Abiti che racchiudono la bellezza di un luogo, quello caro, in cui si è nati e cresciuti. E’ il “Genius loci”, l’antico spirito del luogo da cui ogni cosa nasce, prende forma e si manifesta, che ha influenzato la creatività di Gloria Emmolo. Lei ha 23 anni e si è appena laureata in “Fashion design” all’Accademia delle belle arti di Catania. E lo ha fatto in una maniera tutta originale, perché la sua tesi non è solo il completamento di un percorso formativo. Ma anche un omaggio a Palazzolo. Per questo abbiamo deciso di parlare di questo traguardo, di intervistarla e di farci raccontare il segreto di questo percorso.
“Genius loci” l’influenza di un luogo nella creatività
“Un luogo può influenzare chi lo abita? Contaminarne i pensieri, le azioni e determinarne la creatività e la ricchezza?”. Sono gli interrogativi di Gloria, quando disegna un capo d’abbigliamento. Lei sente forte queste emozioni, tanto da trasferirle in ogni dettaglio dell’abito che ha pensato. La sua tesi, come spiega lei stessa, è quindi un viaggio alla riscoperta del Genius loci. “Attraverso questo studio ho voluto dimostrare che nulla accade per caso – spiega-. Che ogni cosa trae origine nel passato ed è allo stesso tempo fonte di ispirazione per il futuro”. E il risultato è stato davvero sorprendente.
Gli abiti di Gloria ispirati al Genius loci
Gloria Emmolo, infatti, ha ideato tre abiti ispirandosi ad alcune caratteristiche dei monumenti di Palazzolo, come le vetrate delle chiese, le pietre dell’antico Teatro greco di Akrai, il profumo della lavanda tipica di San Paolo, i colori degli ‘nzareddi delle feste dei santi, la magia del Carnevale, il barocco dei monumenti. Essi, così, sono diventati fonte di ispirazione e struttura delle sue creazioni. “In questo ambito si connota questa tesi, volta a studiare questo importante fenomeno – aggiunge-. A dimostrare che siamo depositari di una storia millenaria, fatta di monumenti, culture, tradizioni, ma al contempo gravidi di una nuova energia vitale e creativa, fonte di sviluppo per il futuro”.
Le tecniche usate da Gloria per realizzare gli abiti
I tre outfits confezionati per questa collezione sono stati realizzati con un cotone grezzo “il cui colore ricorda la pietra bianca presente nella maggior parte dei monumenti palazzolesi”. Un cotone antico tessuto col telaio antico e “conservato gelosamente da mia nonna per più di quaranta anni. Ho utilizzato anche l’antica tecnica dell’intaglio: si tratta di contornare il disegno stampato sulla nostra tela di cotone con un fitto punto “festone”, arricchendolo con barrette e pippiolini dove richiesto”. “Una volta terminato il ricamo, con l’aiuto di un paio di forbicine ben affilate – aggiunge – si procede con l’intaglio, ovvero bisogna ritagliare i pezzetti di stoffa che si trovano immediatamente accanto ai bordi festonati così da ottenere dei trafori. Infine ho voluto accostare queste antiche tecniche ad una tecnica moderna, la pressa a caldo su tessuto”.
Gli abiti e i loro dettagli
Gli abiti realizzati da Gloria, indossati da Francesca Monaco, Roberta Bascetta, Marve Selkuc sono davvero belli. Realizzato anche un book fotografico per la tesi, con le immagini scattate dal fotografo Paolo Gallo e il video realizzato da Marco Palazzolo. Il primo abito è formato da una blusa e una gonna. La blusa ha due balze di tulle color carne che ricorda il conchiglione del portone della Chiesa dell’Annunziata. La gonna è interamente realizzata con cotone tessuto al telaio, tempestata da una pioggia di perline bianche quasi come fossero coriandoli, ovvero i piccoli ritagli di carta tipici del Carnevale a Palazzolo Acreide.
Il secondo abito è formato da giacca e pantalone entrambi realizzati con cotone tessuto al telaio. La giacca è lunga fino alla vita e si nota subito un grande colletto decorato con l’antica tecnica dell’intaglio. Mentre nel retro della giacca troviamo un mascherone della balconata barocca più lunga del mondo, stampato attraverso la tecnica moderna della pressa a caldo, grazie al lavoro di Paolo Santanastasio. Per il pantalone ho scelto il modello palazzo, rifinito con un cordoncino a torciglione, perché ricordasse le possenti colonne tortili della chiesa dell’Annunziata, decorate con maestria da intagliatori e scalpellini.
Gli altri abiti
Il terzo abito è formato da corpetto e gonna midi, anche quest’ultima realizzata con cotone tessuto in telaio. Il corpetto è in parte realizzato con tulle color carne/nudo, perché volevo ricordasse le trasparenze delle vetrate a sesto acuto che troviamo nelle chiese e poi adornato con ricami floreali sul seno. Questi ricami in particolare ricordano la forma della lavanda che è simbolo della festa di San Paolo. Sempre nel corpetto, sulle spalle, troviamo due grandi fiocchi in nastro di organza che scendono verso il basso ricordando proprio il lancio degli ‘nzareddi, strisce di carta multicolore, tipici delle feste patronali a Palazzolo Acreide. Mentre la gonna, modello midi, sull’orlo ha tre balze pieghettate e la forma vuole ricordare gli spalti del Teatro Greco. Un Genius loci che torna.
Le speciali aiutanti di Gloria
Ad aiutare Gloria nella realizzazione degli abiti, anche durante i mesi difficili del lockdown, l’inseparabile nonna Maria e poi le sarte Paola Malignaggi, Daniela Monaco, Nella Mortellaro. E la mamma Carmela che l’ha sempre assecondata e ha fatto l’intaglio degli abiti. La discussione della tesi è poi avvenuta nella sala verde del Municipio, alla presenza di amici e parenti, rispettando le regole sul distanziamento sociale. Opportunità quella della discussione pubblica che l’amministrazione ha messo a disposizione dei giovani di Palazzolo in questi mesi. E per l’occasione Gloria ha indossato un abito ovviamente confezionato da lei. Ed è stata citata dalla consulente d’immagine Rossella Migliaccio nel suo profilo Instagram per la scelta dei colori.
Il brand “Madebyemm” delle sorelle Emmolo
E se ciò che vi abbiamo raccontato con questa intervista a Gloria vi ha suscitato interesse, dovete sapere che lei e la sorella Leandra hanno creato un vero e proprio brand, di cui vi abbiamo parlato qualche tempo fa. Si tratta di “Madebyemm” nato nel 2018. Leandra cuce i capi, Gloria li disegna. Sono abiti fatti su misura. Ad aiutarli c’è stata sempre la nonna Maria, dalla quale per certi aspetti tutto ha avuto inizio. Lei, purtroppo recentemente scomparsa, è stata una sarta per 50 anni e le due sorelle hanno imparato da lei i segreti di questa antica arte. E a sorpresa la nonna Maria aveva confezionato le bomboniere per la nipote Gloria, dei piccoli capolavori all’uncinetto.
Un’eredità che Gloria e Leandra stanno provando a custodire e che sarà alla base anche dei loro progetti futuri. Infatti le sorelle Emmolo vorrebbero realizzare anche una produzione di borse fatte a mano, approfittando della formazione di Leandra che lo scorso anno si è trasferita al Nord e a Milano ha iniziato un tirocinio con un’importante azienda di settore.