Attesa da tanti anni, finalmente è arrivata. Il sito di Akrai entra a far parte della denominazione del Parco archeologico di Siracusa. Una notizia importante che dà risalto ad un sito spesso poco considerato ma che ha una storia persino più importante di altri. La decisione adottata dall’assessorato regionale ai Beni culturali, ufficializzata in un’apposita nota.
Il sito di Akrai, per l’assessorato è strategico
L’area archeologica di Akrai recupera la sua dignità storica rientrando di diritto nella denominazione del Parco archeologico di Siracusa. Esso infatti cambia denominazione e si chiamerà “Parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai”. Il sito di Akrai ha un ruolo significativo ma era stata omessa nella denominazione del Parco di Siracusa e rischiava l’oblio. Un’assenza che non è sfuggita all’assessore regionale ai Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà. Egli con un decreto a propria firma, ha restituito all’antica cittadella greca la giusta evidenza.
“La città-fortezza di Akrai, edificata intorno al 664-663 a.C. dai corinzi siracusani e considerata un tempo la sentinella dei confini meridionali del territorio siracusano – sottolinea Samonà –. Ha avuto una storia lunga milleseicento anni fino alla distruzione, nell’827 d.C., per mano degli arabi. Una storia che ancora oggi è ben visibile nel sito archeologico che, attraverso numerose testimonianze, racconta la storia di una comunità. Il cui nome merita il riconoscimento e una giusta evidenza nella toponomastica regionale.
Considero l’omissione di Akrai nella denominazione dell’area archeologica di Siracusa – aggiunge l’assessore Samonà – un’ingiustizia resa a Palazzolo Acreide a cui, come governo Musumeci, abbiamo voluto porre rimedio. Rinominare il parco archeologico evidenziando la valenza paesaggistica dell’area e la presenza di Akrai è un giusto ristoro ai palazzolesi. E un tributo dovuto ad una parte significativa della nostra memoria storica”.
Il valore anche paesaggistico della denominazione con Akrai
La nuova denominazione riconosce valenza turistico-culturale anche all’aspetto paesaggistico entro cui si trovano le testimonianze storico-archeologiche, spiegano dall’assessorato. Avvia così un percorso di valorizzazione del territorio. Un ruolo che sino ad oggi era stato riconosciuto solamente al Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi. Una decisione, quella di puntare sulla valorizzazione dell’aspetto paesaggistico per promuovere e valorizzare la Sicilia. Un significativo percorso di valorizzazione per la compresenza di testimonianze storiche e culturali in un contesto ambientale che la rende un unicum a livello mondiale. “Nella visita dell’assessore Samonà a Palazzolo – spiegano il sindaco Salvatore Gallo e il vicesindaco Maurizio Aiello – avevamo proposto questo nostro desiderio. E quello di continuare a realizzare iniziative insieme, per rafforzare ancora di più la nostra offerta culturale“.