Una passeggiata alla scoperta dell’antica stazione di Pantalica. L’iniziativa è in programma per domenica 1 ottobre ed è promossa da Italia Nostra che ha avviato una campagna nazionale intitolata “carastazione” per andare alla scoperta di antiche stazioni, ormai in disuso, ma che conservano il fascino di un tempo.
Pantalica e il suo tesoro
La linea ferroviaria dell’antica stazione è stata dismessa nel 1956. Faceva parte del tragitto della “Siracusa-Ragusa”, con diramazione Bivio Giarratana-Vizzini, e percorreva la Valle dell’Anapo. Di recente completati i lavori per rendere percorribile la tratta con una pista ciclabile. Il paesaggio naturalistico che la circonda è spettacolare. Si tratta del vecchio tracciato della linea ferrata a scartamento ridotto Siracusa – Ragusa – Vizzini. Esso partendo dalla stazione di Siracusa Nuova (vicino alla stazione centrale e dopo le fermate di Cifali, in aperta campagna ed adiacente al passaggio a livello sulla S.S. 124, di Floridia, di Solarino, risaliva la valle, giungendo alla stazione di Sortino Fusco.
L’antica stazione
Il caseggiato dell’antica stazione di Pantalica ha un corpo centrale di 2 piani fuori terra e tetto a falde. Quello di Cassaro recentemente è stato restaurato. L’area di Pantalica è una Riserva Naturale Orientata e nel 2005 è stata inserita tra i siti Unesco, per la presenza di una vasta necropoli antecedente anche alla colonizzazione greca.
L’iniziativa di Italia Nostra
L’appuntamento dunque è per giorno 1 ottobre dalle 9 alle 14. Per una passeggiata sociale con illustrazione delle criticità e delle potenzialità della linea e della stazione. L’iniziativa è curata dalla sezione di Melilli dell’associazione e con la partecipazione di Paolo Uccello, Guida naturalista autorizzata e Dirigente regionale dell’Ente Fauna Siciliana. La sezione di Italia Nostra Melilli intende porre l’attenzione su questa linea ferroviaria storica, utilizzata anche da Vittorio Emanuele III. L’obiettivo è sensibilizzare gli enti proprietari del fabbricato a favorire l’utilizzo del bene per una futura fattiva fruizione legata ad un tipo di turismo lento.