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Storie, U Puppittaru festeggia 50 anni di attività

Salvatore

Il ristorante-pizzeria “U Puppittaru” della famiglia Pappalardo festeggia quest’anno, 2022, i cinquant’anni di attività. Un bel traguardo raggiunto il primo maggio, anzi importantissimo, “grazie all’impegno quotidiano dei nostri dipendenti e collaboratori”, dice la Signora Pappalardo e grazie alla fiducia dei clienti che li hanno scelti. Penso che noi tutti palazzolesi li abbiamo scelti molte volte come nostri ristoratori e pizzaioli di fiducia.

U Puppittaru: ristorante Pappalardo ambiente familiare

Chi è venuto da forestiero a pranzare o cenare presso la famiglia Pappalardo ha trovato un ambiente familiare ed è stato accolto come un amico e coccolato fin dall’inizio del pranzo o della cena perché questo è un ristorante gestito in modo tale che quando entri ti senti a casa, dove il mangiare è genuino, con piatti tipici della tradizione siciliana e soprattutto palazzolese. Con grande disponibilità la Signora Pappalardo mi ha ricevuto e mi ha rilasciato la sua intervista.

Quest’anno la vostra attività è giunta ad una data importante, 50 anni. Mi può raccontare quando inizia questa bellissima storia?

La nostra storia inizia il primo di maggio del 1972. Devo dire che personalmente non ero mai entrata in una pizzeria, né in un ristorante. Mio marito era però del mestiere. Era ritornato dall’Australia e ci siamo conosciuti a Palazzolo tramite un nostro parente. Non voleva andar via di nuovo, desiderava rimanere in Sicilia e se avesse trovato lavoro a Palazzolo sarebbe rimasto. Intanto un’anziana signora, la signora Pannuzzo, aveva messo in vendita la sua attività, in via Monastero. Noi acquistammo la licenza di quel piccolo ristorantino.

Qual era il menù di allora?

A quei tempi il menù era molto semplice, veniva preparato un piatto di pasta e una costatina di maiale. Inoltre a quei tempi una donna non entrava in un ristorante, perché sarebbe stato uno scandalo, ma io iniziai a lavorare con mio marito, incurante delle critiche.  Mano a mano le persone iniziavano a venire, l’incasso del sabato era di 20 mila lire. Mio marito, dopo qualche tempo, pensò di ampliare l’attività e introdusse la pizza. Questo fu un successo.

All’inizio quali pizze facevate?

All’inizio solo poche pizze erano nel nostro menù: la pizza Margherita, la Capricciosa e la Quattro Stagioni.

U Puppittaru: come si è ampliata poi l’attività?

Eravamo in affitto e il locale era piccolo e poiché aumentava il lavoro occorreva un locale più grande. La padrona di casa, intanto comprò una locale accanto alla nostra attività e noi abbiamo avuto la possibilità di allargare il locale. L’attività rimase in quel posto per nove anni e andava benissimo. In seguito ci siamo trasferiti in via Pietro Messina, e sempre con un successo enorme, perché la gente era tanta e aspettava che si liberasse il tavolo per cenare. Intanto avevamo due bimbi piccoli, ma abbiamo avuto la possibilità di abitare di fronte al ristorante e poter seguire sia i figli sia il lavoro. Dopo altri nove anni, nel 1990, abbiamo trasferito l’attività dove siamo adesso, in via Galeno e qui ci troviamo da 32 anni.

Famiglia Pappalardo nella loro cucina del ristorante
Famiglia Pappalardo nel loro ristorante(foto per gentile concessione della famiglia Pappalardo)

Oggi offrite ancora ai clienti i vostri piatti particolari?

Noi offriamo sempre gli stessi piatti, dai sapori locali. Infatti se metto un piatto nuovo, moderno, che si può trovare ovunque, nessuno lo vuole. I nostri piatti forti, quindi, sono il sugo di maiale, e qui vengono di proposito sia in inverno che in estate. Prima col caldo il sugo di maiale non si usava, ma adesso è richiestissimo. I cavatieddi con le polpettine in mezzo che noi chiamiamo “I cavatieddi alla Puppittara”, sono un piatto nostro, lo abbiamo inventato noi e va per la maggiore. Cuciniamo anche i ravioli di ricotta e, se viene richiesto, anche la pasta alla carbonara o con le vongole. I cavati sono sempre freschi, come anche i ravioli di ricotta. Mi fornisco dal forno Italia, perché noi non abbiamo il laboratorio.

Quanti coperti mettete a disposizione?

Nel nostro ristorante possiamo accogliere 90 persone, i posti spesso sono tutti occupati.

Oltre alla pizza che cosa viene richiesto?

Come piatto importante “costati di maiale” e come antipasto quello di lumache, di ricotta fresca e bruschette e olive. Anche chi prende la pizza non rinuncia all’antipasto di bruschette e olive, né alle patatine fresche. Altri piatti sono le quaglie e gli ‘ntuppatieddi.

Quali sono i vostri sapori?

I nostri sapori sono quelli di cinquant’anni fa, specialmente le bruschette con le olive che sono cotte arrosto o al forno, le olive in salamoia condite con olio e peperoncino. Altri antipasti sono la salsiccia secca, affettati, ricotta fresca, formaggi locali.

E la pizza della casa come si chiama e su cosa si basa?

La pizza nostra della casa è quella con le polpettine fritte, chiamata “Pizza ro Puppittaru”. Quella tradizionale è la pizza alla palazzolese: è una pizza con pomodoro, mozzarella, funghi e salsiccia.

L’idea di mettere al vostro ristorante la denominazione “U puppittaru” a chi è venuta e perché?

Vicino a noi aveva la sua cantina di vino, Peppe Micca. Mio marito scherzava con la nipotina di Micca e le diceva: «Vieni qua puppittaredda che ti do’ una polpettina». Alcuni clienti hanno sentito questa espressione e l’hanno attribuita a mio marito come soprannome. Poi dei ragazzi, per carnevale,  hanno costruito un pupazzo con la pala da pizzaiolo in mano e con la scritta “U Puppittaru”, e lo hanno fatto passare davanti al ristorante. La storia è iniziata così, ma da quel momento abbiamo pensato di chiamare il ristorante “U Puppittaru”.

Interno Del Ristorante U Puppittaru
Interno del ristorante U Puppittaru ( foto Santoro)

Dalla poesia dedicata ai 50 anni di attività “U Puppittaru”

Desidero concludere con qualche verso scritto da un dipendente della famiglia Pappalardo, Santo Monaco, in occasione del cinquantesimo di attività: … Ma qual è u segretu ri stu locali/ ca ri mienzu seculu ni runa a manciari?/Beh a risposta è facili ri ndovinari/ e supra i chistu nun mi puozzu sbagghiari./Viriti “u Puppittaru” nun è sulu nu ristoranti/iddu è na cosa assai ciù importanti./ Chiddu ca ti lassa nta menti e lu coru ti pigghia/ è ca “u Pippittaru” è na ranni e unita famigghia...

Il successo del ristorante U Puppittaru

Oggi il Signor Salvatore Pappalardo è in pensione. Il ristorante continua la sua attività e sempre con successo grazie alla moglie, ai figli Fabrizio e Giusy e al personale che lavora con loro da tantissimo tempo. Un ricordo va a Salvatore, un dipendente che era molto amato dai clienti, tanto che desideravano essere serviti soltanto da lui. Ma il successo del ristorante-pizzeria è dovuto  anche ai clienti che hanno avuto fiducia nell’impegno e nella genuinità dei prodotti offerti dalla famiglia Pappalardo. Auguro a tutta la famiglia un meraviglioso anniversario.

Storie, U Puppittaru festeggia 50 anni di attività ultima modifica: 2022-05-27T09:00:00+02:00 da Luisa Itria Santoro

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