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San Corrado Confalonieri a Palazzolo Acreide

Stendardo San Corrado da wikipdia.org

Il 19 febbraio si festeggia San Corrado Confalonieri, patrono della città e della Diocesi di Noto. San Corrado è di origine piacentina, nasce nel 1290.  Una tappa importante della sua vita riguarda l’incendio che avvenne nel 1313. Durante una battuta di caccia, per poter prendere la cacciagione Corrado ordina ai suoi servi di bruciare il bosco. Per questo venne condannato un uomo che si trovava in quella zona. San Corrado però spinto dal rimorso, si presenta alle guardie e confessa tutto. In seguito a ciò dovette vendere tutto per pagare i danni. Durante questo periodo Corrado era nell’inquietudine, nel tormento interiore.

San Corrado Confalonieri lascia tutto

Da quel tormento interiore nasce a Corrado l’idea di donarsi al Signore. Infatti dopo aver risolto il problema del risarcimento, a causa dell’incendio, già l’idea di “dare tutto e lasciare tutto” si era concretizzata. La moglie Eufrosina aderisce al suo piano ed entra nel monastero delle Clarisse della sua città e fa la sua professione di fede.  Corrado entra nell’ordine dei Terziari Francescani Piacentini, dopo che la moglie ebbe professato i suoi voti da religiosa. Corrado, dopo aver ricevuto l’abito e aver intrapreso la vita religiosa (una specie di noviziato), parte da Piacenza.

San Corrado arriva a Noto

La tradizione vuole che sia andato a Malta, per poi venire in Sicilia e precisamente a Noto antica. Qui trovò la pace, il riposo, la serenità che non aveva trovato in altri luoghi. Si apprende che, a Noto, san Corrado già operava dei miracoli. Il suo primo biografo e confessore ritiene che Corrado “fu attratto dalla città di Noto dal desiderio di incontrarvi la ‘megghiu genti’ di Sicilia”. Ma per Monsignor Nunzio Zappulla ciò non convince, perché ritiene che “è la Provvidenza a muovere le fila, perché il Santo venisse a Noto”.

Itinerario logico

Monsignor Zappulla crede ad un itinerario logico: dapprima da Piacenza Corrado va ad Assisi, a Roma e a Napoli per imbarcarsi in Terra Santa. Da qui va a Malta e poi a Siracusa. Da quest’ultima città prosegue per Noto perché vuole incontrarvi l’eremita Guglielmo Buccheri. Il Gaetani conferma la tesi che san Corrado sarebbe venuto a Noto attratto dalla fama di santità di S. Guglielmo di Noto.

Corrado Confalonieri è accolto male a Palazzolo Acreide

Dalla Vita del beato Corrado Confalonieri, tratta dal Codice dell’archivio capitolare della Cattedrale di Noto si evince che “fra Corrado, confortato da Dio, giunse nella Val di Noto. Passando volle albergare nelle case di Palazzolo. Gli abitanti di Palazzolo mal volentieri lo accolsero e presero a dirgli molte ingiurie e villanie. Inoltre iniziarono a fargli del male. Per tutto ciò, Corrado si partì correndo. E quelli gli misero i cani appresso e lo inseguirono per fargli più male che bene”. Da padre Giacinto Leone apprendiamo che i palazzolesi lo scambiarono per spia napoletana, per questo gli avventarono contro i cani che però non gli fecero alcun male.

Porta di Bronzo della Cattedrale di Noto-
Porta di Bronzo della Cattedrale di Noto — San Corrado è accolto male a Palazzolo (scultore Giuseppe Pirrone)

La Grotta di San Corrado a Palazzolo Acreide

La grotta di san Corrado a Palazzolo si trova tra le pareti rocciose che si possono ammirare dalla zona di san Michele guardando verso la Valle dell’Anapo, come viene descritto nella Guida di Palazzolo dell’Istituto Studi Acrensi. La grotta, un tempo usata come abitazione in epoca bizantina, divenne il rifugio dell’eremita Corrado Confalonieri. In seguito quando si diffuse il culto di san Corrado, i fedeli trasformarono la grotta in una chiesetta rupestre. Nella chiesetta, purtroppo non tutelata, ancora oggi si potrebbero ammirare tracce di affreschi in una parete, se fosse consentito l’accesso.

San Corrado Confalonieri Costone della Grotta di San Corrado a Palazzolo Acreide
Costone della Grotta di San Corrado a Palazzolo Acreide (dalla Guida dell’Istituto studi Acrensi)

Dalla lettera apostolica di Giovanni Paolo II per il VII centenario (1989)

Nel 1989 nel settimo centenario dalla nascita di San Corrado Confalonieri papa Giovanni Paolo II invia una lettera apostolica all’allora vescovo di Noto, Monsignor Salvatore Nicolosi. Il papa scrisse: «San Corrado ispirandosi all’ideale francescano della povertà e dalla penitenza peregrinò fino a Roma e poi in Sicilia, dove trovò presso Noto, nella località dei “Pizzoni” un luogo adatto alla solitudine ed alla contemplazione. La vita eremitica, che egli intraprese, non gli impedì di essere un uomo di intensa carità, verso quanti, spinti dal bisogno, a lui ricorrevano. Dotato di spirito profetico, egli dette prova di singolare conoscenza dei cuori, nonché di eccezionali poteri taumaturgici».

San Corrado Confalonieri a Palazzolo Acreide ultima modifica: 2021-02-24T09:00:00+01:00 da Luisa Itria Santoro

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