Studio e ricerca, recuperata l'elsa della statua di San Michele

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Tradizioni, il recupero dell’elsa di San Michele da parte di Scirpo

Spada San Michele di Massimo Scirpo

Quando il lavoro d’artigiano è frutto di una lunga attività di ricerca e di studio, alla scoperta delle tradizioni locali. Si può riassumere così l’opera del maestro orafo di Palazzolo Massimo Scirpo che si è occupato dell’intervento di recupero dell’elsa di San Michele di Canicattini Bagni.

I dettagli della spada di San Michele

Il progetto per Canicattini

Il lavoro è iniziato in primavera quando Scirpo è stato contattato da una famiglia di Canicattini Bagni che voleva donare un’eredità in oro al santo patrono, per lasciare un segno tangibile della loro devozione verso San Michele e la loro città. Il maestro ha cercato di assemblare i monili nel rispetto della forgia dell’elsa, cercando di non deturpare o nascondere il lavoro eseguito dall’artigiano che ha realizzato l’opera in argento nel 1940. “La mia idea – spiega Scirpo – è di dare un po’ di movimento e plasticità alla superficie semplice e lineare della spada, per avvicinarsi allo stile ed impreziosire la statua dell’Arcangelo”.

Altri dettagli della spada di San Michele

Il lavoro in dettaglio

Il maestro orafo ha allora eseguito un intreccio di fili in oro comunemente chiamato filigrana, ma non lo è, che seguono parte del lavoro sottostante creando delle volute, foglie e delle fantasie di trasparenze che lascino intravedere le incisioni sottostanti. “Non eseguo saldature sull’elsa – racconta Scirpo -, ma tutto viene impernato per sostenere la nuova struttura in oro con dei fori già esistenti, e bloccati dal lato opposto da due piccoli fiori in argento, anche questi originali dell’elsa”. Scirpo ha poi ripreso la circolarità dei due estremi, posizionando su di essi al centro un piccolo topazio azzurro contornato da foglie, che si sovrappongono alle incisioni sottostanti. Infine ha bloccato questi due elementi con delle volute, che al centro trattengono una piccola iscrizione con le iniziali del donatore, quindi i tre moduli diventano un tutt’uno con l’elsa.

La presentazione pubblica

E a Canicattini si è svolta la conferenza “La spada dell’Arcangelo” al Museo Civico Tempo in occasione delle manifestazioni in programma per la festa del Patrono della città, San Michele. Tra gli interventi quello di Giuseppe Carrabino, presidente della Società augustana Storia Patria e studioso di arti suntuarie, sul tema “La spada nella fede, l’arma nell’iconografia dei Santi Paolo, Domenico e Michele”; di Tanino Golino, storico e studioso di devozioni popolari, nonché vicepresidente del Museo Civico Tempo, interverrà su “Le donazioni auree nella tradizione cattolica”; di Massimo Scirpo, che ha illustrato le vari fasi di realizzazione del manufatto aureo e di recupero dell’elsa della spada di San Michele Arcangelo di Canicattini Bagni.

Il manifesto di presentazione dell'evento

Gli interventi di recupero per altre statue

Massimo Scirpo è un maestro orafo di Palazzolo Acreide, che in questi anni si è occupato di restauri e di lavori di arte sacra. Tra i più importanti c’è la catalogazione ed il restauro degli ori, gli argenti e gli ex voto della statua di San Sebastiano (santo venerato a Palazzolo Acreide), il restauro dello stellario e lo scettro per la Madonna dei Miracoli (di Caltabellotta, in provincia di Agrigento) e la realizzazione di un rosario in filigrana d’oro, i chiodi per il S.S. Crocifisso, il restauro della corona di Santa Lucia e dell’Immacolata, il recente restauro e messa in sicurezza del reliquiario di San Sebastiano. “Ma i due lavori a cui sono più legato – dice il maestro orafo – sono le sei frecce in oro dono di sei famiglie devote a San Sebastiano e la corona in oro massiccio con perle, acquamarine e topazi per Maria Santissima Addolorata”.

Tradizioni, il recupero dell’elsa di San Michele da parte di Scirpo ultima modifica: 2018-09-28T11:33:25+02:00 da Federica Puglisi

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