A causa del Coronavirus, con il prolungamento della ripresa delle attività scolastiche fino al 3 maggio, il mondo della scuola, e quindi anche delle scuole palazzolesi, si è dato da fare e ha cominciato ad utilizzare forme tecnologiche, del tutto impensate fino a questo momento. La circolare del Ministero dell’Istruzione ha dettato le norme per la didattica a distanza. La circolare dice: «resta la necessità di favorire in via straordinaria ed emergenziale, in tutte le situazioni dove ciò è possibile, il diritto all’istruzione attraverso modalità per l’apprendimento a distanza in tutto il territorio nazionale». Riguardo questa situazione particolare che ha cambiato momentaneamente le regole normali scolastiche, ho chiesto ad una docente palazzolese, la professoressa Anna Calleri alcune sue riflessioni.
Riguardo la scuola, quali secondo lei potranno essere le conseguenze per gli alunni che hanno dovuto interrompere la frequenza?
La Scuola è la nostra Agenzia formativa, con la famiglia, le Associazioni e la Società. Inutile dire che il rapporto sia quello docente-discente. Altre modalità sono semplicemente surrogati e di emergenza. Tuttavia oggi la nuova tecnologia mette a disposizione mezzi inusuali e di straordinaria efficacia. Sono amante dei miei libri, che esprimono il mio vissuto e i miei sentimenti, ma internet oggi è un mezzo di divulgazione di sapere eccezionale. Penso a quante biblioteche noi… topi di … una volta eravamo costretti a visitare. Oggi nel bene e nel non bene, abbiamo tutto a portata di mano. Qui non vale tuttavia il principio del self made, il docente è fondamentale per scegliere, selezionare, discutere. Agli autodidatti manca sempre un supervisore, necessario, che dà il tocco specialistico ad ogni forma di apprendimento.
La scuola: agli studenti cosa manca?
Ammiro i tanti Presidi e Docenti che stanno lottando perché tutti i loro allievi abbiano i computer e mi commuovo: noi siamo così, gli allievi sono come altri figli… proprio da libro Cuore. Agli studenti mancano oggi l’aggregazione della Scuola, i compagni, la severità, e lo stimolo dei loro Docenti, e certamente anche la vivacità in classe della giovinezza. Dopo la Seconda Guerra mondiale, Germania e Inghilterra ripartirono per la ricostruzione perché durante la guerra le loro industrie si erano specializzate nella produzione bellica. Credo che i nostri studenti sapranno approfittare al meglio di tutti i mezzi che in questo periodo di emergenza lo Stato ha messo loro a disposizione e ameranno maggiormente il tempo trascorso in classe. È bistrattata la nostra Scuola, ma non lo merita.
Durante il tempo che gli alunni trascorrono a casa, penso sia importante la lettura. Quale libro consiglierebbe ai liceali e quale ai ragazzi di terza media?
Per gli studenti liceali proporrei romanzi di formazione: le Metamorfosi di Apuleio, Conversazioni in Sicilia di Elio Vittorini, Vita di un uomo di Ungaretti. Per gli studenti di Scuola Media: La città invisibile di Italo Calvino.
La scuola: su uno dei libri da lei indicati potrebbe fare una breve recensione?
Vita di un uomo è la raccolta di liriche di Ungaretti, pubblicata da Mondadori e curata dallo stesso poeta. La propongo perché esempio di positività in un periodo triste come il nostro. Tante le raccolte, dal Porto sepolto sul valore della poesia e del suo inesprimibile mistero, alla raccolta Allegria sul tema della guerra e della solidarietà che si esprime innanzitutto nel momento del pericolo e della morte. Un messaggio fortemente positivo nello scenario del Carso, in trincea. Ungaretti scrive lettere piene d’amore e di voglia di vivere, nonostante il dolore dell’ora delle tenebre. Il momento della fede giunge nella raccolta, Sentimento del tempo.
Breve recensione di un testo di Ungaretti
La lirica più grande La madre e la fede ritrovata dà un senso al dolore del mondo, è il porto sicuro. Ne Il dolore l’esperienza della morte del figlio e la tragedia del mondo e dell’Italia durante la Seconda guerra mondiale. Quindi i Cori della Terra Promessa, Il taccuino del vecchio, l’ultima esperienza catartica per il poeta che guarda ormai da lontano la sua stagione d’amore e, come un vecchio capitano, aspira al porto della quiete. Buona lettura.