Palazzolo, ma ha anche portato a interrogarsi sulla possibilità che si possano sviluppare più collaborazioni tra i musei, per permettere lo spostamento di opere, in perfetta tutela, e farle ammirare nei luoghi dove furono realizzate.