La Festa di San Paolo è il punto d’incontro e di unione tra l’isola di Malta e la nostra Palazzolo. Se la festa del Patrono da noi si celebra il 29 giugno, nell’isola dei Cavalieri si festeggia in 4 date differenti, ma noi vogliamo attenzionare il 10 febbraio a La Valletta e la prima domenica di luglio a Rabat. Da qualche anno esiste un gemellaggio tra i devoti palazzolesi e i maltesi. Infatti basti pensare che per l’edizione 2020, poi svolta in tono minore per la pandemia in corso, circa 80 turisti e devoti maltesi avevano prenotato nelle strutture alberghiere di Palazzolo.
La devozione per San Paolo a Rabat
“Credo che il legame tra Rabat e Palazzolo – esordisce Cristian un devoto di Rabat – sia dovuta al fatto che San Paolo sia stato nelle nostre zone. Ha abitato nella grotta dove adesso sopra è costruita la Chiesa Basilica Collegiata di Rabat. Questo spiega il motivo della grande devozione verso il Santo. Per la Sicilia le notizie storiche parlano dell’arrivo di San Paolo dopo aver lasciato Malta a Siracusa e la visita alle città limitrofe. Questa relazione spiega l’amore verso San Paolo, che ha portato la fede nelle due isole. Le feste sono simili perché nel Mediterraneo c’è un’esaltazione notevole di felicità. Parte da dentro la Chiesa e si sviluppa in mezzo ai devoti con le bande, con i fuochi e con le luminarie.
Tra le due città ci sono delle diversità nelle feste. Ma una cosa ci accomuna, l’accoglienza e la fraternità reciproca tra noi e voi. L’arrivo e la visita di tanti turisti fa accrescere il valore e l’interesse per le due feste. A Malta si può parlare di una quasi rivalità tra le feste di Rabat e La Valletta, ma il tutto è per superarsi l’una con l’altra. Fare sempre meglio la festa degli altri. Una differenza tra le due feste è che noi a Malta ogni comitato ha la propria banda, la propria pirotecnica, le proprie luci decorative, invece a Palazzolo il comitato contatta in prima persona tutti gli addetti ai lavori. Facciamo delle decorazioni più che delle luci, adornando i piedistalli dipinti in legno, con drappi e con le statue degli apostoli”.
La testimonianza di Tiziana, devota palazzolese
“San Paolo è il punto d’incontro – ci racconta Tiziana “sanpaolese” di Palazzolo – è il collante che tiene uniti tutti noi che lo amiamo e che abbiamo fede e devozione in Lui. Negli anni, nel suo nome e in onore alla sua unica e immensa figura, sono nati e maturati scambi religiosi, culturali ma soprattutto rapporti di amicizia vera e profonda con i fratelli e le sorelle paolini di La Valletta e di Rabat.
È un avvicendarsi, uno scambio reciproco di visite, di doni, di gesti importanti e autentici tra le nostre comunità che, pur con lingue, dialetti e tradizioni differenti, si ritrovano ogni volta tutti insieme, a festeggiare sotto lo stesso unico grande Patrono. L’emozione e la commozione ogni volta sono fortissime, gli abbracci e le lacrime di incontenibile gioia ne sono l’espressione più viva e visibile. Nel 2017 personalmente ho avuto la gioia di essere presente a Malta e partecipare sia a febbraio alla festa del Naufragio di San Paolo a La Valletta che a luglio alla festa di San Paolo a Rabat. Malta è ormai la nostra seconda casa paolina. Lì, ogni anno, siamo invitati, attesi, accolti e trattati con tutti gli onori e le attenzioni possibili.
Il sentimento di fratellanza
Ci sentiamo veramente a casa presso ognuna delle comunità paoline maltesi. È forte in tutti noi il sentimento di fratellanza che si è creato negli anni. A Rabat qualche giorno prima della festa, nel luglio 2017, noi donne abbiamo avuto l’onore e la gioia, di portare in processione una bellissima statua di San Paolo che veniva da un’altra comunità paolina maltese, quella di Munxar. Indescrivibile l’emozione e la gioia. Insieme ad altre donne della comunità di Rabat, un ricordo che conserverò sempre nel cuore come tra i più belli e cari.
Il cantare tutti insieme davanti al Santo, durante la processione di febbraio a La Valletta è una delle cose che personalmente mi ha toccato di più. È davvero commovente. Il vedere neonati maltesi, che per promessa, sono portati qua a Palazzolo per essere spogliati e alzati dinnanzi a San Paolo. Non ci sono parole adeguate per esprimere il sentimento forte che si prova. Le stesse maglie indosso, lo stesso inneggiare, seppur in lingue e con parole diverse, lo stesso sentimento comune. È una festa continua, che ormai va avanti da tempo immemore e che si consolida sempre più ogni anno e ripercorre le nostre tradizioni differenti, nei nostri luoghi, ma che ci fa sentire tutti fratelli, uniti sotto lo stesso grande Amore verso il Santo”.
San Paolo a La Valletta
“Da circa 20 anni-Roderick devoto maltese di La Valletta-ogni anno mi reco a Palazzolo. Lo stupore il primo anno è l’attesa della svelata. Il Santo che appare sull’altare è una cosa anomala per noi. Infatti noi non abbiamo questa tradizione e possiamo venerarlo tutto l’anno. La nostra è una festa di felicità, invece a Palazzolo si avverte di più la religiosità del momento. Il viaggio scalzo è un momento di alta devozione. Da noi invece esiste un grande legame con le marce che anticipano il passaggio del Santo. E il momento culminante è caratterizzato da una vera e propria pioggia di pezzettini di carta gettati dai balconi dove passa il Santo. L’emozione però che rappresenta la ”Sciuta” all’una a Palazzolo è un’esperienza che io consiglio sempre a tutti i devoti maltesi. E’ un qualcosa che ogni uomo dovrebbe provare almeno una volta nella vita”.
San Paolo un incontro che accomuna e unisce i devoti paolini delle due isole.
Le immagini sono state fornite da alcuni devoti di Palazzolo
