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L’ecosostenibilità, un circuito sull’altopiano ibleo

L'ecosostenibilità attraverso piste naturalistiche per un turismo nuovo

Abbiamo spesso parlato della bellezza del turismo naturalistico. Di quelle opportunità di valorizzazione del territorio che speriamo di poter presto tornare a usufruire. E per questo che vogliamo parlarvi di un circuito ciclabile greco-romano sull’altopiano ibleo con al centro Canicattini Bagni. E’ lo studio del canicattinese Giuseppe Leone che era stato presentato lo scorso anno. L’obiettivo arricchire l’offerta turistica degli Iblei. L’ecosostenibilità come opportunità.

L’ecosostenibilità per un territorio in rete

“Un territorio in rete per salvaguardarne e promuoverne il prezioso patrimonio paesaggistico, archeologico, culturale e delle tradizioni”. Così era stato definito il progetto dal sindaco di Canicattini Bagni, Marilena Miceli. Una rete che dalla costa all’entroterra, dalla zona nord a quella sud della provincia aretusea, metta insieme le varie realtà. Soggetti che in questi anni hanno operato per la redazione di un Piano Turistico che valorizzi le suggestive aree naturalistiche. Di un territorio che oggi più di prima si offre quale opportunità per la sua crescita economica e l’ecosostenibilità.

L'ecosostenibilità, si punta alla creazione di piste Ciclabili
Pista Ciclabile per l’ecosostenibilità tra i territori Iblei

Uno studio per l’ecosostenibilità sugli Iblei

Per il progetto di rete e di ecosostenibilità, un contributo importante è stato fornito dai nuovi studi. Tra questi quello sul paesaggio proposto da Giuseppe Leone, fotografo e appassionato studioso del territorio ibleo. In esso ha rilevato e ricostruito in anni di sopralluoghi, un tracciato circolare di circa 45 Km. Esso è di datazione Greco-Romana, che si fa risalire al 400 A.C., che può trasformarsi in una vera e propria pista ciclabile. Da questa consapevolezza nascono gli interventi a Pantalica e nella Valle dell’Anapo – spiega Miceli -. La nascita del Sistema Rete Museale Iblei che mette insieme, coordinati da Canicattini Bagni, i piccoli Musei etnoantropologici dell’entroterra siracusano. Non ultima la Scuola comunale degli Antichi Mestieri e delle Tradizioni Popolari“.

Un territorio tra antico e moderno

Il progetto con moderne tecniche fotografiche dall’alto, ricostruisce qualcosa di unico. E cioè dimostra, come nell’area interna alla realtà di Pantalica e Cava Grande del Cassibile. Ed in particolare le aree di Bibbia – Alfano – Monasteri, Cavadonna, Contessa e l’alta valle del Cassibile – Noto – Baulì. Testimonianza di come vi sia stata una presenza continua e costante di manifestazioni antropiche antiche. Una visione circolare fatta di strade, trazzere e mulattiere. Esse toccano i territori di Canicattini Bagni, Siracusa, Floridia, Palazzolo Acreide. E in particolare, per la sua vastità, quello di Noto, da rendere fruibile, che ne arricchisce la valenza storica e culturale e l’ecosostenibilità.

Pista ciclabile nella Valle dell'Anapo
Un tratto della strada verso la Valle dell’Anapo che diventerà pista ciclabile

“Il metodo archeologico classico – afferma Giuseppe Leone – prevede scavi ed analisi dei manufatti ritrovati ed entra in crisi quando viene a mancare questa possibilità. Anche perché i maggiori segni provengono dalla pietra ed in questa parte è molto fragile, quindi una forte erosione e, peraltro, le costruzioni venivano fatte su luoghi scoscesi, alture e cugni, di conseguenza i blocchi di eventuali costruzioni si possono trovare distanti rispetto al luogo originario”.

In crescita il turismo naturalistico

E i dati dell’affluenza di visitatori nelle aree naturalistiche. L’ecosostenibilità da Vendicari a Pantalica, da Cava Grande del Cassibile alle altre Oasi del territorio siracusano, confermano come il Turismo naturalistico, ed in particolare quello sulla due ruote, tanto caro a fasce sempre più consistenti di turisti provenienti dai Paesi del Nord Europa, sia in grande crescita e se strutturato può rappresentare un volano non indifferente per l’economia delle aree iblee.

«Lo studio del circuito del sud est degli Iblei di Leone – aveva detto Paolo Amenta dell’Agenzia di Sviluppo degli Iblei – contribuisce a ricostruire quel percorso che  unisce la costa all’entroterra ibleo. Come dire dal Teatro Greco di Siracusa a quello di Palazzolo Acreide. Per cui, chiarita la collocazione storica, credo che le maggiori difficoltà siano legate non tanto ai contenuti dello studio. Ma alla capacità di doversi relazionare in primo luogo con le istituzioni pubbliche e con il contesto generale. Senza proporsi come impresa, da singolo o in società o in cooperativa,  qualsiasi volontà o richiesta di finanziamento non è sicuramente possibile.

Ed oggi nel nostro territorio è possibile usufruire di contributi a fondo perduto sino al 75%. Per intraprendere attività imprenditoriali seguendo il modello di sviluppo sostenibile all’interno del quale si collocano l’agroalimentare di qualità. Ma anche la zootecnia, la trasformazione dei prodotti, la cultura e certamente il turismo naturalistico».

L’ecosostenibilità, un circuito sull’altopiano ibleo ultima modifica: 2020-04-03T18:13:13+02:00 da Federica Puglisi

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