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Legalità, incontro con i familiari di Fava e Borsellino

legalità - Pippo Fava a lui è intitolato il premio Fava giovani

A Palazzolo Acreide per la prima volta si sono riunite le componenti di due famiglie protagoniste di due omicidi di stampo mafioso, Fava e Borsellino. L’incontro ha avuto come obiettivo quello di parlare di un argomento che va introdotto ancora maggiormente nell’ambito educativo, la legalità.

Un incontro per le scuole

È la prima volta che dei familiari di Fava e Borsellino si ritrovano nello stesso contesto insieme per parlare di legalità. L’incontro si è tenuto il 30 maggio alle ore 9. Inizialmente la location prevista era la rotonda della villa comunale di Palazzolo Acreide, ma per il maltempo ci si è spostati nella chiesa dell’Annunziata. A partecipare sono state la figlia del giudice Paolo Borsellino, Fiammetta e la nipote del giornalista Giuseppe Fava, Francesca Andreozzi. Le due donne hanno raccontato agli studenti di Palazzolo Acreide e a quelli dell’istituto G. Leopardi di San Benedetto del Tronto delle tristi vicende che hanno portato all’omicidio dei due uomini da parte di Cosa Nostra.

Legalità - una foto dall'incontro di Palazzolo
Una foto dell’incontro di Palazzolo. Fonte: Facebook

Giuseppe Fava, infatti, fu ucciso il 5 gennaio del 1984 mentre si recava al teatro Verga a prendere sua nipote. Cinque colpi di arma da fuoco, però, freddarono lo scrittore. Inizialmente si giudicò questo omidicio come delitto passionale. A Catania, infatti, secondo molte alte cariche cittadine, la mafia nemmeno esisteva. La signora Andreozzi ha rivelato come nacque l’istruttoria che portò alla revisione delle indagini, che chiarì la vicenda dell’assassinio dello scrittore, fondatore de I Siciliani, secondo giornale antimafia nella regione.
Ancor più nota la vicenda dell’assassinio di Paolo Borsellino, stimatissimo giudice antimafia palermitano. Il 19 luglio del 1992, infatti, dopo aver pranzato con moglie e figli a Villagrazia di Carini, si diresse in via d’Amelio, dove abitavano la madre e la sorella Rita. Al suo passaggio, però, una Fiat 126 imbottita di tritolo parcheggiata sotto l’abitazione, esplose, uccidendo il giudice e cinque dei sei agenti della scorta.

Portare la legalità nelle scuole

L’idea di creare un incontro dedicato alla legalità, che ha preso il nome di Uccisi due volte. Assassinio e depistaggio di Pippo Fava e Borsellino, è stata dell’associazione culturale Dahlia. Questo sodalizio da anni lavora, infatti, proprio per promuovere azioni, nel campo artistico e letterario, a favore della legalità in tutte le sue forme.

Legalit à - logo dell'Associazione Dahlia
Il logo dell’Associazione Dahlia. Fonte: Facebook

La sua presidentessa, Natya Migliori, ha espresso grande soddisfazione per un’occasione di condivisione tra ragazzi provenienti da aree così differenti del nostro Paese. È stata questa, infatti, l’occasione per creare un discorso «scevro da sterile retorica antimafia e basato su un lungo lavoro svolto nel corso dell’anno». Lavoro svolto dai ragazzi di Palazzolo, che hanno condotto uno studio approfondito della storia dei rapporti tra mafia e istituzioni. La fonte di studio è stata il libro Cosa Vostra di Fabio Giallombardo. Proprio quest’ultimo autore, inoltre, ha condotto insieme ai ragazzi marchigiani un bellissimo progetto denominato Giù la maschera. Gli studenti, in occasione di questo lavoro, si sono recati presso varie carceri marchigiane ed organizzato vari eventi sulla legalità.

Legalità, incontro con i familiari di Fava e Borsellino ultima modifica: 2019-06-03T09:00:43+02:00 da Luigi Bove

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