Una notizia attesa per la valorizzazione di un sito da riscoprire. Dopo oltre 5 anni e mezzo dal loro finanziamento, l’UREGA di Siracusa ha provveduto ad aggiudicare definitivamente il progetto di recupero, valorizzazione e fruizione dell’area del Teatro Antico di Palazzolo Acreide – Santoni. A comunicarlo l’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo, presidente emerito della Commissione Bilancio. Egli è stato autore dell’Ordine del giorno che ha stanziato le risorse per i lavori. Il recupero dei Santoni, opera originale ed unica in Europa, un’altra simile si trova solo in Turchia. Il progetto inserito nel Patto per il Sud. Il patto è stato finanziato ad Agrigento il 10 settembre 2016.
Il recupero dei Santoni
“Da allora – spiega Vinciullo -, una serie interminabile di problemi si sono abbattuti sul finanziamento, persino un tentativo maldestro di revocarlo. Contro tutti questi accadimenti, ho sempre vigilato e contestato tutti quei provvedimenti che rischiavano di metterlo in pericolo, fino a fare perdere il finanziamento. Oggi non posso non essere soddisfatto per il raggiungimento di questo risultato tanto sperato e adesso. Dopo l’aggiudicazione attendiamo fiduciosi l’inizio dei lavori e il loro completamento, che darà nuova luce ad un’opera unica nel suo genere e per troppi anni negletta e abbandonata”.
Cosa prevedono i lavori
Secondo quanto prevede il progetto si punta al recupero, valorizzazione e fruizione del Santuario dei Templi ferali e dei “Santoni”. Per la gara si farà ricorso alla piattaforma dell’Urega – Sitas e-procurement (Sistema Informatico Telematico Appalti Sicilia). Come fa sapere la Regione l’importo per i lavori ammonta a 1.500.00 di euro, finanziato con risorse del Po-Fesr 2014-2020. “Dopo l’impegno che avevo assunto, grazie a questo atto della Sovrintendenza di Siracusa – come aveva detto l’Assessore regionale Samonà – il progetto di restauro del Tempio e dei Santoni fa un significativo passo in avanti”. Il santuario è un sito unico al mondo che ospitava il culto della dea Cibele, ovvero la Magna Mater, figura che racchiude l’energia vitale ma anche distruttrice della natura. La costruzione si fa risalire all’epoca ellenistica, IV-III secolo avanti Cristo.