Non si fa in tempo a finire, che si pensa già a come ricominciare. Del Carnevale di Palazzolo appena finito il bilancio è di certo positivo ma cosa si prospetta per l’anno prossimo? A parlarcene è Fabio Messina, poeta e componente della giuria che ha valutato i carri in gara quest’anno.
Bilancio positivo per il Carnevale palazzolese 2019
“Dopo la pausa dell’anno scorso, possiamo certamente essere soddisfatti di questo Carnevale palazzolese”, ammette Messina, rappresentante, originario di Priolo Gargallo ma soprattutto poeta e amante della Sicilia, tanto da affidare al dialetto siciliano le sue poesie e i suoi libri. Amante anche di Palazzolo, paese in cui ormai da anni ha scelto di vivere e che ha scelto di vivere in tutto e per tutto. “L’Amministrazione ha fatto proprio un bel lavoro di promozione e ha stimolato molto i giovani a partecipare attivamente. La risposta, infatti, è stata positiva. Le presenze sono state importanti e la speranza è quella di fare sempre meglio”.
La giuria chiamata a votare i carri
Sette i componenti della giuria. Appena chiamati al loro ruolo, circa un mese prima del Carnevale, hanno visitato i cantieri e verificato i lavori. Hanno potuto vedere, così, tutti i carri che avrebbero poi sfilato per le strade del paese. “I criteri di giudizio da considerare sono tanti. Per esempio allegoria, dimensioni, illuminazione, movimenti. Anche il messaggio che viene trasmesso con un carro è molto importante”.
Dalle difficoltà…
Innegabili alcuni problemi. Alcuni nuovi, altri già conosciuti. Come quello che riguarda gli spazi. “Ci vorrebbero nuovi spazi appositi per creare i carri, e c’è l’intenzione di risolvere questa questione. Molti sono stati costretti a montare il carro nei giorni precedenti la sfilata, magari fuori dal capannone in cui era stato realizzato perché all’interno, tutto montato, non vi entrava. Molte strade di Palazzolo, poi, si sa, sono parecchio strette quindi ci si deve adeguare in qualche modo. Ci vuole un regolamento più dettagliato a cui si sta studiando per evitare disagi. Nel problema dei carri troppo grandi rispetto alle strade, però, ci vedo una bella metafora. Per me è il Carnevale di Palazzolo che vuole tornare grande, vuole esplodere e manifestare grandiosità”.
…agli spunti e alle nuove prospettive per il futuro
“Dagli errori e dai problemi è sempre importante imparare e cercare nuove soluzioni, nuovi stimoli”, dice Fabio Messina. “Ci sono già nuove prospettive per il futuro del Carnevale palazzolese. Molti spunti sono appena nati. Un’idea è quella di coinvolgere i paesi limitrofi per far sì che il nostro Carnevale diventi una sorta di Carnevale ibleo. Ci si vorrebbe rivolgere anche ai gruppi in maschera provenienti dai Comuni vicini e a chi sa, magari, lavorare la cartapesta”. Ma non è l’unica possibile novità. “Un’altra idea – spiega – è quella di fare un Carnevale bis nel periodo primaverile o estivo. Magari in concomitanza con il Festival del Teatro Classico dei Giovani che si svolge nel nostro teatro greco a maggio. Si vuole, poi, riuscire a coinvolgere molti dei carristi che quest’anno non hanno partecipato. Giovani soprattutto, che già quest’anno erano comunque molto presenti”.
I sacrifici dei carristi
“Chi dà vita ad un carro allegorico – continua Fabio Messina – fa dei sacrifici enormi. Molti sono ragazzi che vanno ancora a scuola. Proprio intorno ad ottobre, poco dopo l’inizio della scuola, si riuniscono e cominciano i lavori. Finiti i compiti, vanno nei capannoni, nei garage o dove possono, e lavorano fino a notte fonda. Così come molti sacrifici fa anche chi lavora e dedica ai carri quello che dovrebbe essere tempo libero. Lavori che durano mesi per pochi giorni di festa. In tempi come i nostri in cui nessuno fa niente per niente, la gioventù palazzolese si distingue ancora una volta per i valori che dimostra. Non per niente vivo in questo paese per scelta”.
I punti forti del Carnevale palazzolese
Messina conosce ormai benissimo la realtà palazzolese e, pur non negando ciò che non va, ama vantarne i tanti pregi. Anche al Carnevale non risparmia il suo benvolere. Per vari motivi. “È il Carnevale più antico di Sicilia perché affonda le sue radici prima nell’epoca greco-romana e poi nel Medioevo, dove la festa della Madonna Odigitria, a quei tempi patrona di Palazzolo, era religiosa e pagana allo stesso tempo. Proprio a quel periodo risale il nostro Carnevale. E anche alla festa della Madonna Odigitria era ispirato il carro che poi ha vinto il primo premio quest’anno”. E non sono da dimenticare le nostre specialità culinarie. Una per tutte la salsiccia, entrata a far parte del presidio Slow Food. “L’ottima gastronomia dà un valore ancora maggiore a questa festa. La gente viene sì per il Carnevale, ma poi sa che può fermarsi e mangiare bene e di gusto”.
Lo spirito che anima questa festa
“Ma è inutile – dice il poeta – ciò che anima di più questa festa è lo spirito dei palazzolesi. Uno spirito così antico ma che ha sempre nuova voglia di tornare, di manifestarsi in tutta la sua bellezza. Si diffonde questa voglia di sana follia per una volta all’anno, questa voglia di divertimento e di condivisione che rende il Carnevale una festa molto democratica, in cui tutti i ceti sociali si annullano per diventare tutti semplicemente liberi e felici”. Magari anche un po’ infreddoliti, date le rigide temperature che caratterizzano il periodo? “Si – risponde – ma il calore umano dei palazzolesi compensa ampiamente”.