Come ogni anno il 31 ottobre in molti paesi si celebra Halloween, in corrispondenza della festa cristiana occidentale di Ognissanti. Forse non tutti sanno l’origine di questa celebrazione che in America ha assunto un aspetto macabro. La festa è originariamente collegata con la festa celtica di Samhain. La parola Halloween deriva da una variante scozzese All Hallows’Eve che tradotto significa “Notte di tutti gli spiriti sacri”. Per i celti l’inizio dell’anno era il 1° novembre. La festa del 31 ottobre serviva ad esorcizzare l’arrivo dell’inverno e dei sui pericoli, rafforzando la comunità grazie ad un rito di passaggio che propiziasse la benevolenza delle divinità.
Halloween: origine
Secondo uno studioso Renato Cortesi, l’origine del nome andrebbe ricercato in un racconto di Jack O’Lantern. Egli venne condannato dal diavolo “a vagare di notte” e con la luce di una candela posta in una “zucca intagliata”. Inoltre l’uso dei costumi, quasi carnevaleschi, che tradizionalmente venivano e vengono indossati la notte del 31 ottobre, sembra derivare dalla credenza, che in quella notte esseri sovrannaturali e anime dei morti girovagassero tra i vivi. Una caratteristica di Halloween è quella dei bambini che travestiti vanno di casa in casa a chiedere dolci dicendo: Dolcetto scherzetto. La spiegazione sta nel fatto che la parola scherzetto deriva dall’inglese trick, che è una sorta di “minaccia ai danni dei padroni di casa se non regalano dolcetti ai bambini.
Halloween oggi in Sicilia
Ovviamente questa ricorrenza importata in Italia ha assunto scopi diversi e soprattutto commerciali e sta soppiantando le nostre tradizioni cristiane. Padre Amorth, della diocesi cattolica di Roma, affermava che «festeggiare Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona». Senza però inoltrarsi in temi più profondi, in Sicilia si cerca di conservare le tradizioni locali. Infatti si vogliono ricordare, nella giornata di tutti i Santi, tutte le persone in cui si è manifestato pienamente il dono dello Spirito Santo. Si venerano, cioè, tutti quegli uomini e quelle donne conosciuti e sconosciuti che ora sono con Dio e venerandoli ci fanno capire che la salvezza e la santità è aperta a tutti.
La festa delle Varette
Per continuare la tradizione della venerazione dei Santi a Palazzolo Acreide i comitati per le feste di san Paolo, San Sebastiano, dell’Addolorata e San Michele, per distogliere i bambini da quella festa anglosassone, quindi venuta da lontano, hanno organizzato, per la prima volta nel 2017, la Festa delle Varette dei Santi palazzolesi. Padre Salvo, allora parroco della Chiesa di San Michele, disse: «questa festa non è una crociata contro Halloween. La Chiesa è aperta e accogliente. Con il festeggiare i nostri Santi si vuol far capire ai bambini e ai ragazzi che noi tutti siamo chiamati ad una cosa importante e cioè che tutti siamo chiamati ad essere Santi». Fulvio Tinè, che fa parte del comitato dei festeggiamenti di San Paolo, intervistato mi ha raccontato della Festa delle Varette, organizzata il 31 ottobre di ogni anno.
L’idea e lo scopo della festa delle Varette
L’idea delle Varette, dice Fulvio Tinè, è stata mia assieme ad alcuni ragazzi di san Paolo, poiché c’erano dei bambini amici miei che desideravano organizzare una festa con le Varette dei nostri santi palazzolesi. Le Varette sono le piccole statue che girano nei giorni dedicati ai Santi nella propria parrocchia, e abbiamo scelto la data del 31 ottobre perché sembrava la più indicata. La festa si andava a sostituire ad Halloween, almeno tutti i bambini erano interessati alle Varette, tradizione che i bambini sentono molto, piuttosto che ad una festa che non ci appartiene. Seguendo quindi questa festa avrebbero tralasciato Halloween e così è successo in questi anni.
Reazione dei bambini
I bambini hanno reagito benissimo all’iniziativa, tanti i filmati e le fotografie su quest’evento, tutti contenti di poter portate la varetta della propria parrocchia. Specialmente all’inizio vi erano pochi bambini che litigavano fra loro per portarla a spalla. La festa è organizzata tutta da loro, aiutati dai ragazzi più grandi. Dopo la messa si fa una processione, organizzata dai catechisti. Ogni anno la processione inizia da una chiesa decisa per quell’anno e termina in un’altra dove il sacerdote organizza un rinfresco per i bambini.
I comitati delle quattro parrocchie
Noi dei comitati delle feste delle quattro chiese, mettiamo una cifra in denaro ciascuno per organizzare i fuochi e scegliamo la banda per rendere questa festa in miniatura come quella più grande dei Santi delle nostre parrocchie. Ai bambini faceva piacere emulare i grandi ed erano tutti uniti tra loro. Accettavano anche il fatto di portare la varetta di un’altra parrocchia ed erano contenti di farlo. C’era uno scambio. Tutto uguale come le uscite dei nostri Santi palazzolesi: la processione, le grida, i fuochi e la banda. In questi due anni questa bellissima festa delle Varette non si è potuta organizzare a causa della pandemia. Spero che una volta terminata l’emergenza sanitaria si possa ritornare ad organizzarla, e che risulti ancora più bella e più partecipata di quelle precedenti.