E’ ormai diventato un punto di riferimento per molti, per la cura nei particolari e per la bravura che contraddistingue il suo puntiglioso lavoro. Il palazzolese maestro orafo Massimo Scirpo si è occupato del restauro di due corone del corpo statuario della Madonna delle Grazie di Buccheri. Non è la prima volta che l’artigiano si occupa di un intervento di restauro che riguarda statue di santi venerati in Sicilia. E’ stato lui a occuparsi della corona della Madonna Addolorata di Palazzolo, delle frecce del simulacro di San Sebastiano di Melilli. E questi sono solo alcuni dei lavori che lo hanno visto protagonista. Adesso la Madonna delle Grazie di Buccheri. Un lavoro importante che è iniziato nell’inverno dello scorso anno. Per restituire alla comunità del comune ibleo un tesoro prezioso e caro a tutti. Abbiamo incontrato Scirpo e ci siamo fatti raccontare quest’ultimo lavoro.
Quando è iniziato il lavoro per la Madonna di Buccheri?
“Lo scorso inverno – racconta Scirpo – il parroco don Marco Ramondetta insieme ad un rappresentante della comunità, Seby Bennardo, mi hanno contattato per il restauro di due corone del corpo statuario della Madonna delle Grazie di Buccheri. Dopo una prima ed attenta osservazione ho notato che già era stato effettuato un precedente restauro a causa della rottura di una delle quattro punte. Essa era andata dispersa negli anni e ricostruita qualche anno fa. Ma era stata realizzata un poco più grande, e più alta delle altre tre”.
Dunque quali interventi sono stati realizzati nella corona della Madonna di Buccheri
“Questo – spiega Scirpo – è stato uno dei primi quesiti da risolvere. Abbassare la stessa sarebbe stato un problema in quanto sarebbe saltata tutta la doratura a 24 carati fatta in modo eccellente. Si decise invece che questo difetto potesse diventare un pregio per la corona. Anziché lasciarlo lateralmente com’era, girando la corona e mettendolo frontale. Inoltre per distogliere lo sguardo dalle imperfezioni si è pensato di arricchire tutta la corona con delle gemme e delle perle. Nonché con decori da inserire nelle punte nel contorno sia nel primo livello che nella parte centrale. E poi una grossa navetta di zaffiro ricostruito in sintesi, contornato da trecce e volute in argento. E poi nelle altre quattro punte più basse ho inserito delle perle sempre con motivo barocco per uniformarli ai decori della corona originale. Infine una guarnizione al silicone per evitare il taglio del metallo sulla testa della statua e del bambinello e delle staffe nuove per fissare le due corone”.
Non solo la corona della Madonna ma anche quella del bambinello e poi altri interventi
“Si mi sono occupato dello stesso lavoro anche per la corona del bambinello – aggiunge -. E poi oltre alle corone l’intervento di restauro si è ampliato verso due paia di orecchini e dei monili in oro. Probabilmente degli ex voto. Una delle due coppie di orecchini mi ha destato molto interesse. Essi erano deturpati della vernice a smalto verde e rossa. E così le ho riportate al vecchio splendore, uniformando il colore delle pietre a quelle della corona. Inoltre ripulendole dallo smalto con una nuova doratura e inserendo delle perle come dovevano essere in origine in quanto copie di orecchini in stile borbonico”.
Un lavoro importante e significativo
“Non avevo mai visto questa statua – sottolinea il maestro Scirpo -, un anno fa mi recai nella Chiesa Madre in occasione della settimana dei festeggiamenti. Mi avevano richiesto una piccola riproduzione argentea della Madonna. Rimasi affascinato e in quell’occasione ho saputo che doveva essere effettuato un restauro dal maestro Giuseppe Giuffrida che avrebbe interessato l’intera statua. Ho immaginato che sarebbe venuto fuori un eccellente lavoro. Ma ignoravo che sarei stato io ad eseguire i lavori di restauro delle parti argentee, di cui sono molto lusingato. Ho visto il prima, il durante e il dopo, il video che annunciava il ritorno della Madonna nella sua città. Emozionante il tutto, fatto con un encomiabile amore da parte dei devoti buccheresi. Un’esperienza che porterò per sempre nella mia vita”.
Le foto, fornite dal maestro Massimo Scirpo, sono del fotografo Salvo Alibrio
Muy linda nota. Muchas gracias.