E’ stata una celebrazione ma anche un momento di grande festa. Domenica la comunità parrocchiale di San Sebastiano ha accolto don Salvatore Randazzo, nominato parroco dall’arcivescovo Salvatore Pappalardo, al posto di don Angelo Caligiore. Una celebrazione presieduta dall’arcivescovo e alla quale hanno preso parte i parroci delle altre parrocchie e alcuni sacerdoti diocesani. In chiesa nel rispetto delle regole sul distanziamento sociale, gli ingressi sono stati contingentati. Ma è stato possibile seguire la celebrazione in diretta streaming sui canali social della parrocchia di San Sebastiano.
La parrocchia di San Sebastiano ha accolto la nuova guida
Durante le celebrazione diversi i momenti caratterizzati dalle formule della chiesa proprie dell’insediamento di un nuovo parroco. Con la lettura dei documenti e in particolare del decreto di nomina vescovile che ha designato don Salvatore Randazzo alla guida della parrocchia di San Sebastiano. “Ti auguro che il tuo ministero sia la realizzazione della Pentecoste che ricordiamo oggi – ha detto l’arcivescovo durante l’omelia -. Di promuovere la comunione tra i fratelli, la carità gli uni verso gli altri“. Un ringraziamento anche a don Angelo Caligiore, che avendo raggiunto il limite di età si è dimesso dall’incarico e si dedicherà alla comunità, ma anche al riposo.
La comunità di San Michele presente nella parrocchia
Alla celebrazione hanno partecipato anche molti rappresentanti della parrocchia di San Michele, che don Salvo Randazzo ha guidato per tredici anni e in cui si insedierà domenica prossima il nuovo parroco don Francesco Mangiafico. Significativi anche i vari momenti della celebrazione e il saluto fatto dal sindaco Salvatore Gallo a nome di tutti i palazzolesi. Donato anche un quadro con una fotografia di don Randazzo e della sua nuova parrocchia.
Parole di commozione da parte del nuovo parroco
Al termine della celebrazione la parola è stata affidata al nuovo parroco, che ha lasciato un messaggio alla comunità parrocchiale ma anche ai palazzolesi. “Vorrei con voi ringraziare il Signore perché mi fa sentire sempre amato – ha detto don Randazzo -. Grazie ai miei genitori, con la loro umanità mi hanno educato alla vita Cristiana e mi hanno donato amorevolmente alla Chiesa. Grazie ai tanti amici, solo una piccola parte qui presente, che mi hanno sempre incoraggiato e sostenuto nella vita e nel ministero sacerdotale. Ringrazio ancora il Signore per il nostro Arcivescovo che ha voluto affidarmi questo nuovo incarico a servizio del popolo di Dio in questa solennità di Pentecoste, a conclusione del mese di maggio. Grazie al carissimo padre Caligiore per l’esempio sacerdotale e per il servizio profuso in questa comunità per 48 anni.
I ringraziamenti
Grazie ai miei confratelli sacerdoti. Ringrazio, altresì, la Parrocchia di San Michele per il cammino fatto insieme, l’accoglienza riservatami, l’affetto manifestatomi. Saluto con affetto il signor sindaco Salvatore Gallo, e la giunta comunale, il comandante dei carabinieri e della polizia municipale. A voi tutti qui presenti in particolare, carissima comunità parrocchiale di San Sebastiano grazie per la preghiera che accompagna questo momento di accoglienza per l’inizio di questo nuovo impegno pastorale.
La quarantena mi ha permesso di pregare e riflettere a lungo e metabolizzare questo nuovo capitolo che si apre nella mia vita. Le parole, che mi risuonano continuamente nel cuore sono le parole di San Paolo rivolte ai cristiani di Roma, il luogo dove viveva San Sebastiano. Lì prima del suo martirio avrà accolto anche lui l’esortazione di San Paolo e ascoltato il Vangelo animato dallo spirito di Gesù. Carissima comunità, credo che si adattino molto bene a tutti noi queste parole che prendo in prestito e vi consegno con amore di padre. Sono un programma di vita e prego che lo possano diventare per tutti noi.
La lettera di San Paolo ai Romani
“La carità non abbia finzioni: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile. Non stimatevi sapienti da voi stessi. Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti. …. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.
Spero che questo stile evangelico sia il clima che si possa respirare in questa parrocchia. Non saranno importanti le cose che faremo ma il modo con cui le vivremo, magari con un sorriso e con una parola che incoraggia con uno sguardo che perdona ma e soprattutto con i segni della carità. L’unica che rende credibile la nostra fede e la nostra vita. Sono certo che sarà una bella esperienza buon cammino a tutti.