Come ogni anno il 19 marzo si festeggia San Giuseppe, patrono della chiesa cattolica. Papa Francesco dice che “La grandezza di San Giuseppe consiste nel fatto che egli fu lo sposo di Maria e il padre di Gesù. In quanto tale, «si pose al servizio dell’intero disegno salvifico», come afferma San Giovanni Crisostomo”.
Lettera Apostolica Patris Corde
Papa Francesco, nella Lettera Apostolica Patris Corde scritta in occasione de 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa Universale, continua dicendo:« San Paolo VI osserva che “la paternità di San Giuseppe si è espressa concretamente «nell’aver fatto della sua vita un servizio, un sacrificio, al mistero dell’incarnazione e alla missione redentrice che vi è congiunta; nell’aver usato dell’autorità legale, che a lui spettava sulla sacra Famiglia, per farle totale dono di sé, della sua vita, del suo lavoro; nell’aver convertito la sua umana vocazione all’amore domestico nella sovrumana oblazione di sé, del suo cuore e di ogni capacità, nell’amore posto a servizio del Messia germinato nella sua casa”».
San Giuseppe lavoratore
San Giuseppe è riconosciuto come un artigiano legato al campo dell’edilizia, cioè come un falegname, ed è quindi conosciuto come un uomo in grado si svolgere lavori umili ma anche importanti. Giuseppe è stato eletto non solo patrono degli artigiani, dei carpentieri e degli operai, ma anche di tutti i lavoratori. Giuseppe Pitrè dice che San Giuseppe è “il santo tutelare dei poveri, degli orfani, di chi volge in grandi ristrettezze di vita. I beni che la Provvidenza manda non vengono se non per la mercé di Lui, caritatevole, soccorrevole quant’altri mai”. Da questa sua particolare prerogativa è nato l’uso del banchetto detto di San Giuseppe e di altri usi popolari nel giorno del 19 marzo.
U cummitu
Il banchetto di San Giuseppe ha un nome diverso secondo i luoghi. A Palazzolo è detto “Cummitu” ( Da cunvitu. Pranzo o cena lauta a cui siano invitate più persone: convito. Il mangiare che si fa insieme, come dice il vocabolario Siciliano-Italiano). Luigi Lombardo in un suo testo dice che “U cummitu consiste nel raccogliere doni sotto forma di cibi e di metterli all’incanto”.
Dal racconto di Messina Salvatore
Luigi Lombardo ha raccolto una testimonianza, nel 1981,che riguarda la festa. Un contadino Salvatore Messina riferiva che “per san Giuseppe c’erano i sirati: per esempio quella dei mastri. Ogni categoria aveva una serata ed aveva presso la Chiesa Madre la propria cascia, dove teneva la cera, ogni categoria aveva la sua commissione. La serata dei mastri era particolare perché di sera c’era la musica e il fuoco. Durante la festa per quegli otto giorni i giovani prendevano i maccaturi (fazzoletto da testa)li intrecciavano e formavano una mazza; ci si divideva per squadre e sul piano della Matrice ci si affrontava e giù colpi e teste rotte e la gente assisteva divertita”.
Il cibo per la Festa di San Giuseppe
Un particolare cibo che si preparava per durante questa festa era il maccu. Questa era una minestra di legumi secchi, in questo caso è chiamata macco secco oppure era preparata con legumi verdi quindi u maccu virdi fatto con fave verdi e con verdure selvatiche come aiti, spinaci, borragine. La purea che deriva è aromatizzata con semi di finocchietto selvatico e insaporita con olio extravergine di oliva. Si può consumare freddo e tagliato a fette.
Il maccu
Il maccu può essere considerato un piatto completo quando è mescolato con la pasta e in special modo la “pasta maritata” oppure “taghiarini di pasta frisca”.Il cibo ha una valenza simbolica e rituale e cioè si mangia, come dice Luigi Lombardo, prefigurando un benessere futuro e definitivo. Si sa che a Palazzolo si preparavano le pagnuccati, come dice Lombardo. La preparazione della pagnuccata è descritta da Federica Puglisi in un suo articolo È quasi Carnevale, sulle tavole di Palazzolo “La Pagnuccata” , perché questo dolce è tipico anche del Carnevale.
La festa di San Giuseppe in Chiesa Madre a Palazzolo Acreide
Quest’anno 2022 la Festa di San Giuseppe si svolgerà come ogni anno nella Chiesa Madre San Nicolò vescovo. Il 16, 17 e 18 marzo vi sarà il triduo in onore di San Giuseppe. Venerdì 18 dopo la messa delle ore 18 si svolgerà la Via Crucis inter-parrocchiale. Sabato 19 marzo Solennità: ore 8.30 e 10.30 Sante Messe ed ore 18: Messa Solenne. È organizzata la Fiera del dolce di beneficenza: Per riprendere la tradizione, dice Padre Gianni, vorremmo realizzare la fiera del dolce e dei prodotti alimentari che saranno messi in vendita alla fine di ogni messa. Padre Gianni invita tutti a partecipare.