Oggi vogliamo parlarvi di figure leggendarie di cui si raccontano le gesta da secoli e secoli a Palazzolo. Si tratta della figura dei ciarauli, dei personaggi con facoltà taumaturgiche capaci di guarire le persone dai morsi di serpente e rettili velenosi. Questa credenza, ancora discretamente radicata, si lega al culto di San Paolo, il primo a restare indenne dopo il morso di un serpente sull’isola di Malta.
Nascita della figura dei ciarauli
La leggenda dei ciarauli vuole che questi singolari personaggi, nati nella notte del 25 gennaio (data della conversione di San Paolo), posseggano delle qualità taumaturgiche donate proprio dal Santo. Essi sono in grado, infatti, di poter guarire dai morsi di serpenti o altri rettili velenosi. Il primo dei ciarauli sarebbe stato, come detto, proprio San Paolo che, sull’isola di Malta subì il morso di un un serpente, rimanendo indenne. Così il santo decise di liberare l’Isola da tutti i pericolosi rettili e stabilì che chi nasce nella notte tra il 24 e il 25 gennaio sull’isola possa guarire chi è stato colto da tale sventura. Nacquero così i sampaolari o ciarauli, la cui discendenza si ramificò anche in Sicilia ed in Puglia.
A costoro, infatti, basta lo strofinamento delle proprie mani o, in alcuni casi, della propria saliva sul morso per dare vita al prodigio. Si riconoscevano attraverso delle particolari caratteristiche anatomiche. Possedevano, infatti, una piccola formazione vascolare a forma di tarantola sotto la lingua o di un rilievo a forma di serpente sul braccio destro. Se adesso la parola ciaraulo (in italiano ciarmatore) si indica un cialtrone o un imbroglione, alcuni studiosi riconoscevano a questi personaggi un grande coraggio che permetteva loro di ammansire i pericolosi colubri con dei versi misteriosi e il loro sguardo ammaliatore, dopo aversi stanati emettendo un fischio acuto con una zampogna rudimentale.
Figure ancora legate ai festeggiamenti in onore di San Paolo
La figura dei ciarauli era, ovviamente, molto considerata poiché legata al santo patrono della città. Si racconta, inoltre, che a questi maghi piaceva ostentare la loro potenza, anche e soprattutto durante la processione del Santo. In questa occasione, infatti, giravano per il paese con i serpenti catturati avvinghiati attorno al loro corpo e una cuddurra di pane a forma dell’animale in testa.
A quanto pare, inoltre, esistevano intere famiglie con questa preziosa virtù. I ciarauli, infatti, non erano soltanto uomini. Anche alcune donne, infatti, possedevano queste qualità guaritrici, che però perdevano assieme alla verginità.
La fama dei ciarauli venne compromessa anche a causa dei tanti falsi impostori, che abusavano di queste presunte qualità taumaturgiche. La tradizione della figura del ciaraulo, però, è ancora viva oggi nei festeggiamenti di fine giugno a Palazzolo.