Un capolavoro d’arte che torna fruibile per i turisti e per i palazzolesi. Da domenica scorsa è stata riaperta la chiesa dell’Immacolata, dove è custodita la Madonna del Laurana. Una grande opera del Rinascimento che la chiesa custodisce e che è uno dei tanti tesori d’arte che si possono ammirare a Palazzolo. Come sottolineato dall’assessore al Turismo Maurizio Aiello l’apertura è assicurata per tutto il mese di ottobre. Sarà possibile ammirarla dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 con lo staff dell’assessorato al Turismo. Domenica scorsa presenti anche l’associazione Meraki per spiegare la storia dell’opera.
Madonna del Laurana, un capolavoro rinascimentale
L’opera poco conosciuta è però molto apprezzata. La statua della Madonna del Laurana conosciuta come la più bella Vergine del Laurana per via della perfezione raggiunta nell’espressione artistica dallo scultore. Realizzata in marmo bianco di Carrara tra il 1471 e il 1472. La statua restaurata nel 1988 dal Centro Regionale Progettazione e Restauro di Palermo. Poi, a curare l’intervento Lorella Pellegrino viene descritta da Benedetto Patera.
Questi compilò la scheda della statua per il Catalogo delle Opere d’Arte Restaurate (1987/1988) a cura della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Siracusa dedica alla Madonna del Laurana. Vi fu scritto “Il bellissimo volto della Vergine, degno preludio degli stupendi volti dei celeberrimi busti di donna, non è più incorniciato da un rigido manto che scende lungo il collo in linee parallele, ma delicatamente avvolto da un morbido drappo che dopo un lieve piegarsi ai lati della fronte si richiude dolcemente sul petto..“
La riapertura della chiesa dove si trova la statua
“Siamo ben lieti di apprendere della riapertura della Chiesa dell’Immacolata – spiega l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Sicliana, Alberto Samonà -. Che ci consentirà di tornare ad ammirare la Vergine del Laurana. Con l’amministrazione comunale di Palazzolo Acreide è in atto ormai da mesi una proficua ed attiva collaborazione che ha già portato all’inserimento di Akrai nella nuova denominazione del “Parco Archeologico e Paesaggistico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro ed Akrai”. Intesa che punta ad una valorizzazione sempre maggiore dell’area archeologica. “Una buona pratica di collaborazione tra istituzioni – prosegue l’Assessore Samonà – che conferma l’attenzione del Governo regionale ad un angolo della Sicilia ricca di pregiate testimonianze storico-culturali e che nei prossimi mesi vedrà la realizzazione di altri progetti”.