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Il regno dei Martini e degli Alagona alla fine del 1300

Il regno dei Martini Feudo Bibino Magno, tra le terre degli Alagona

Per conoscere  e capire chi siamo e da dove veniamo è necessario conoscere la storia locale, quindi, per noi, la storia palazzolese. Oggi desidero parlare del Regno dei Martini. La storia, come dice Pietro Manca, “per essere studiata ha bisogno di documenti e fonti che necessitano di essere preservati e custoditi”. Per questo motivo gli archivi, i musei e le biblioteche hanno questo compito importantissimo di conservazione, preservazione e valorizzazione dell’identità locale. Infatti precedentemente la storiografia si era fermata all’ambito politico-istituzionale ed economico –sociale in generale. Negli ultimi decenni invece grazie agli stimoli dell’antropologica sociale e delle scienze sociali si sta riconsiderando il concetto di identità locale. Quindi stanno fiorendo studi particolari che approfondiscono la conoscenza dell’identità particolare.

Il regno dei Martini

Infatti, lo studio dei diplomi, dice Tonino Grimaldi, “l’utilizzazione di diversi documenti d’archivio con nuove notizie, assieme ad una più attenta rilettura della Selva di Frà Giacinto Leone, degli scritti di Alessandro Italia, di Nicolino Zocco e di altri studiosi consentono una più ampia visione della storia dell’intero XIV secolo, una sicura ricostruzione delle vicende storiche palazzolesi durante il regno dei Martini”.

Il Regno dei Martini: due diplomi di Re Martino

Intorno al 1392 vennero in Sicilia il duca di Montblanc e i sovrani Martino I e Maria. Il loro arrivo fu ben visto dai baroni e dai rappresentanti delle città siciliane. Gli Alagona che possedevano terre anche a Palazzolo, si erano ribellati ai Martini. Gli Alagona subirono la confisca dei beni. Tonino Grimaldi, studiando questo periodo, ha portato alla luce due diplomi di Re Martino. Secondo il diploma del 29 settembre 1392, Martino e la moglie concessero il castello, la terra ed i feudi di Palazzolo a Ponzio d’Intenza e  d’Alcalà. Terre precedentemente confiscati agli Alagona.

Il regno Dei Martini. Chiesa Madre dove gli Alagona andavano a seguire la messa d'Alba
La chiesa Madre, dove i baroni Alagona andavano a sentire la messa d’Alba

Indagine dei feudi palazzolesi

Uno studio intitolato Palazzolo alla fine del XIV (in Studi Acrensi, I) che Tonino Grimaldi, effettuò nei primi anni del 1980, descrive il territorio palazzolese con i feudi di appartenenza in maniera puntigliosa. Grimaldi però riteneva di dover affrontare una più approfondita indagine “diretta ad accertare sia l’effettiva appartenenza dei feudi al territorio palazzolese, sia i motivi che portarono alla aggregazione di alcuni di essi al territorio di Noto”.

La figura di Ponzio

Ritornando alla figura di Ponzio, la concessione feudale palazzolese doveva avvenire a delle condizioni. Ponzio e la famiglia dovevano abitare a Palazzolo; egli doveva prestare per il sevizio militare “un cavallo armato per ogni venti onze annui di beni concessi. La successione doveva avvenire secondo la legge dei franchi: il maggiore dei figli è preferito ai minori e il maschio alle figlie femmine”. Ma Ponzio alla sua morte lasciò erede la sua unica figlia Franzina. La quale tramite le sue tutrici chiese la rinuncia del castello e delle terre palazzolesi. Palazzolo quindi divenne terra demaniale.

Castello Palazzolo - il borgo dei borghi
La zona del castello medievale dove venne issata la bandiera de Il borgo dei borghi

Iacopo Campolo

Un altro documento del 1400 emanato dal Re d’Aragona, concesse a Iacopo Campolo le terre di Palazzolo con tutti i suoi feudi. Martino D’Aragona concesse al Campolo anche la competenza di giudicare gli abitatori del feudo “sia nelle cause civile che penali e di nominare i giudici e gli ufficiali di giustizia”. Ma la signoria del Campolo era destinata ad avere breve durata. Il Campolo venne dichiarato ribelle e traditore per aver aderito alla rivolta di Cabrera contro Re Martino.  Le terre di Palazzolo ancora una volta rimasero confiscate. Il motivo per cui Palazzolo venne restituita agli Alagona non è dato sapere a causa di mancanza di fonti.

Il regno dei Martini e degli Alagona alla fine del 1300 ultima modifica: 2020-03-06T09:00:00+01:00 da Luisa Itria Santoro

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