Chiesa di Santa Maria del Soccorso, tra storia e fede - itPalazzoloAcreide

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Chiesa di Santa Maria del Soccorso, tra storia e fede

storia della chiesa del soccorso

La storia locale è tratta dallo studio dei documenti, memoria e senso della tradizione. Questi ci rivelano, momento per momento, la vita della comunità ecclesiale nel suo continuo sviluppo, nella sua capillare organizzazione  e nella molteplice attività svolta dai suoi membri. Una comunità, che dimentica il proprio passato, difficilmente riesce a configurare la sua funzione tra gli uomini di un determinato contesto sociale, culturale e religioso. Per questo ho unito il mio amore per la conservazione della nostra storia al desiderio di portare alla luce parte di essa. Riordinando la documentazione più importante che Palazzolo possiede e cioè l’archivio vicariale della Chiesa Madre e leggendo la documentazione contenuta in esso ho cercato di ricostruire  una, se pur piccola parte, di storia locale.

Particolare del quadro della Madonna del Soccorso

Quadro palazzolese della Madonna del soccorso

Descrizione urbanistica di Palazzolo

Apprendiamo da un testo intitolato Palazzolo Acreide. Memorare terremotus, scritto da Luigi Lombardo (Edizioni del Gal Val D’Anapo, 2001), che Palazzolo,  si è modellata e si è sviluppata attorno a due quartieri cioè intorno alla chiesa di san Paolo e intorno alla chiesa di san Sebastiano ed è stato il terremoto del 1693 a determinare una nuova definizione urbanistica, a fissare i luoghi più significativi dell’architettura ecclesiastica.

Scrive Paolo Nifosi che in mezzo si espandono i quartieri e le contrade di chiara configurazione popolare come quella dove è ubicata la chiesa del Soccorso. Dice ancora che “da una ricerca effettuata su alcuni atti notarili, datati  1531-1693 apprendiamo che la chiesa del Soccorso apparteneva al quartiere di San Sebastiano e comprendeva: Batia, Curso, San Michele, Santa Maria del Soccorso, Scalilli, Lenza, Santa Maria Maddalena, Sant’Antonino, Bando, Santissima Trinità, Sant’Antonio, Costa. Ma la Chiesa del Soccorso era amministrata dalla Chiesa Madre”.

Culto e iconografia della Madonna del Soccorso

Nessuna traccia allo stato attuale delle ricerche sulle scritture riguardanti la Chiesa del Soccorso, conservate presso l’Archivio Vicariale della Chiesa Madre, riguardo l’anno dell’edificazione. Si ha notizia invece per quanto riguarda la devozione alla Madonna Santissima del Soccorso. Il culto nacque quando, nel 1306, a Palermo, un agostiniano padre Nicola La Bruna, cominciò a soffrire di atroci dolori. Mentre pregava Dio offrendogli la sua vita, gli apparve la Madonna che lo guarì. In quella occasione la Madonna gli manifestò il desiderio di essere invocata dal popolo col nome di Santa Maria del Soccorso. Così i padri Agostiniani in ogni luogo in cui si recavano per costruire i loro conventi, introducevano il culto della Madonna del Soccorso.

La più diffusa e caratteristica iconografia della Vergine del Soccorso la rappresenta armata di randello mentre sta per percuotere un demonio che si rannicchia terrorizzato ai suoi piedi. Fu con questa eloquente immagine, che rendeva il popolo dei fedeli immediatamente consapevole dell’onnipotenza del Divino sul diavolo.

L’iconografia riguardante la Madonna del Soccorso in genere rappresenta 4 personaggi: una mamma in atteggiamento di preghiera; la Madonna con un bastone in mano e protesa verso un bambino che vuole liberare da satana;  satana in basso che afferra il bambino.

interno della Chiesa del Soccorso oggi

La chiesa della Madonna del Soccorso a Palazzolo

Iconografia del quadro palazzolese

Anche a Palazzolo, nella chiesa del soccorso vi è una tela della quale non vi sono testimonianze scritte. Nella Chiesa Madre si trovano molti oggetti appartenenti a varie chiese. E si pensa che la stessa sorte sia toccata al dipinto. Il quadro si discosta nella rappresentazione da tutti gli altri quadri finora descritti. Certamente si discosta per valore artistico, ma soprattutto, nella rappresentazione delle immagini e dei loro atteggiamenti. Occorre dire che non si conosce il periodo storico, né l’autore o i vari autori del quadro. Sembra che originariamente non si trattasse della Madonna del Soccorso ma di un quadro rappresentante una Madonna col bambino.

L’immagine di Maria è quella del quadro originario. Gli altri elementi sono stati sicuramente aggiunti successivamente da mano diversa e con stile diverso. Notiamo una maggiore perfezione artistica sul volto della Madonna e degli angeli. Maestranze locali, invece, avrebbero disegnato e dipinto gli altri tre personaggi. Probabilmente la mano della Madonna nel quadro originario teneva un rosario. Inserito successivamente il braccio del giovane.

Iconografia e Interpretazioni

Il volto della Madonna presenta lineamenti perfetti, raffinati; un’espressione serena, dolce e determinata. Le altre figure invece, imperfette anatomicamente, presentano lineamenti irregolari ed espressioni non appropriate al loro ruolo.

Il quadro nella sua rappresentazione si presta a tre interpretazioni:

-La prima è quella di una donna inginocchiata che prega la Madonna di salvare un ragazzo dalle fiamme dell’inferno. La Madonna esaudisce la preghiera, afferra il ragazzo e lo tira su salvandolo.

-La seconda interpretazione è la seguente: Il bambino da salvare è già in braccio alla Madonna. Egli guarda la madre che prega e tende il braccio verso di lei.

-Satana è rappresentato dal ragazzo che la Madonna afferra per una braccio. Il ragazzo appare spaventato dall’intervento della Madonna la quale sembra spingerlo verso il basso piuttosto che attrarlo verso di sé.

Storia della chiesa

Allo stato attuale delle ricerche non si sa, quando la chiesa fu edificata e non si conosce chi fu l’agostiniano che portò il culto della Madonna del Soccorso a Palazzolo. La chiesa del soccorso si sa che apparteneva al territorio della Chiesa di San Sebastiano, ma dipendeva, riguardo al culto e all’amministrazione, dalla Chiesa Matrice.  Sappiamo inoltre che in virtù dell’elemosina concessa da don Pietro Ferrante bisognava solennizzare la festa della Madonna la penultima domenica di agosto; tutto ciò avveniva nel 1623.

Dagli atti del notaio Vacanti del 1621, apprendiamo che,  per celebrare le messe  del donatario don Giuseppe Ferrante,  bisognava nominare due procuratori. In caso di risoluzione, il reddito di ogni singola messa, per desiderio del donatario, bisognava depositarlo alla Compagnia del Santissimo Sacramento, istituita presso la chiesa Madre.

A Palazzolo esisteva, una devozione molto accesa al Santissimo Sacramento. Per questo ogni anno i confrati della Compagnia della Madonna del Soccorso chiedevano al vescovo il permesso di esporre il Santissimo Sacramento per  40 ore nella festività di Pasqua. A istituire il culto delle quarantore, presso la chiesa di Santa Maria del Soccorso, è stato il sacerdote Pietro Ferrante con atto del 7 aprile 1685.

La festa della Madonna del Soccorso

Si ha notizia che la festa della Madonna del Soccorso si svolgeva la penultima domenica di agosto. In un documento si legge che  dal 16 agosto a tutto il 15 settembre venivano raccolte tanto in chiesa che nelle rispettive case, onze 2, tarì 8 e grana 13; in più frumento salme 9 al prezzo onze 1.9; orzo  onze 1 e tarì 14. Dai documenti apprendiamo che il giorno della vigilia della festa venivano presi tre tamburi, il cui costo era di onze 9 e per un violino al maestro Francesco di Paola veniva data onze una. Ma per il giorno della festa veniva chiamata una banda composta da tamburoni, due violini e una viola.

Inoltre per l’ottava della festa venivano utilizzati 100 mortaretti il cui costo era di onze 3. Per il giorno della festa venivano comprati 800 mortaretti. Nel 1840 venne ordinato ad un orefice di nome Cassone una corona per la Madonna, che venne pagata onze 1 e tarì 15. Anche una mezza luna in oro sotto i piedi della Madonna venne eseguita dall’orefice Cassone.

La chiesa dopo la chiusura

Nel 1882 la chiesetta del soccorso era già chiusa al culto. Il Vescovo di Noto Giovanni Blandini, il 9 marzo di quell’anno scrivendo  al Vicario Foraneo della Chiesa Madre lo informava di approvare che gli oneri di Messe e di tutt’altre obligazioni che prima erano soddisfatte nella suddetta Chiesa del Soccorso venissero devolute alla Chiesa Madre.

Nuovo simulacro della Madonna del Soccorso

Simulacro della Madonna del Soccorso

Dopo la chiusura al culto e dopo essere stata sconsacrata la chiesa del soccorso apparteneva ai privati. Qualche anno fa si è saputo che l’immobile sarebbe stato trasformato in un pub. L’avvocato Paolo Sandalo, allora assessore al comune,  si è adoperato per recuperare questo bene culturale-religioso coinvolgendo il sacerdote Padre Davide Di Mare, parroco della chiesa di San Michele Arcangelo. Padre Davide,  grazie anche alla generosità dei fedeli, è  riuscito ad avere i fondi necessari per acquisire questo bene. Riaperta e restituita alla comunità palazzolese nel 2006 dopo il restauro. Organizzata per la riapertura al culto una solenne celebrazione eucaristica, presieduta da Monsignor Giuseppe Greco, allora vicario generale della diocesi di Siracusa. L’ultima domenica di maggio, grazie all’iniziativa di un giovane, Lorenzo Macauda, ogni anno si svolge una festa, con la processione della Madonna del Soccorso per le vie del paese, accompagnata dalla banda musicale e da fuochi d’artificio.

Chiesa di Santa Maria del Soccorso, tra storia e fede ultima modifica: 2019-03-20T08:44:28+01:00 da Luisa Itria Santoro

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