In questi giorni di grande difficoltà, in un momento in cui sembra difficile provare a ripartire, perché l’emergenza non si attenua, la sua storia dà un po’ di speranza. Abbiamo spesso raccontato di Loretana Puglisi, titolare di un’azienda di Palazzolo rimasta coinvolta nel dicembre del 2015 in un grave incidente sul lavoro. Dopo mesi di sofferenza e di prova, è riuscita a ripartire. Coinvolta in un grande progetto dall’Inail che l’ha seguita per molto tempo, adesso il suo esempio diventa uno spot di rinascita trasmesso dalle reti della tv italiana. “Reagire alle cadute della vita e rialzarsi sempre” il suo messaggio.
Rinascita nonostante la prova, il messaggio di Loretana Puglisi
Lo spot che da ieri è stato diffuso sulla stampa e sulla tv nazionale rientra nella campagna di comunicazione realizzata dall’Inail per far conoscere le “Belle storie”. Racconti di uomini e donne che hanno ripreso la loro attività dopo un difficile periodo. E tra queste storie c’è quella di Loretana Puglisi. L’imprenditrice palazzolese di 54 anni, in seguito ad un incidente avvenuto nel suo pastificio di Palazzolo ha perso la mano sinistra. Il suo reinserimento lavorativo è stato possibile grazie alle protesi mioelettriche messe a disposizione dal Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio. E all’installazione nel suo laboratorio di una nuova macchina per la produzione della pasta adattata alle sue esigenze, fornita dall’Istituto tramite un progetto personalizzato.
Il progetto e il sostegno dell’Inail per la rinascita
Come spiegato dall’Inail annunciando questa campagna l’istituto può erogare contributi per ogni progetto personalizzato. “L’Inail finanzia ciascun progetto personalizzato di reinserimento lavorativo- chiarisce l’istituto -. Elaborato dall’equipe multidisciplinare dell’Istituto o proposto dal datore di lavoro, con un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 150 mila euro“.
Il desiderio di Loretana di ripartire
Nel mese di febbraio di quest’anno il primo lancio del progetto. Che raccontava così la storia di Loretana. “Una vita dedicata al suo laboratorio di pasta e biscotti e alla famiglia, ai due figli cresciuti tra gli odori e sapori di quelle raffinatezze, che la loro mamma preparava non solo per loro, ma per tutti i clienti che non rinunciano al gusto della tradizione. E mentre assaggiavano, imparavano un mestiere antico e ad insegnarglielo era mamma Loretana“.
“La nostra impresa nasce nel 1992 da un’idea di mio marito, figlio di panificatori, e piano piano siamo cresciuti – ha raccontato l’imprenditrice -. Così ho iniziato la mia attività di artigiana”. Poi l’incidente e la paura di non farcela. “Tutto si è fermato in un attimo – dice-. Dopo l’incidente stavo per chiudere e mollare tutto, ma l’Inail di Siracusa mi è stato accanto da subito e in seguito mi ha proposto il progetto di reinserimento lavorativo. Mio figlio più grande Paolo, oggi trentenne, ha detto di non arrendermi ed è subentrato in azienda”.
Il ruolo fondamentale della famiglia
Dopo questa prova nasce la consapevolezza del figlio che ormai fosse giunto il momento di dedicarsi a tempo pieno alla loro impresa familiare. E questo ha reso Loretana ancora più forte. “L’incidente di mia madre è stato per noi un nuovo inizio. Mia madre – dice Paolo – è una donna essenziale per quel che riguarda la mia vita. Essenziale da un punto di vista affettivo, ma anche e soprattutto lavorativo”. “Bisogna avere tanta pazienza e perseveranza nel raggiungimento degli obiettivi – sottolinea Loretana -. Non è semplice, bisogna insistere ed è importante essere supportati dalla famiglia”.
