Chiunque scrive di storia locale deve tener conto delle fonti bibliografiche e dei documenti d’archivio. Importante però per la storia di un luogo integrare le notizie autorevoli con articoli di giornale, che raccontino di eventi culturali, di politica e di personaggi. Questo perché anche chi scrive in un giornale può essere una fonte autorevole. Infatti desidero raccontare di uno straordinario incontro tra due personaggi di spicco palazzolese. Si tratta di un uomo di fede, il cardinale Carpino e un laico, l’etnologo Antonino Uccello. Uccello intervistò nel 1967 il cardinale Carpino per il giornale L’Ora.
Uno straordinario incontro: Antonino Uccello
Parlare del professore Uccello è certamente difficile. Lui comincia giovanissimo a raccogliere oggetti di uso quotidiano, diventati dopo la guerra testimoni di una mutazione antropologica non più reversibile. Importante è il suo diario La casa di Icaro, pubblicato postumo, dove Uccello racconta che iniziò ad esserci in lui l’urgenza di far nascere un museo nel quale raccogliere un patrimonio, quello contadino, e quegli oggetti di una cultura “destinati alla totale obnubilazione”.
Nel suo Diario
Nel suo Diario leggiamo: «Era impensabile per me fare un museo di simili oggetti. Ma quando questi oggetti cominciarono a subire la distruzione mi resi conto che c’era qualcosa che stavamo perdendo irrimediabilmente». Noi palazzolesi sappiamo che l’opera di Uccello non si fermò solo a raccogliere oggetti del lavoro contadino. Il suo è un lavoro molto più ampio e gli argomenti trattati sono svariati: dalla roba della sposa nell’ottocento, ai presepi, ai dolci, alla tessitura palazzolese. Le sue mostre, a quel tempo, erano l’unico modo per “proiettarsi nel territorio, prendere contatti e parlare con la gente”, dice lo stesso Antonino Uccello, che era anche un poeta.
Uno straordinario incontro: Uccello e il cardinale Carpino
Uccello venne incaricato, dal giornale L’Ora, ad intervistare il vescovo Francesco Carpino, quando, nominato cardinale, fu inviato a Palermo, nel 1967. Il professore Luigi Lombardo ha delineato magistralmente i tratti dei due personaggi, contrapposti fra loro : «Uccello, uomo delle lotte contadine e del riscatto meridionale, convinto che il futuro è nelle mani dell’uomo. Il cardinale, uomo dell’animazione cristiana, per il quale il futuro, invece, è nelle mani di Dio».
L’articolo de L’Ora
Uccello descrive il cardinale, con una definizione gramsciana, classificandolo come un “intellettuale di tipo rurale”. Uccello infatti spiega che “i ceti contadini hanno sempre aspirato ad uscire dalla propria condizione e migliorarla”. Infatti il contadino spera che i figli diventino intellettuali e quindi capaci di risollevare il grado sociale familiare. Il Cardinale ritornava spesso nella sua casa di campagna, poco distante da Palazzolo, in contrada Santa Lucia. Alla domanda di Uccello rispondeva: «Il mio ritorno in campagna è per me sempre desiderato e gradito, come luogo di cari ricordi e come oasi dello spirito».
La valorizzazione di Palazzolo
Uccello comunicava al cardinale che vi era necessità di tutelare e valorizzare alcuni edifici meritevoli di interesse urbanistico e architettonico. Per questo l’etnologo tentò di chiedere cosa si potesse fare per Palazzolo. La risposta del cardinale Carpino sembra adatta ai nostri tempi: «[Vorrei]interessare le Autorità competenti per valorizzare il paese come centro turistico, unica possibilità di sviluppo e di benessere per il paese». Egli esprimeva anche, per Palazzolo, il desiderio di vedere realizzati istituti per orfani e anziani e iniziative per incrementare il turismo. Ma sapeva bene che vi erano delle difficoltà per predisporre un’efficiente complesso alberghiero.
La svolta decisiva della Sicilia
Riguardo i problemi che turbavano la Sicilia, quali la miseria, l’emigrazione, la mafia, il malcostume Uccello pose una domanda: «Quali prospettive per il futuro?». Il cardinale rispose che il futuro è nelle mani di Dio, ma aggiunse: « ho fiducia nella collaborazione di tutti, ed è questo che potrà dar la svolta decisiva nella vita dell’isola». L’opera di Uccello ha contribuito a realizzare e concretizzare, anche se in parte, ciò che il Cardinale Carpino aveva ipotizzato rispondendo alle domande di Uccello. Infatti è stato Lui, a contribuire con la casa Museo ad incrementare il turismo e a coinvolgere le autorità competenti a realizzare quel benessere che il cardinale tanto auspicava.