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I sepolcri, una tradizione che quest’anno mancherà

Tra i sepolcri quello realizzato a San Paolo

Quest’anno non ci saranno i tradizionali sepolcri nelle chiese di Palazzolo. L’emergenza che stiamo vivendo ha dettato uno stop alle celebrazioni nelle parrocchie, come abbiamo più volte spiegato. Ma a Palazzolo la fede e le tradizioni vanno avanti grazie al coinvolgimento dei parroci che hanno promosso le celebrazioni online. E allora vogliamo fare un salto indietro per ricordare la tradizione dei sepolcri che ogni anno vengono allestiti nelle chiese il giovedì santo. Una tradizione che speriamo possa presto tornare.

Tra i sepolcri quello allestito nella chiesa del Convento
Il suggestivo sepolcro di qualche anno fa nella chiesa del Convento

I sepolcri, un po’ di storia

Come racconta lo studioso di tradizioni popolari Nello Blancato il Tempo di Pasqua è tempo di riti, riti sacri, riti devozionali, gli uni e gli altri carichi di valore simbolico. Il giovedì santo, dopo il gloria e la lavanda dei piedi, si legano le campane e si spogliano gli altari. Da qui inizia il rito della reposizione del Sacramento di Cristo nel Sepolcro. “Il contadino in questo giorno,  “scampanava” le mucche in segno di lutto – dice Blancato – e lasciava il lavoro dei campi per andare a confessarsi e a visitare i “Sepolcri”. Portava un mazzetto di spighe verdi che offriva come primizia al Cristo per garantirsi abbondanza di messi. Al posto delle campane, che un tempo si legavano veramente, si suona “a truoccula”, uno strumento in legno dal suono triste”.

I sepolcri, come sono adornati

Ed è molto bello oltre che suggestivo ammirare questi sepolcri. L’altare adornato con luci, candele, tappeti, fiori e con grano, lenticchie ed altri cereali. Simboli della terra, messi a germogliare sul cotone bagnato e lasciati al buio per oltre una quindicina di giorni. Dice Blancato che i “Sepolcri” si visitano sempre in numero dispari e in questa occasione era consentito di uscire anche alle persone che erano in lutto stretto. Ancora oggi questi “Altari” della deposizione vengono visitati e vegliati fino a tarda notte e durante tutta la mattinata del Venerdì.

Nella chiesa di San Francesco uno dei sepolcri di Palazzolo
I fiori e le luci nella chiesa di San Francesco

La Settimana santa a Palazzolo

Abbiamo raccontato come sarà quest’anno la Settimana Santa. Ma negli anni scorsi cosa si faceva. Rispetto ad altri comuni Iblei ma anche della provincia di Siracusa, a Palazzolo solo di recente tornano alcuni antichi riti. Essi trovano il culmine il venerdì santo con la Via crucis cittadina con l’Addolorata con il manto nero. L’unica tradizione che a Palazzolo è rimasta per anni è quella del Giovedì santo: dopo la messa in “Coena Domini”, con la lavanda dei piedi, che avviene in ogni parrocchia, i palazzolesi trascorrono la serata per il tradizionale giro dei “Sepolcri”, gli oratori allestiti nelle varie chiese dai giovani.

E in tanti a piedi ogni giovedì santo girano per le parrocchie per un momento di riflessione e preghiera in rigoroso silenzio. E si ritrovano poi a mezzanotte a Sant’Antonio per la processione che accompagna la Madonna Addolorata in chiesa Madre. Qui si canta il tradizionale “Stabat Madre” il canto che ricorda i momenti di sofferenza di Maria sotto la croce di Gesù. E il venerdì in chiesa Madre c’è la tradizionale “scisa a cruci” e la via crucis cittadina con l’Addolorata portata a spalla. Seguita da un lungo corteo che al suono della “Troccuola” sosterà per le quattordici stazioni fino al rientro nella chiesa di Sant’Antonio dove la statua sarà velata. E speriamo che il prossimo anno tutto questo possa ritornare.

I sepolcri, una tradizione che quest’anno mancherà ultima modifica: 2020-04-09T09:00:00+02:00 da Federica Puglisi

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