Dante Alighieri può essere considerato solo un uomo del 1300 o anche un cittadino del terzo millennio? Una domanda che è anche il titolo del libro di Francesco Carracchia, medico con la passione per la fotografia di Palazzolo. Lui ha voluto raccontare in un volume che racchiude immagini e parole quanto sia attuale ancora oggi il messaggio di Dante e della sua Commedia. A 700 anni dalla morte del sommo poeta, questo libro diventa un omaggio alla contemporaneità dello scrittore fiorentino. Noi abbiamo avuto modo di sfogliare questo volume e abbiamo deciso di parlarvene.
Carracchia e il suo racconto
Tante sono state nel passato le pubblicazioni che raffigurano i versi danteschi. Ma la particolarità di questo libro, come sottolinea lo stesso Carracchia “la novità, grazia alla nuova Musa della fotografia, è stata quella di usare delle immagini fotografiche che rispecchiano il mondo attuale”. E proprio l’attualità sta proprio in questo. “I temi relativi alla natura umana – aggiunge – ed ai sentimenti come odio, amore, rancore, memoria, rimpianto, dolore, speranza, amicizia, fede religiosa o politica rimangono immutati. Ora come allora gli uomini sono gli stessi e la Commedia non potrà più essere letta come la “Divina Commedia” ma piuttosto come una “Comédie humaine” di Honoré de Balzac”. E Carracchia è convinto che i tanti personaggi danteschi sono come molte persone de nostro tempo.
Il volume del medico palazzolese in un ampio progetto
Il libro “Dante. Uomo del 1330 o…cittadino del terzo millennio” edito da Giuseppe De Nicola fa parte di un più ampio progetto “Dante 2021” ideato da “dotART” in collaborazione con il Comune di San Daniele del Friuli, che coinvolge fotografi italiani e stranieri in un personale e collettivo omaggio al sommo poeta. Il libro di Carracchia presenta un’introduzione affidata a Salvatore Santuccio, presidente della Società siracusana di Storia patria.
La prefazione di Maurizio Iazeolla, presidente dell’Amfi, l’associazione medici fotografi italiani, che sottolinea come “la successione delle immagini nel lavoro di Carracchia rappresenta una sorta di guida che a mo’ di Virgilio e Beatrice, ci mostra gli orrori della nostra epoca e ci conduce fino a ciò che possiamo considerare i veri valori che possono rendere il mondo un paradiso, la natura il volto di un bambino e l’Amor che move il sole e l’altre stelle”. Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto alla Ong “Save the children” ed al reparto di Onco-ematologia pediatrica degli Spedali civili di Brescia.
Le tre cantiche “rilette” da Carracchia
E così sfogliando il libro si affrontano i temi attuali dell’Inferno, come le “periferie, luoghi della dimenticanza e dell’abbandono, e poi il degrado ambientale, l’indifferenza. E ancora “Dante ad Auschwitz” con l’orrore dei lager. La solitudine degli ultimi, degli anziani, dei senzatetto, raccontata con immagini suggestive che catturano la drammaticità della povertà. I temi del Purgatorio si concentrano con le immagini di stazioni, aeroporti, sale d’aspetto, centri commerciali, luoghi di un’umanità in transito, precaria. Ma anche cimiteri, con le loro lapidi che raccontano storie di vita.
E infine i temi del Paradiso racchiusi nella bellezza, che, come dice l’autore “è ovunque, basta solamente cercare di intuirla in ogni variegata differenza”. Ma anche impegno sociale, l’aiuto verso gli altri, la creatività, nell’arte di strada, la musica, la scienza, la serenità dei bambini.
A conclusione del libro una nota di Paolo Fai “Dante esiliato” e le conclusioni affidate a Lidia Pizzo, che sottolinea come Francesco Carracchia si sia messo alla prova con le sue fotografie “che ritraggono situazioni fortemente simboliche oltre che di notevole impatto espressivo”. E Carracchia nell’epilogo del libro scrive “il tentativo che ho voluto sperimentare, tenendo conto dei temi indicati dalla dotArt nell’elaborazione del progetto, è stato quello di creare un racconto per immagini fotografiche perché spesso una fotografia riesce a narrare e descrivere meglio di tante parole il nostro tempo”.
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