Ancora proteste e prese di posizioni pacifiche contro le restrizioni imposte dal governo, per il settore della ristorazione. La giornata di lunedì è stata caratterizzata dall’incontro- manifestazione in Piazza Duomo a Siracusa per le associazioni di categoria più rappresentative a livello nazionale. Abbiamo chiesto il parere a Veronica Gallo dell’Hotel- Ristorante Colle Acre di Palazzolo Acreide, rappresentante del settore del Cna di Siracusa. “Questa manifestazione è riuscita a dare voce al nostro disagio economico – dice-, alla nostra stanchezza. Da 15 mesi siamo in attesa di una speranza per l’apertura della stagione estiva 2021, ma le imposizioni del Governo nazionale hanno tolto pure questa certezza”.
La testimonianza di Veronica Gallo del settore ristorazione
“Faccio parte del settore della ricettività – aggiunge – e vi posso assicurare che non abbiamo avuto in questi mesi di Covid un momento di respiro. Allo scoppio della pandemia c’è stata una valanga di disdette e cancellazioni. Tutto ciò ha determinato un blocco del turismo, una battuta d’arresto con oltre 250 milioni di presenze in meno in tutta Italia. Non solo una crisi economica, ma anche una crisi lavorativa con la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Alla manifestazione di Siracusa per la ristorazione, Confcommercio, Cna e Confartigianato hanno espresso in modo compatto la contrarietà alle nuove disposizioni imposte dal Governo. La manifestazione, iniziata con l’inno di Mameli, ha visto oltre 100 sedie occupate secondo le attuali disposizioni vigenti a tutela della salute nella piazza e a testimonianza della partecipazione di massa per la richiesta di tornare al lavoro. Tutte le attività produttive sono state fortemente danneggiate dal Covid- 19, per alcuni settori un danno economico irrecuperabile.
Nessuna prospettiva di programmazione
“Abbiamo nutrito la speranza – sottolinea Gallo – che con l’arrivo della stagione estiva potevano allentarsi le restrizioni, invece è arrivato questo decreto definito con un rischio calcolato. Non ci sono prospettive e possibilità di programmazione. In questo modo il turista non può programmare il volo, l’albergo, il soggiorno, la vacanza. Il turista ogni 15 giorni è a rischio di vedere la regione metà delle vacanze con l’incubo del cambio colore. Quindi non programma. Inoltre il coprifuoco estivo alle 22 è una cosa inaccettabile.
Oltre la ricettività bisogna tutelare la ristorazione. Siamo costretti a dire ai nostri clienti non so se posso permetterti di festeggiare il momento di gioia, sia battesimo, anniversario o matrimonio. Questo decreto ha sorvolato sugli eventi come a farci capire che non si possono effettuare. L’incoerenza del Governo è ad alti livelli, basti pensare che i mezzi pubblici all’ora di punta sono super affollati, alle lunghe file nei supermercati e a noi invece si fa ostruzionismo nel servire un pasto o un caffè ad un nostro cliente.
Con i colleghi ristoratori ricordo che abbiamo chiesto aiuto in modo pacifico occupando la sala consiliare. Un aiuto per non perdere la dignità nei confronti dei nostri fornitori, la dignità verso i proprietari dei nostri locali e la dignità verso la nostra famiglia. Lo stato ci ha letteralmente abbandonati coprendo solo il 5 per cento delle perdite causate dal non lavoro. Chiediamo la vaccinazione di massa dei nostri dipendenti per difendere e tutelare le nostre aziende. Abbiamo speso tantissimi soldi per il rispetto dei protocolli, per la sanificazione dei locali e chiediamo al Governo di metterci nelle condizioni di tornare a lavorare. Fare in modo che questo rischio calcolato non ci porti alla definitiva chiusura”.
La manifestazione e il documento sindacale
Una delegazione dei tre presidenti Elio Piscitello, Innocenzo Russo, e Daniele La Porta, ha sottoposto al Prefetto di Siracusa un documento di rivendicazione sindacale, che sarà inviato alle confederazioni nazionali e sottoposto anche alla politica regionale e nazionale. I punti del documento vanno dall’accelerazione del piano vaccinale per raggiungere il prima possibile l’immunità di gregge, una previsione di riapertura delle attività economiche per permettere il ritorno al lavoro, con la presenza dei clienti all’interno dei locali. Ma ancora abolizione del coprifuoco per consentire una programmazione chiara dell’accoglienza anche con protocolli più rigidi.
Incentivare e programmare la stagione accogliendo il turista. Tutelare catering e banqueting nella loro riapertura. Sostegno diretto alle imprese per la copertura dei costi fissi. Proroga dei crediti d’imposta COVID-19. Abbattimento ulteriore del costo del lavoro alla riapertura e per almeno due annualità future. Abolire gli oneri sui contratti a termine ed incentivi per l’assunzione nei settori particolarmente colpiti dalla crisi: eliminare, in maniera strutturale, l’obbligo di indicare la causale e del versamento del contributo addizionale sui contratti a termine previsto in occasione di ciascun rinnovo. Ancora abbattimento del canone Rai e riduzione delle imposte locali nel periodo di restrizione e di chiusura forzata.
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