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Solide trasparenze, una mostra da apprezzare

Solide Trasparenze: Opera di Paolo Klavora

Il 29 dicembre 2022 si è tenuta, presso la sala verde del Comune di Palazzolo Acreide l’inaugurazione di una mostra dal titolo Solide Trasparenze, grazie al patrocinio del Comune di Palazzolo Acreide e della Fidapa, sezione locale. Durante la manifestazione abbiamo ascoltato le note meravigliose al pianoforte di Paolo Alibrio, un ragazzo giovanissimo di talento, e del quale sentiremo parlare tantissimo. La mostra rimarrà visitabile fino al 28 gennaio 2023. I due artisti, che espongono le loro opere, hanno creato una collaborazione raffinata delle due caratteristiche pittoriche: il ritratto ed una pittura che ritrae la realtà. Gli autori di alto spessore artistico sono Paolo Klavora, in arte Klavier, friulano, laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, che ha preso parte a importanti mostre personali e collettive in Italia e all’estero, e Valentina Di Vita, artista siciliana, disegnatrice e pittrice, laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.

Presentazione della mostra: i due artisti Paolo Klavora e Valentina Di Vita
I due artisti Paolo Klavora e Valentina Di Vita presentano le loro opere (foto Luisa Santoro)

Le funzioni dell’arte

Le funzioni dell’arte sono molteplici, ma è fuor di dubbio che l’arte sia nata per rappresentare la realtà. L’artista innanzitutto percepisce la realtà e la interpreta; così nasce la rappresentazione che diviene immagine concreta. Il critico Hans- Georg Gadamer sosteneva che arte e realtà concreta della vita sono strettamente connesse, l’arte è esperienza del mondo I due artisti in mostra mettono in atto momenti di vita quotidiana, grazie anche a degli scatti fotografici, e li rappresentano con una raffinatezza e gentilezza che personalmente non incontravo da tempo nelle altre opere d’arte contemporanee. ” L’arte espressione dell’animo umano,- dice Valentina Fargione, presidente della FIDAPA- rispecchia l’artista. I visitatori sapranno emozionarsi davanti a tanta bellezza”. Gentilmente Paolo e Valentina mi hanno concesso, con tanto garbo ed eleganza, la seguente intervista.

Solide Trasparenze cosa significa questo titolo?

Paolo: In realtà è un progetto artistico che abbiamo pensato insieme, Valentina ed io. Siamo in una società, in cui anche se ci troviamo in mezzo a tanta gente, in realtà è come se fossimo da soli, siamo trasparenti. Cammino per strada nessuno mi guarda, nessuno mi vede. Viviamo in una società di solitudine, insomma siamo veramente soli. Abbiamo pensato tempo fa di poter elaborare, io per la mia tecnica, per il mio modo di dipingere, Valentina per il suo modo, di mettere in piedi un progetto in cui le nostre opere si legassero tra di loro “Solide trasparenze”, dove in realtà cerchiamo di rappresentare le figure nella loro trasparenza. La nostra particolarità è questa.

Solide trasparenze: il messaggio delle nostre opere

Paolo: Nelle opere di Valentina emerge molto lo sguardo: c’è una solidità nello sguardo, quella è la parte solida e tutto il resto tende a sparire. Perché anche se lei punta sul ritratto ed io sulla figura totale, anche il ritratto va oltre lo sguardo anche se è uno sguardo solido, penetrante, nelle nostre opere il resto della figura tende a sparire. É un messaggio che desideriamo dare: vogliamo far emergere la trasparenza dell’uomo, anche se l’uomo vive nella metropoli di un milione di persone alla fine è sempre da solo, nessuno si accorge di lui. Nelle mie opere cerco di bloccare un momento particolare di vita. Sono degli scorci di vita quotidiana, in cui cerco di immortalare, congelare quello che è un momento che alla maggior parte della gente sfugge, perché noi camminiamo per strada colpiti da milioni di immagini in realtà non ci soffermiamo al particolare.

Quali sono momenti di vita che predilige per le sue opere?

Paolo: Personalmente cerco di bloccare le espressioni della gente e in un momento sfuggente. Non metto i titoli perché chi guarda il quadro può definirlo da solo. Guardando il quadro può emergere un ricordo in ognuno di noi. Sono scene talmente normali, comuni, per cui io non voglio condizionare il fruitore dei nostri quadri con un titolo che ho ideato io. I ritratti di Valentina e le mie figure dipinte per intero fissano un attimo, un attimo fuggente di persone che comunque conosciamo e che, in molti casi, non sanno di essere state riprese o dipinte.

Solide trasparenze: Sono fotografie?

Valentina: In effetti sono delle fotografie che noi scattiamo e poi sviluppiamo le immagini in pittura, quelle che noi oggi, qui, vediamo in mostra.

Solide Trasparenze: La sua particolarità è il ritratto

Valentina: Il ritratto è sempre stato il mio pallino. Il mio percorso nasce e prosegue con il ritratto. Mi soffermo principalmente sullo sguardo penetrante, sull’espressione del volto, sui colori ed altro.

Questo dono nasce già da piccola. Disegni, infatti soggetti e volti soprattutto femminili con riferimento ai cartoni animati e fumetti manga giapponesi. Come mai questa peculiarità?

Valentina: Fin da piccola ho da sempre coltivato questa fissazione, perché ero incantata, osservando le forme spigolose dei volti dei manga nei cartoni animati per esempio, rimanevo affascinata ad osservare quei volti.

Valentina Di Vita pittrice: ritratto
L’artista Valentina Di Vita si focalizza sui Ritratti. (foto Luisa Santoro)

Qual è la tecnica da Lei utilizzata ?

Paolo: Se un professionista deve puntare sulla qualità e dire delle cose e non deve inventarsele così che vengano come vengano o magari ci ricama intorno, le cose devono essere svolte bene anche dal punto di vista tecnico. Noi siamo laureati all’Accademia di Belle Arti, io a Venezia, Valentina a Palermo e questo comporta il fatto di aver studiato ed acquisito delle tecniche ben precise. Un’opera deve seguire la qualità e chi guarda deve capire subito che è di fronte ad un’opera di qualità, non quattro segni buttati lì.

So che è stato allievo di Carla Toselli a sua volta allieva di Lajos Markos, uno dei maggiori ritrattisti dell’era contemporanea. Cosa c’è di Carla nella sua arte?

Paolo: Si, sono stato allievo di Carla Toselli, allieva a sua volta di Lajos Markos. Questi è stato un pittore statunitense con origini ungheresi. A New York divenne uno dei maggiori ritrattisti, infatti raffigurò personaggi celebri come John Wayne, Kennedy, Pablo Casals e tanti altri. Quando si trasferì ad Houston si dedicò a soggetti di vita western. Amava il Friuli dove dipinse il ritratto del Cardinale Toniutti, il presidente dell’udinese Dino Bruseschi ed altri personaggi famosi del Friuli. Lajos è stato un artista super per quanto riguarda i ritratti. Fece dei video, di cui era geloso e che io ho visionato, in cui l’artista spiegava come organizzare il tratto, come inserire i colori, insomma la tecnica che utilizzava. Essendo stato allievo di Carla, quindi tramite e grazie a lei ho indirizzato la mia pittura sulle figure, poi ovviamente sono andato oltre. Anche Lajos dipingeva figure umane e quindi scene di vita;  sposò Maria Madrisotti, friulana e cantate lirica della Scala di Milano, lui è seppellito in Friuli. Nel percorso è importante incontrare le persone giuste, che non siano gelosi della propria arte, ma generosi.

Come mai scegliere Palazzolo Acreide per una mostra?

Paolo: Io sono di origine palazzolese, i miei nonni lo erano. Sono legato a questo paese, sono venuto sempre per le ferie, e conoscendo Valentina che è originaria di Erice abbiamo pensato di iniziare a Palazzolo, visto che sono legato a questo luogo, l’estate scorsa ho cominciato a pianificare tutto contattando l’amministrazione comunale, che si è resa disponibilissima a portare avanti il progetto.

Paolo, lei ha frequentato i maggiori artisti udinesi, come hanno influito sulla sua attività artistica?

Paolo: Certamente, ho frequentato artisti friulani, anzi grossi artisti che però fanno cose diverse dalle mie. Quando vengo in contatto con artisti che hanno fatto una certa carriera mi piace capire, sapere come sono riusciti a migliorare la propria arte. Mi piace conoscere la loro vita, con chi sono venuti in contatto.

Valentina, chi ha influenzato la sua arte?

Valentina: Ho sempre ammirato Jenny Saville, la cui pittura si concentra sulle figure, le donne colossali, riprese dal basso, che sembrano dei monumenti, quasi delle sculture pittoriche. Lei si basa soprattutto sulla trasparenza: dal volto, dalle mani traspare quello che c’è sotto. Mi interessava capire proprio la sua tecnica, trarre uno spunto da questa pittura davvero incredibile, potente, forte che intanto mi ha influenzato.

Lei è siciliana, ma ha scelto il Friuli come abitazione, queste due terre così diverse come l’hanno influenzata?

Valentina: Sono di Trapani, mi sono spostata in Friuli per lavoro, perché sono insegnante. Una volta trasferita in quei luoghi cercavo una realtà che mi somigliasse. Cercavo un luogo dove interagire con delle persone con cui confrontarmi dal punto di vista dell’arte. Sono stata fortunata ad incontrare Paolo, e da quel momento è nato un sodalizio artistico importantissimo e meraviglioso.

So che avete creato un’associazione

Paolo e Valentina: Abbiamo creato una vera e propria scuola. Teniamo dei corsi d’arte, impostati come un sistema accademico. Gli artisti vengono ad imparare delle tecniche ben precise, puntando sulla qualità dell’insegnamento. Il luogo dove teniamo i corsi è il nostro atelier, dove noi dipingiamo e si trova a Coseano (Udine). Lo spazio che abbiamo creato qui, presentando le nostre opere, si trasformerà anche in galleria. Il nostro obiettivo è quello di presentarci in fiere internazionali.

Solide trasparenze, una mostra da apprezzare ultima modifica: 2023-01-02T12:09:54+01:00 da Luisa Itria Santoro

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