Terzo appuntamento con i film girati a Palazzolo. Dopo “Gente di rispetto” del 1975 e “La Cavalleria Rusticana” del 1982 di Franco Zeffirelli, adesso tocca a “Storia di una Capinera”.
Nel 1993 nuovamente Franco Zeffirelli gira a Palazzolo. Questa volta il set vede la Masseria “Case Musso”, Contrada Vallefame, la Masseria di Contrada Cavadonna e la Chiesa di San Paolo. Tratto dall’omonimo romanzo di Giovanni Verga a cui il regista spesso si ispirava. Il film oltre che a Palazzolo è stato girato nel catanese ad Aci Trezza, ad Aci Castello, a Catania, sull’ Etna, a Zafferana Etnea, ad Aci San Filippo nei pressi dell’Eremo di Sant’Anna e a Noto. La prima scena vede come sfondo la Chiesa di San Paolo.
Storia di una Capinera, i premi
Vincitore del David di Donatello nel 1994 e dei Nastri d’Argento nel 1995 per i Migliori Costumi a Mario Tosi. Il cast è composto da Angela Marie Bettis, da Johnathan Schaech, da Sinead Cusack, da Vanessa Redgrave, da Valentina Cortese, da Frank Finlaye da John Castle.
La trama
Ambientato nella Catania intorno al 1850 dopo lo scoppio del colera la giovane novizia suora Maria è costretta ad abbandonare il suo convento per tornare a casa dal padre e dalla matrigna che aveva stabilito questo destino per lei. La giovane, che ha conosciuto solo la vita in convento, scopre la vita al di fuori e ne resta folgorata. Conosce e si innamora di Nino, giovane studente di buona famiglia. Anche il giovane sembra ricambiare questo amore con degli inviti al ballo durante una festa e un continuo corteggiamento. Maria è combattuta tra l’amore per Nino e il suo destino di suora. Il tormento aumenta quando Nino un giorno le chiede di lasciare il convento dichiarandone il suo amore. Combattuta tra i suoi sentimenti e il suo dovere nei confronti di Dio.
Maria e il tormento
Il rifiuto dell’amore e il buon senso hanno il sopravvento con Maria che torna in convento. Tuttavia sin da subito la frustrazione aumenta e capisce di non aver preso la giusta decisione. Si confessa con suor Agata, anche lei tormentata da un sentimento d’amore con un uomo, e diventata suora per errore.
Durante una confessione in chiesa Maria intravede una cerimonia di nozze e vede che lo sposo è proprio Nino mentre la sposa è la sorella di Maria, Giuditta. Dopo che Maria è tornata in chiesa, Nino ha chiesto la mano a Giuditta, da sempre innamorata di lui. La donna cade in depressione e una sera decide di lasciare il convento per correre da Nino. Intanto il giovane si è trasferito in un casolare di fronte al convento insieme a Giuditta.
Il finale amaro
Raggiunta la casa degli sposi Maria perde ogni speranza, perché la sorella è incinta. Disperata si lascia andare e confessa al ragazzo di averlo sempre amato e lo stesso Nino le confessa di aver sofferto molto dopo il suo rifiuto e proprio per questo aveva cercato di dimenticarla. Alla fine i due giovani si danno un bacio di addio e Maria torna in convento rassegnata a diventare suora, servendo per sempre Dio e la Chiesa.
La Stampa e il commento a Storia di una Capinera
Dal giornale La Stampa riprendiamo il commento del periodo. “Nella versione per lo schermo di Franco Zeffirelli la storia è oggettivata con qualche variante e messa in scena con il gusto sicuro del grande impaginatore di melodrammi formatosi alla scuola viscontiana.”
Foto tratte dalla pagina francozeffirelli.it
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