Con la festa dell’Immacolata, onorata ogni anno l’otto dicembre, iniziano i festeggiamenti del periodo natalizio e gli eventi che seguono. Ogni anno a Palazzolo si è dato avvio al Natale con la tradizionale processione della statua dell’Immacolata, dalla Chiesa a Lei dedicata, sita nel Piano Acre. Al suo passaggio, presso la chiesa di San Sebastiano, in piazza del Popolo, avviene l’accensione dell’albero di Natale più alto di Sicilia, a cura dell’associazione Icaro. Quest’anno, a causa del virus, l’evento palazzolese è annullato. Come le altre feste religiose, le funzioni si svolgono soltanto in Chiesa. La novena dell’Immacolata viene recitata presso la chiesa parrocchiale di San Michele. Il parroco di questa parrocchia gestisce anche le funzioni della chiesa dell’Immacolata, durante tutto l’anno.
La festa dell’Immacolata: pillole di storia
Alla Madonna Immacolata Concezione era dedicato, a Palazzolo, il Monastero delle monache di clausura le quali, come dice padre Giacinto Leone, osservavano la regola di san Benedetto della congregazione di San Bennardo. Il Monastero venne fondato dalla baronessa donna Imara Benavides nel 1591 o 1592. In una nota Padre Giacinto Farina dice: «nel 1695 il vicario recita la supplica per la festa dell’Immacolata con suoni e musica». Inoltre una lettera, inviata da Roma sempre nello stesso anno, ordinò alle suore di recitare l’Ufficio di Maria e la messa di precetto. Oggi il Palazzo Municipale prende il posto di quell’antico Monastero.
Immacolata Concezione e il culto presso la chiesa di San Francesco
Una descrizione del culto alla Madonna Immacolata la troviamo in Padre Giacinto Farina. Il Farina ci racconta che, presso il convento annesso alla chiesa di San Francesco,(oggi piazza biblioteca), il culto maggiormente praticato riguardava la Vergine . Padre Giacinto Farina narra che il popolo partecipava con gioia alle funzioni preparatorie della festa, celebrata l’8 dicembre. Si trattava dei cosiddetti “12 sabati che precedevano la festa e l’ottavario che seguiva la festa stessa. Ogni settimana un gruppo pio di persone osservava il “Digiuno dell’Immacolata”, a pane e acqua, a turno, per un giorno al mese in onore della Beata Vergine, venerata presso il Convento”(piazza biblioteca). Padre Giacinto Farina ci tramanda ancora che il 7 gennaio del 1882, inizia ad operare, presso la suddetta chiesa, la confraternita dell’Immacolata. I promotori della confraternita furono Padre Benedetto Carpino, il farmacista dr. Don Salvatore Gallo e il professor don Paolo Sardo.
Immacolata, la festa presso la Chiesa Madre
Non tutti sanno che, anche presso la chiesa Madre, si solennizzava la festa dell’Immacolata l’8 dicembre. Il Farina ci racconta che nel 1684 i governatori della chiesa Madre avevano fatto perdere questo privilegio, che non fu più ripreso.
Chiesa dell’Assunta o dell’Immacolata
Oggi i palazzolesi la chiamano chiesa dell’Immacolata. In effetti la chiesa si chiama dell’Assunta o dell’Immacolata, perché originariamente la chiesa era dedicata all’Assunta. Il terremoto del 1693 distrusse la chiesa e in seguito ricostruita più vicino all’abitato, sempre nella zona più alta del paese. La chiesa ha un’elegante facciata a due ordini, e con la parte centrale convessa. Un’impresa locale l’ha restaurata nel 1963. Sulla sinistra è collocato il “mozzo campanile”. Il portone d’ingresso è un elegante balcone del convento, strutturalmente integrato alla chiesa, e in alto la torre campanaria. La fabbrica della chiesa è parallela al corso Vittorio Emanuele, ma non si manifesta in modo diretto. Alla terrazza antistante si accede tramite un’ampia scalinata.
Iconografia
L’iconografia della Madonna, nel corso dei secoli, la rappresenta in vari modi. Ad esempio Dürer volle dipingerla riferendosi al capitolo 12 dell’Apocalisse di Giovanni in cui si dice: «apparve un gran segno nel cielo: una donna rivestita del sole con la luna sotto i piedi, e sul capo una corona di dodici stelle». Le dodici stelle, secondo un’antica tradizione, si crede che siano visibili alla mezzanotte dell’otto dicembre nella sfera celeste fra le altre stelle. Ma di solito L’Immacolata è rappresentata vestita di bianco e azzurro e in testa una corona di stelle. A differenza delle altre icone, la Madonna Immacolata, che si venera a Palazzolo, ha un abito d’oro e un manto con fondo azzurro damascato. In testa, oltre alla coronadi stelle, porta un velo che le copre le spalle.
La corona delle dodici Stelle o Stellario
La corona delle dodici Stelle o Stellario si articola con una coroncina che è suddivisa in tre parti e composta da un Pater, da quattro Ave Marie, e la giaculatoria O Concetta Immacolata, infine il Gloria. Il Mongitore ci tramanda che lo stellario veniva recitato “in memoria dei dodici privilegi dei quali fu la vergine Signora arricchita nella sua purissima Concezione”. Ogni stella rappresenta e simboleggia uno dei privilegi mariani ritrovati nel rito “pia ac laudabilis devotio”, osservato nei dodici giorni precedenti la festa.