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La libertà perduta, il parere della docente Anna Calleri

libertà: Conferenza in comune sul libro Magnificat di Sara Calvano

Giorno 10 aprile il premier Conte ha prorogato le misure restrittive fino al 3 maggio. Il premier dice: «È una decisione assai difficile di cui mi assumo tutte le responsabilità».  Ognuno di noi continua ad aver perso un po’ di libertà, ma per il bene comune: «non si possono vanificare gli sforzi fin qui fatti, se cediamo adesso, dice ancora Conte, rischiamo di ripartire daccapo».

La libertà e il concetto di convivenza comune

È attuale e si adatta bene alla nostra situazione, il trattato di Cesare Beccaria intitolato De delitti e delle pene nella parte che riguarda il concetto della convivenza comune. “Gli uomini, dice Beccaria,  hanno sacrificato una parte delle loro libertà, accettando di vivere secondo le regole della comunità, in cambio di una maggiore sicurezza e di una maggiore utilità. L’autorità dello Stato e delle leggi è quindi da considerarsi legittima, finché non oltrepassi certi limiti accettati dai governati in nome del bene comune”. Ma oggi è interessante la riflessione che ci ha dato una nostra docente palazzolese,   la professoressa Anna Calleri, sulla situazione che stiamo attraversando, da me intervistata.

Libertà perduta: Conferenza presso la sala aquile verdi
La professoressa Anna Calleri in Conferenza al Comune su plastico del teatro greco (foto Ugo Santoro)

Cara professoressa, posso chiederle un parere su ciò che sta succedendo non solo in Italia, ma in tutto il mondo?

“Abituati al benessere – dice -, alla gioia di vivere e di fare, preoccupati dell’immagine, distratti da mille problemi reali o presunti, ci siamo svegliati in un mondo malato e ci siamo scoperti fragili e mortali, anche troppo. Nemmeno la natura ci conquista più con la sua bellezza, come se la malattia si annidasse ovunque; è nell’uomo, forse negli animali, e se fosse anche nell’aria? Noi non abbiamo conosciuto la guerra, ce la raccontavano genitori e nonni. Si rifugiavano nelle grotte per sfuggire ai bombardamenti. Ora è peggio, tutti a casa, in solitudine, nemmeno un abbraccio. Ora sperimentiamo la solitudine vera, ci mancano i nostri affetti più grandi, il conforto lo cerchiamo a distanza, tra i vicini di casa, tra operatori della Protezione Civile, Volontari e Autorità che si fanno prossimo per noi”.

Libertà perduta: conferenza su plastico delTeatro Greco
Conferenza in Comune sul plastico del teatro greco

Senza libertà cosa abbiamo scoperto?

Abbiamo scoperto – aggiunge – il volto umano e più vero di tutti. Ci siamo svegliati innamorati della nostra Italia, il nostro amatissimo Paese che alcuni cercano di saccheggiare, altri di aiutare. Siamo tutti orgogliosi di fare la nostra piccola parte, mi commuovo quando parla il nostro Presidente della Repubblica, un grande uomo, elegante, dignitoso, ineccepibile, il meglio di tutti noi. E le nostre Forze Armate a sostenere tutti, anziani, ammalati, studenti. Una Nazione grande che merita di essere aiutata, culla di civiltà ineguagliabile e di fede immensa. Ci interessano poco le vetrine politiche, i meschini tornaconti di chi dimentica la Storia, noi ci sentiamo vicini a tutti in questi momenti tragici, piangiamo i nostri morti, ma anche quelli di tutto il mondo, perché è nella solidarietà che oggi si trova la vera umanità nostra”.

Come ne usciremo? Saremo migliori, oppure…?

“Difficile fare previsioni – spiega – ma sappiamo che le cicatrici resteranno, che sarà difficile ricostruire un Paese e un mondo devastati e poveri. Eravamo arrivati ad un punto del non ritorno … guerre, violenze domestiche, corruzione, inquinamento, durezza di cuore …. Aspettavamo una palingenesi, il mondo nuovo nascerà dalle rovine del vecchio. Sono questi i cieli nuovi e la terra nuova  nei quali avrà stabile dimora la giustizia? Tutti noi credenti speriamo in una nuova era messianica, in questi momenti di grande smarrimento, ci siamo tutti raccolti attorno al nostro Santo Padre, e con lui e ai piedi del Crocefisso e della Vergine Maria, ci siamo scoperti figli devoti di un Dio buono e misericordioso che si fa vicino a chi soffre”.

E la preghiera?

“Abbiamo scoperto la forza della preghiera. Tutti uniti a chiedere pietà e grazia – sottolinea-. E il nostro Pastore buono ci ha fatto sentire amati, solidali, bisognosi di perdono e di generosità. Non si dimenticheranno questi momenti di fede grande e commossa. Né dimenticheremo l’eroismo di tante persone che hanno dato la vita per noi, bisognosi di tutto, di cure, di assistenza, di solidarietà. Sempre nel cuore la nostra grande piccola Sicilia, dimenticata dai Grandi, presa d’assalto da chi cercava la sua casa, i suoi cari, il loro aiuto in un periodo in cui la prospettiva della miseria era dietro l’angolo. E noi abbiamo accolto tutti, la nostra generosità è sempre grande”.

Cosa deve cambiare?

“Qualcosa deve cambiare comunque – osserva . Le nostre menti non dimenticheranno facilmente quanto vissuto. Mi auguro che la nostra Sanità ai suoi vertici faccia un lucido esame di coscienza e si chieda se sia mai possibile  che il suo operato possa essere per il futuro così superficiale ma sono discussioni che esulano dalle nostre competenze, noi ci accontentiamo di un’umanità rinnovata nel cuore e nei comportamenti”.  

La libertà perduta, il parere della docente Anna Calleri ultima modifica: 2020-04-15T09:00:00+02:00 da Luisa Itria Santoro

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