Luglio e la tradizione della Madonna delle Grazie a Palazzolo

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Madonna delle Grazie, a luglio la tradizione a Palazzolo

La chiesa della Madonna delle Grazie dall'alto

Luglio dedicato alla Madonna delle Grazie a Palazzolo. Si rinnova ogni anno l’appuntamento con i pellegrinaggi alla piccola chiesa. Un culto, una tradizione a cui in molti, soprattutto le donne, non rinunciano. Il sabato è dedicato a questo appuntamento. Si parte a piedi alle 7 del mattino dalla chiesa di San Sebastiano. La meta è via Madonna delle Grazie, nella zona di Colleorbo. Alle donne che seguono il parroco don Angelo Caligiore si aggiungono tanti devoti anche durante il tragitto. Generalmente da tradizione durante il percorso si recita il rosario e si cantano odi alla Madonna. All’arrivo nella vallata si sistema l’altare all’esterno della chiesa. L’edificio sacro è molto piccolo e non riesce a contenere tutti i presenti. E poi è incantevole il paesaggio che si vede da questa zona, tra gli antichi resti della Pineta, alla vallata di San Giovanni, dove c’è pure una sorgente, piena di vegetazione e di fiori di stagione. Un paio d’ore e tutto finisce. Quando il sole è alto e inizia il caldo il gruppo di pellegrini fa ritorno a casa. L’appuntamento è per il sabato successivo. E’ così per tutto il mese di luglio.

Esterno chiesa Madonna delle Grazie di Palazzolo

La tradizione di un tempo

Come racconta lo studioso di tradizioni popolari Nello Blancato fino ad una settantina di anni fa, una compagnia di artigiani, per la maggior parte calzolai, il 2 luglio, per consuetudine si recava alla Madonna delle Grazie. “I galantuomini – spiega Blancato – arrivavano in largo anticipo sugli altri fedeli, e sistematisi sul cuozzu soprastante la chiesa, consumavano una ricca colazione a base di uova sode e patate bollite “bagnate” nel sale e innaffiate con vino (l’acqua di san Giovanni, anche se buona, la evitavano per non correre il rischio che andasse a finire nelle spalle) e subito dopo ascoltavano la messa”. Lo studioso spiega come all’inizio degli anni Sessanta del secolo XVII, il sacerdote, don Francesco Policara durante una delle sue solite passeggiate in questa contrada trovò, su un grande masso sotto un mucchio di rovi appena recisi, una vecchia immagine di Maria oltraggiata dal tempo. Da quella scoperta poco dopo la costruzione della chiesetta.

Un'altra immagine dall'alto della chiesa della Madonna delle Grazie

La sorgente di San Giovanni

La sorgente di San Giovanni utilizzata soprattutto in passato per raccogliere l’acqua, era anche meta delle tante lavandaie che vi andavano a lavare i panni. Ricorda ancora Blancato che per oltre un secolo, questa chiesa è stata luogo di aggregazione e di culto per la comunità di contadini della contrada. Dopo il lavoro uomini e donne si riunivano in chiesa per recitare il Rosario e assistere alla messa. “L’origine di questa chiesa – racconta –  è avvolta dalla leggenda e fa parte di quel filone cultuale assai diffuso che vuole il ritrovamento per puro caso dell’immagine di un santo, seguito quindi da una catena di eventi e “miracoli”, che portano alla decisione di eleggere quel santo a protettore degli abitanti della località ove è avvenuto il rinvenimento”. Negli ultimi tempi però complice lo stato di abbandono della zona non sono mancati gli atti vandalici. Alcune suppellettili della chiesa sono state rubate. Si ricorda anche il furto della campana che si trova sulla chiesetta. Poi ritrovata qualche tempo dopo dai carabinieri. Un sito che andrebbe tutelato. Fa parte della storia di Palazzolo e delle sue tradizioni.

L'antica sorgente di San Giovanni

Madonna delle Grazie, a luglio la tradizione a Palazzolo ultima modifica: 2018-07-19T09:30:36+02:00 da Federica Puglisi

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