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Sofonisba Anguissola e la Madonna dell’Odigitria

Madonna Odigitria di Sofonisba

Un’importante mostra è stata allestita presso il Museo “Ala Ponzone” di Cremona sulla Madonna dell’Itria e sulle opere di Sofonisba Anguissola. L’occasione per parlare della Madonna dell’Odigitria è stato il restauro del quadro rappresentante l’Odigitria di Sofonisba Anguissola, opera “patrimonio della chiesa dell’Annunciata” di Paternò. Come mai la mostra è stata allestita a Cremona e non in Sicilia? La risposta è semplice: perché Sofonisba era originaria di Cremona. La pittrice, infatti, nacque a Cremona nel 1532 da un’aristocratica famiglia piacentina degli Anguissola. Il padre Amilcare faceva parte del Consiglio dei Decurioni per conto del re di Spagna Filippo II, amava l’arte e avviò le figlie allo studio della letteratura, della pittura e della musica. Sofonisba divenne una pittrice e ne fece la sua professione.

Sofonisba Anguissola: la formazione artistica e le opere

La prima formazione artistica di Sofonisba si realizzò intorno agli undici e ai tredici anni. L’artista cremonese Campi, il cui stile si rifaceva al manierismo, influenzò molto lo stile di Sofonisba. La pittrice si specializzò in ritratti e si diffuse la sua fama come ritrattista. Le opere di Sofonisba vennero molto apprezzate da artisti come Michelangelo e Vasari, che definì i dipinti della Sofonisba delle “meraviglie”. 

Sofonisba Anguissola: autoritratto, 1554
Autoritratto di Sofonisba Anguissola, 1554 Vienna -Kunsthistorisches Museum (da commons.wikipedia.org)

Sofonisba Anguissola si trasferisce a Paternò

Dopo un periodo spagnolo, nel 1573 sposò il nobile siciliano Fabrizio Moncada per procura e su intercessione della corte spagnola, che le assegnò una dote. Quindi si trasferì a Paternò nel palazzo dei Moncada. Il matrimonio durò poco perché il marito morì durante un attacco pirata mentre si recava alla corte di Filippo II. Nel 1579 incontrò un giovane genovese Orazio Lomellini, lo sposò e visse per 35 anni a Genova. Nel 1615 tornò col marito a Palermo dove, ultranovantenne, morì nel 1625. Venne sepolta nella chiesa palermitana di San Giorgio dei Genovesi.

La mostra a Cremona

La mostra, intitolata Sofonisba Anguissola e la Madonna dell’Itria, ha come obiettivo di mettere in evidenza gli anni trascorsi a Paternò da Sofonisba, prendendo spunto da un’opera dipinta in quella cittadina “la pala della Madonna dell’Itria. Sofonisba è considerata la prima artista femminile ad essere riconosciuta a livello internazionale. I suoi dipinti rappresentavano scorci di vita quotidiana aristocratica. Ma obiettivo della mostra a Cremona è quella di mettere in evidenza l’attività pittorica di Sofonisba durante il periodo passato a Paternò. La pala della Madonna dell’Odigitria è un’opera di quel periodo.

La Madonna dell’Itria di Sofonisba Anguissola

Come apprendiamo dal sito “Cremona musei”, nel dipinto di ampie dimensioni “l’artista cremonese riassume e aggiorna le trasformazioni iconografiche della Madonna Odigitria, modello trasmesso dal mondo bizantino e presto recepito nelle isole. La popolare iconografia che inizialmente propone la Madonna a mezzo busto con in braccio il Bambino Gesù seduto in atto benedicente e che la Vergine indica con la mano destra (da qui l’origine dell’epiteto) si trasforma a partire dal XVI secolo nella complessa figurazione in cui la Vergine sovrasta una cassa lignea portata a spalla da due monaci basiliani (i “calogeri”)”.

Storia del dipinto

L’opera era partita dalla Chiesa dell’Annunciata di Paternò per essere restaurata integralmente a Cremona. Da un’intervista di Costa Volpino al restauratore dell’Opera di Sofonisba, Domenico Cretti intitolata Una rivoluzionaria Anguissola riemerge dal restauro di Domenico Cretti e pubblicata in Donne e arte, apprendiamo che l’attribuzione alla pittrice è avvenuta circa 5 anni fa. Un documento trovato in Archivio di Stato di Catania conferma che Sofonisba cedeva questo suo quadro al convento francescano di Paternò.  Inoltre il lavoro di restauro, grazie a Domenico Cretti, è stato molto attento e puntuale, considerati i tre interventi precedenti.

Dopo il restauro

Dopo il restauro la pala è esposta al museo di Cremona dal 9 aprile 2022 assieme ad altre opere provenienti dalla Sicilia e dal Nord Italia, rappresentanti la Madonna dell’Odigitria. Le opere mostrano l’evoluzione dal punto di vista iconografico della Madonna dell’Odigitria da quella medievale fino a giungere a quella moderna che riguarda la Madonna dell’Itria. La mostra, allestita da un comitato scientifico cremonese, terminerà a Cremona il 10 luglio e sarà allestita al Museo Diocesano di Catania tra il 12 agosto e il 4 dicembre 2022.

ll rosario in siciliano si recita davanti alla Madonna Odigitria
La statua della Madonna Odigitria dentro la sua nicchia

L’Odigitria a Palazzolo

La chiesa di san Sebastiano di Palazzolo Acreide possiede una grande statua della Madonna dell’Odigitria, portata da due Calogeri, essendo stata per un periodo acclamata e onorata quale patrona del paese. Anche questa statua era stata chiesta per essere esposta nella mostra a Cremona. Purtroppo non c’è stata la volontà dei responsabili di darla in prestito per la mostra. Oltre alle opere di Sofonisba, esposte a Cremona, opere raffiguranti la Madonna dell’Itria provenienti da molte città della Sicilia, e in particolare da Palermo, Agrigento, Catania, Messina. Una delle raffigurazioni della Madonna dell’Odigitria è di proprietà del Museo diocesano di Agrigento, ed è un affresco medievale proveniente dalla Cattedrale agrigentina.

Sofonisba Anguissola e la Madonna dell’Odigitria ultima modifica: 2022-06-22T17:27:05+02:00 da Luisa Itria Santoro

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SABRINA PORTALE

molto interessante. A breve visiterò la mostra allestita al museo diocesano di Catania. Grazie per le info

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