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Spettacoli gratuiti per i teatri, la proposta di Marco

Marco Puglisi

Donare i suoi spettacoli in forma gratuita: un contributo concreto per la ripartenza. Lui è Marco Paolo Puglisi, originario di Palazzolo Acreide, ma residente da anni a Brescia. In questa fase di emergenza e in vista della Fase 2 che potrebbe dare un sospiro di sollievo al mondo della cultura, il suo progetto è significativo. “Mi sono chiesto – spiega – come poter dare il mio contributo ai Teatri alla fine di questa emergenza, senza nessuna esitazione ho pensato di donare i miei spettacoli in forma totalmente gratuita, compresi gli spostamenti il vitto e l’alloggio”. Sarà difficile ripartire alla fine dell’emergenza, soprattutto per la cultura e il teatro. La possibilità di mettere in scena spettacoli gratuiti potrebbe essere una buona partenza.

Per la fine dell'emergenza una proposta per i teatri italiani
I teatri potrebbero riaprire dopo il lockdown

Spettacoli gratuiti, un progetto per ripartire

Marco Paolo Puglisi ha quindi deciso di inviare la presentazione dei suoi spettacoli a molti teatri italiani. L’augurio è che la sua proposta di realizzare spettacoli gratuiti possa essere ben accolta. “Posseggo una passione – sottolinea -, e la passione appaga e dà valore alla vita. Per questo dopo una importante gavetta con diverse compagnie teatrali, le mie aspirazioni e la voglia di comunicare l’intimo mi hanno portato a lavorare da solo. Scrivendo i miei testi che, con entusiasmo, condivido in teatro sotto questa inconsueta ed entusiasmante forma teatrale”.

Gli spettacoli gratuiti proposti sono letture sceniche

I testi che Puglisi ha portato in scena sono “Mr. Cinquanta Centesimi”, “Il Re Nudo”, “Duecento Quaranta Quattro”, “Fantu, la straniera”. E adesso vorrebbe presentarli per la fine dell’emergenza. “I miei testi, autobiografici o tratti da fonti reali – rileva -, parlano di tossicodipendenza, di rapporto padre/figlio, di emarginazione, di rinascita, di persecuzione, di vita. Sono storie di uomini che vivono, ridono, sperano, cadono, imparano, sbagliano, resistono, soffrono, e sognano. Predominano sempre argomenti noti e quel bambino particolare e “strano” che ognuno ha dentro di sé. Testi da me scritti per far sì che, quando una sola parola viene ascoltata, il compito è assolto, solo in quel momento la storia è realmente conclusa”.

Marco Paolo Puglisi vuole portare in scena letture per la fine dell'emergenza
Il palazzolese Marco Paolo Puglisi vive a Brescia ed è appassionato di teatro

La preparazione teatrale del palazzolese Puglisi

Marco Paolo Puglisi ha lasciato giovanissimo Palazzolo Acreide. Vivendo a Brescia dove lavora si è avvicinato al mondo del teatro. La sua preparazione teatrale è avvenuta tramite la frequentazione di corsi annuali alla “Scuola di Teatro Paolo Grassi”, l’Accademia di Arti Teatrali, l’Accademia della Voce. E ancora partecipazione a corsi intensivi con attori, registi, drammaturghi e artisti come: Agostino Perrini, Arianna Scommegna, Cesare Gallarini, Eugenio Allegri, Fabio Banfo, Fabio Boverio, Fabio Maccarinelli, Giacomo Gamba, Leda Diana Mori, Livia Castellini, Luciano Colavero, Lucilla Giagnoni, Marco Morellini, Silvia Girardi.

Portare i suoi lavori a Palazzolo Acreide

Lui è un impiegato con una passione che riempie e dà valore alla sua vita: scrivere dei testi che porta in scena sotto forma di “letture sceniche”. E’ fortemente legato alla sua città d’origine, tanto da tornarci più volte l’anno. “Le mie sono storie semplici e note – dice -, vissuta in punta di piedi, piedi scalzi. Lascio che le parole facciano il loro effetto, respiriamo la polvere di ciò che non esiste più. Storie che diventano colore,  il colore del respiro che urla e dice si. Quando i sogni non possono fare a meno di esprimersi, ecco che l’uomo onestamente resiste e riparte, è la testimonianza che è necessario amarsi per poter amare”.

E adesso un sogno: poter portare i suoi testi in teatri più grandi e poi anche a Palazzolo. “Teatro a carattere sociale? L’80% dei 1200 spettatori che hanno assistito alle mie letture sceniche,  le hanno definite “messaggi socialmente utili” – spiega -. Aggiungendo inoltre che, visti gli argomenti trattati, meriterebbero una visione molto più ampia. Da anni lotto per poterli portare in scena e dare maggiore visibilità, ma se non si è conosciuti, i teatri non ti danno la possibilità di portarlo in scena e se non lo porti in scena non si è conosciuti”. Adesso questa proposta significativa che potrebbe aiutare i teatri a ripartire.

Spettacoli gratuiti per i teatri, la proposta di Marco ultima modifica: 2020-04-27T09:00:00+02:00 da Redazione

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