"Un Parco archeologico degli Iblei orientali", una proposta per il turismo

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Turismo, la proposta: “Un Parco archeologico degli Iblei orientali”

Il paesaggio della Valle dell'Anapo

Un Parco archeologico degli Iblei Orientali. La richiesta stavolta arriva da Siracusa da un momento di confronto sul territorio. E’ stato sollecitato un maggior interesse sui siti archeologici minori. I siti sono Pantalica, Cozzo Guardiole, Bibbinello, Cava cardinale, Contrada San Marco. Il tutto passa però dalla creazione di un coordinamento. Per ottenere questo serve applicare il decreto assessoriale 85 del 12 marzo 2015 sui ticket d’ingresso. Il biglietto sarebbe per le diverse riserve naturali, di cui tre ricadono nella provincia di Siracusa.

La conferenza a Siracusa

Un momento di riflessione lo ha portato il convegno “Fra gli Iblei e Siracusa. Esperienze partecipazione e gestione. Stato dell’arte e tavola rotonda sul sistema “Beni culturali” del territorio”. A organizzare l’evento l’associazione “Aditus in rupe”, nella “Biblioteca Elio Vittorini”. Hanno partecipato all’incontro l’assessore comunale alle Politiche per la Valorizzazione del territorio Fabio Granata. Il presidente Gal NatIblei Vincenzo Parlato e i rappresentanti delle associazioni degli archeologie e naturalisti hanno partecipato all’incontro.

La conferenza a Siracusa

La conferenza a Siracusa: è emersa la possibilità di istituire il Parco per gli Iblei

Creare opportunità di lavoro comune

Ha chiesto più collaborazione Antonino Cannata, presidente dell’associazione culturale “Aditus in Rupe”. Occorre creare nuove opportunità per lavorare insieme e trovare forme di progettazione che permettano di innescare uno sviluppo sociale ed economico del territorio ha spiegato.

L’idea di un unico parco

Creare il “Parco degli Iblei Orientali” un obiettivo da raggiungere. Marco Mastriani, consigliere regionale della sezione siracusana dell’Ente Fauna ha ribadito che l’assessorato regionale Agricoltura deve applicare il decreto 85 del 12 marzo 2015 sui ticket d’ingresso nelle diverse riserve naturali. Tre sono nella provincia Vendicari, Pantalica – Val d’Anapo e torrente Cavagrande e Cavagrande del Cassibile. Questo serve ad incentivare il turismo, aumentare la qualità della gestione dei siti archeologici. “In quest’ottica – spiega Cetty Bruno, direttrice del museo “Nunzio Bruno” e presidente della “Rete Museale Iblei” – si muoverà la nuova scuola comunale Antichi Mestieri e Tradizioni Popolari di Canicattini”.

Buscemi Castello

Il Castello di Buscemi, un tesoro che si trova tra gli Iblei

L’antropologia del territorio

Rispetto al resto della Sicilia la provincia di Siracusa  mostra una presenza antropologica intensa. Interessante la presenza di alcuni simboli di culture neolitiche e castellucciane travasate nella civiltà contadina spiega Paolino Uccello direttore del museo Tempo. Luca Aprile dell’associazione “Aditus in Rupe” ha presentato “Racconti della terra Sicilia, Viaggio nella storia naturale dell’isola”. Un racconto nel quale il protagonista Plinio descrive la storia geologica, biologica e naturalistica della regione. Fabio Morreale di “Natura Sicula” ha illustrato quali i beni demoetnoantropologici abbandonati. E’ intervenuto poi Gabriele Siracusa del birrificio “Alveira” e Fabio Guarnaccia di “Sos Siracusa”. Questi si è soffermato sulla Riserva Naturale Capo Murro di Porco/Penisola della Maddalena”.

I dati sul turismo

Nelle zone archeologiche nel 2018 le presenze sono state numerose.“Cugno Case vecchie” è stata oggetto di circa 1000 visite (proprietà privata, priva di sentieri). L’”Oasi Faunistica di Vendicari circa 550 mila visite. Il Museo “Tempo, del Tessuto, dell’Emigrante, della Medicina Popolare” 5 mila presenze.

Turismo, la proposta: “Un Parco archeologico degli Iblei orientali” ultima modifica: 2019-01-03T12:30:32+01:00 da Federica Puglisi

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