Questo 2020 così strano, così anormale e così funesto ci ha privati prematuramente di Salvo Basile. Tutta la cittadinanza palazzolese giorno 19 dicembre nel primo pomeriggio è rimasta profondamente turbata dalla notizia della sua morte. Fino alla fine la famiglia, gli amici, la Parrocchia di San Sebastiano e quanti lo conoscevano hanno sperato nel miracolo. L’immensa folla che lo ha accompagnato in Chiesa fa capire che Salvo era un uomo gentile, sincero e semplice.
Salvo “Basilieddu”
Salvo “era un buono, un onesto, un animo puro ed era tutto ciò e molto di più.” Sono le parole di Salvo componente del comitato e parte attiva in Parrocchia. “Noi ragazzi di San Sebastiano non ti dimenticheremo mai e da oggi tutto quello che faremo sarà fatto anche per te. Siamo tutti tuoi fratelli “Basilieddu” vivrà per sempre, non lasceremo la sua famiglia sola perché da ora siamo tutti figli di Papà e Mamma Basile e fratelli e sorelle di Mariagrazia. Il nostro Martire ti accolga nella maniera più degna”. C’è Francesco che lo ricorda per il suo impegno in parrocchia.
“Quando da bambino ho iniziato a frequentare la parrocchia, unitamente alla curiosità che nutrivo per il nuovo ambiente di cui stavo entrando pian piano a far parte, ho anche provato quella sensazione da “nuova recluta” un po’ spaesata che tutti, almeno una volta nella vita, provano. Come tale, non venivo considerato più di tanto. Salvo è stata la prima persona che si è avvicinata. La prima che mi ha spiegato come “alliare i nzareddi”, la prima a farmi giocare a pallone con gli altri. Incontrai quella che di lì a poco avrei iniziato a considerare a tutti gli effetti la mia seconda famiglia. Un episodio particolare è stato l’invito per il mio diciottesimo, con estrema pazienza ha capito cosa cercavo e lo ha realizzato con fermezza.
La passione per la fotografia di Salvo
Avevi una passione per la fotografia, ricordo la tua cultura sull’arte rinascimentale, le opere architettoniche dei nostri territori. Una persona così semplice, buona, umile, di sani principi, così attaccata alla vita. Voglio ricordarlo sempre così, sotto lo sguardo del nostro amato San Sebastiano, al cui cospetto siamo cresciuti insieme”. Per Paolo ”era una delle poche persone al mondo che mi abbia fatto capire veramente cos’è l’amicizia con la sua bontà e lealtà. Ci confidavamo tutto, ci aiutavamo a vicenda. Lo ringrazio per tutto quello che mi ha trasmesso , per tutti i momenti trascorsi insieme, per tutto quello che abbiamo fatto insieme. Tutto questo lo porterò custodito nel mio cuore perché grazie alla sua presenza qualsiasi cosa si trasformava in unico e indimenticabile. Ti chiedo di proteggerci da lassù! Non ti dimenticherò mai”.
Il ricordo dei suoi amici
“Fratello mio, questo sicuramente sarebbe stato un Natale un po’ diverso, ma non mi sarei mai aspettato di doverlo festeggiare senza di te”, il ricordo di Mattia. “Il vuoto che hai lasciato dentro non sarà mai colmabile con nessun augurio, con nessun ti amo e con nessun ti voglio bene! In una impossibile letterina a Babbo Natale, mi piacerebbe soltanto chiedergli un’ultima risata e un altro abbraccio insieme a te. Non mi sarei mai aspettato un dolore così grande. Eri il mio migliore amico, non bisognerebbe perdere il proprio migliore amico alla mia età”.
“Era il 9 agosto 2006 quando ci incontrammo per la prima volta sotto l’altare fu uno dei momenti più belli della mia vita perché non avrei mai immaginato che da quel giorno sarebbe nata qualcosa di speciale. La nostra fratellanza. ”Sono le parole di Gianluca.” Amico mio mi hai lasciato troppo presto, abbiamo lasciato in sospeso troppe cose. Troppi momenti che ancora dovevi e che dovevamo vivere insieme, feste, bummi, serate e tantissimo altro. Avrai un posto nel mio cuore e non ti dimenticherò mai, racconterò a tutte le persone che incontrerò la persona speciale che eri e che sei stata per me.
Uno “Zio in cielo” per i miei figli
Tu mi capivi e mi correggevi sempre, eravamo sempre sulla stessa linea d’onda. Sarai per i miei figli uno “zio angelo” che non c’è più. Forse la tua onestà, il tuo modo di essere che il Signore ti ha voluto con lui. Non ti dimenticherò mai. Un giorno ci rincontreremo e parleremo fino alle 5 del mattino come abbiamo fatto sempre, perché voglio risentire quella frase che mi dicevi sempre quando ti stressavo:” Lobos a fari cuntu agghiurnau, cuccamini”.
Una perdita notevole per l’intera cittadinanza. Questi sono solo alcuni ricordi dei loro amici. Le testimonianze potrebbero essere tantissime, vista la sua parte attiva nelle feste, nelle cene sociali, nella costruzione dell’albero di Natale e in tutto quello che ruota intorno alla Parrocchia. La sua presenza in sottofondo sarà da spunto per continuare sempre a far meglio e a portare avanti la figura del Martire Sebastiano.