Il Carnevale di Palazzolo Acreide è un evento imperdibile ed è atteso per tutto l’anno dai cittadini. Quest’anno sulla locandina dell’evento è stata disegnata la caricatura di uno strano uomo canuto e con pochi denti. La persona in questione è Turi Rizza, storico cittadino della Palazzolo che fu, che per anni ha allietato il carnevale con le sue bizzarrie e i suoi scherzi.
Amante degli scherzi
Turi Rizza era un semplice falegname, amante della vita e del buon cibo. Ma la sua vera passione era fare scherzi. Si divertiva ad escogitarli di continuo, infatti, facendo impazzire i suoi parenti ed i suoi concittadini. Tanti sono i racconti che hanno come protagonista questo bizzarro personaggio che, per dirne una, si presentò alla visita di leva completamente nudo e con due sonaglini ad adornare i genitali. Una dettagliata sfilza dei suoi racconti l’ha raccontata Nello Blancato, studioso di tradizioni popolari, sul suo blog dedicato alla storia di Palazzolo.
Fare scherzi ai suoi amici e familiari per tutto l’anno era sicuramente il suo passatempo preferito. Ma era a Carnevale, dove ogni scherzo vale, che Turi Rizza dava il suo meglio. Negli anni ’40, proprio durante la festività, il protagonista della nostra storia convinse un amico di Catania ad inscenare Il Barbiere di Siviglia, prospettandogli la concreta possibilità di vincere e dividere il premio messo in palio dall’organizzazione. Come appena partì la musica, però, Turi comincio ad insaponare il viso del malcapitato con acqua, gesso e sapone di casa, servendosi dello spazzolone del water e brandendo pericolosamente in mano delle forbici per tosare le pecore. Davanti ad un pubblico che si sbellicava dalle risate, inoltre, usò come shampoo della ricotta fresca mischiata a talco e farina. Non immaginiamo quanta fatica abbia fatto l’improvvisato barbiere nel nascondersi dal suo cliente al termine del suo spettacolo!
Il Premio Turi Rizza
Turi Rizza era sempre così e tutti sapevano di dover sempre stare all’erta quando era nei paraggi. E la sua presenza era anche stimolante per le sue vittime, che spesso si vendicavano restituendo con gli interessi gli scherzi ricevuti. Ma Turi non ci restava male, perché la risata per lui era il sale della vita. E fece sempre di tutto per non restare mai solo, circondandosi di ogni tipo di animale. Serpenti, cani, topi, gatti, criceti, galline, capre e anche un ramarro! Ognuno di essi fu fedele compagno di Turi che, incurante degli occhi increduli dei compaesani, ne portava qualcuno con sé ogni volta che usciva.
Turi Rizza rimarrà per sempre il simbolo del Carnevale palazzolese e chi lo ricorda sa bene quanto la sua goliardia e la sua voglia di vivere manchi, soprattutto in questi giorni di festa. Ed è per questo che i palazzolesi hanno istituito un premio a lui intitolato, che anche quest’anno verrà assegnato alla persona che maggiormente riuscirà ad incarnare lo spirito del Carnevale. Così da far rivivere, anche se per solo per qualche giorno, la simpatia di Turi Rizza.