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Pippo Fava: il racconto di Rovella

legalità - Pippo Fava a lui è intitolato il premio Fava giovani

Giuseppe Rovella, in un suo scritto intitolato Alessandro Italia, Antonino Uccello, Giuseppe Fava quali io li vidi (Studi Acrensi, II 1984-1995) mette in risalto che “i tre uomini non solo hanno contribuito validamente con la loro ricerca e presenza allo sviluppo e approfondimento dei vari settori ai quali dedicarono tempo e ingegno, ma sono stati attivi costruttori più o meno consapevoli, del nome di Palazzolo”. Di Alessandro Italia ho già parlato. In quest’articolo parlerò della figura di Pippo Fava, raccontato dal professore di filosofia Giuseppe Rovella.

Pippo Fava e la coscienza della sicilianità

Pippo Fava, laureato in giurisprudenza, dipinge personaggi e ambienti siciliani nei sui scritti utilizzando “processi, condanne, assoluzioni connessi tutti al mondo avvocatesco”. Egli, come Italia e  Uccello,  è cosciente dell’importanza universale della storia e della letteratura siciliana. Lo Stile di Fava, dice Rovella, “è pretenzioso, di un realismo spesso banalizzante, la cui efficacia è affidata all’evento, al fatto nella sua drammaticità tipicamente siciliana”.

Il ricordo di Giuseppe Rovella

Rovella incontra per la prima volta Pippo Fava nel 1940, quando inizia a frequentare il Ginnasio a Palazzolo. Il brillante Pippo aveva terminato quegli studi. Si sarebbero rincontrati pochi anni dopo. Ma poi la professione, i luoghi e le mentalità li separarono fino a quando nel 1975 venne pubblicato il romanzo di Fava Gente di Rispetto che Rovella lesse in una sola notte. L’anno successivo  Pippo Fava pubblicava Prima che vi uccidano; in seguito Passione di Michele e la rivista I Siciliani.

Giuseppe Fava Siciliani
Giuseppe Fava e la copertina del giornale I Siciliani

Le considerazioni di Rovella

Rovella sottolinea, riguardo le pagine del caro Pippo, che: “lui scopriva davvero una dimensione nuova: non tanto della sicilianità, quanto del tempo siciliano, della dimensione cronologica isolana vista nella sua rapidità e fuggevolezza del tempo civile”. Per Fava c’era un constatare drammatico “che non c’era tempo, che bisognava far presto se non si voleva sprofondare  e per bloccare le forze eversive e delinquenziali della Sicilia”, affinché si potesse continuare a vivere.

Giuseppe Fava Il Vizio Della Memoria
Giuseppe Fava e la locandina del Vizio Della Memoria

Pippo Fava: un grande oratore

Rovella dice che Pippo era di “un’oratoria a volte istrionesca, a volte demagogica, a volte da ragazzo grande: quanto valeva per stravincere”. Pippo Fava, per Rovella, era “una coscienza semitica:  per il profetismo, il senso del tragico, del mutevole; forse anche per il senso del castigo. Se si guarda il volto di Pippo, il colorito bruno, il naso un po’ adunco, lo sguardo tenebroso, quell’aria scarna, distrutta, ci si interroga: da quali antichissime stirpi siciliane discende Pippo?”. Rovella rivide l’ultima volta Pippo Fava nel 1983, in una libreria di Floridia. Qui i due amici si abbracciarono per l’ultima volta; Pippo chiese a Rovella qualcosa sulla sua attività di scrittore. L’anno successivo, purtroppo, il 6 gennaio 1984, Pippo Fava venne ucciso.

Pippo Fava: il racconto di Rovella ultima modifica: 2019-11-13T09:00:11+01:00 da Luisa Itria Santoro

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