Giuseppe Pirruccio detto “Peppe Caprice” all’età di 65 anni ci ha lasciato. Dopo meno di tre mesi dalla perdita di Don Turuzzo Infantino, Palazzolo piange un altro personaggio e protagonista della pasticceria palazzolese.
Lascia la moglie e i tre figli. La figlia Alma lo ricorda così: “siamo fieri di essere i suoi figli e di poter portare avanti la nostra attività con lo stesso entusiasmo e la stessa passione che papà ci ha messo per farcene innamorare”.
Peppe Caprice e l’arancino
Un giorno al classico dilemma arancino o arancina, ricordo che Peppe Caprice sorridendo mi disse: “Io ho iniziato la mia carriera di pasticcere a Catania, quindi sai già la mia risposta”. Maestro Pasticcere e grande interprete di quella scuola catanese che lui tanto si vantava. Questa sua “cultura gastronomica” ha portato agli splendori la pasticceria Caprice. Rendendola tra i migliori bar del comune ibleo. Valorizzare la propria terra e la Sicilia è sempre stata la sua missione. Raccontarla attraverso la pasticceria, i dolci, le torte.
Il ricordo di Maurizio Gallo
Tanti sui social i ricordi. Molti lo pensano già vicino al collega Nunzio Cannata che per tanti anni lo ha visto al suo fianco. Nel 1981, con Nunzio Cannata fonderà la Pasticceria Caprice che oggi piange la sua perdita con tutta la comunità palazzolese. Le parole di Maurizio Gallo “Oggi perdo un padre, un fratello, un amico, un maestro di arte e di vita. Adesso siete di nuovo insieme proteggete”. E dalla nascita della Pasticceria Caprice la via Gabriele Judica cambierà nome nella cultura del palazzolese. Diventando “a calata i caprice”.
Un aneddoto per ricordare la sua “folle”, nel senso buono, figura un giorno lo si vede in un banchetto a Siracusa diversi anni fa. In palese ritardo per cucinare al ricevimento, ma in grado di osservare la festeggiata svenire. La donna “felicemente zitella” compiva 50 anni, e il buon Pippo aveva sbagliato torta con una lampante scritta: “Auguri per queste nozze d’oro”.
La devozione per San Sebastiano e la passione per i fuochi d’artificio
I suoi dolci, la sua granita davvero artigianale. Tutto era speciale così come la sua disponibilità e voglia di far conoscere la sua Palazzolo Acreide. Scompare un altro pezzo di storia di Palazzolo Acreide e della grande scuola pasticcera di uno dei borghi più belli d’Italia. Una figura carismatica, un artigiano, anche un maestro nel suo settore. Un uomo molto buono, un grande lavoratore che del suo lavoro nel corso degli anni ne ha fatto un’arte.
Peppe aveva solo una grande passione le feste. Devotissimo di San Sebastiano non si perdeva mai un appuntamento con le gare di fuoco d’artificio in Sicilia. Quanti di noi e delle generazioni passate hanno assistito commentare i fuochi d’artificio a Bonaccorsi, a Trecastagni. Li era sempre presente e spiegava passo dopo passo ogni singolo passaggio. E c’era una bella amicizia con i fratelli Chiarenza di Belpasso, storica ditta di fuochi d’artificio. Questa era la sua passione tanto che anche la mezzanotte del nuovo anno non sarà più la stessa. Gli occhi al cielo non saranno più per la tua tanto attesa “sparata” di fuochi d’artificio. La notte del 31 dicembre quest’anno gli occhi saranno rivolti al cielo, perché sarai là a “sparare” tra le stelle.
Buon viaggio Peppe
Le foto sono tratte dal profilo Facebook di Giuseppe Pirruccio e Maurizio Gallo
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