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Gabriele Iudica e la sua Akrai

Si è svolta al Museo dei Viaggiatori il 25 febbraio 2023 un’interessante conferenza su Gabriele Iudica e il suo viaggio tra le antichità di Akrai. Durante la conferenza, organizzata dalla direttrice del Museo dott.ssa Francesca Gringeri Pantano e dal dott. Marco Russo, Presidente del Rotary club, sezione di Palazzolo Acreide, il dott. Attilio Bruno ha illustrato la figura di Gabriele Iudica e ha mostrato al pubblico presente, una edizione molto rara di Le Antichità di Acre di Gabriele Judica, un “Fior di stampa”, cioè un pezzo, non entrato in circolazione, che si è conservato senza pieghe, rotture o macchie.

La figura di Gabriele Iudica

Della famiglia Iudica si ha notizia nel ‘600, con ogni probabilità di origine spagnola, e si ha notizia di un Benedetto che ebbe residenza a Grammichele. Dalla Famiglia Deodato Trigona di Noto, la famiglia Iudica venne investita di vari feudi fra cui quella di Baulì. Don Michele padre di Gabriele sposa Carmela della famiglia Daniele e diventa ricchissimo. Gabriele, figlio primogenito di Michele, laureatosi in giurisprudenza, esercitò la carica di giudice civile. Nel frattempo completò il palazzo, iniziato dal padre, ubicato al Corso. La professoressa Lucrezia Dibartolo, in un suo articolo su Gabriele Iudica: lampadoforo del passato (Studi Acrensi, III(1996-2004)scrive riguardo al nostro personaggio: La specialissima educazione aristocratica, la finissima intelligenza, unita ad una sensibilità culturale moderna, (che vedeva nell’antichità greca e romana), spinsero Iudica ad iniziare la sua attività archeologica.

Domus romana: Teatro greco
Akrai: Teatro greco (foto Santoro Ugo)

Gabriele Iudica: Gli scavi ad Akrai

Iudica si occupò del sito di Akrai dal 1809 al 1830, e iniziò la sua attività senza il consenso e senza l’autorizzazione del Regio custode delle Antichità di Noto. Soltanto nel 1811 ottenne le varie autorizzazioni dal governo per continuare gli scavi. Grazie al suo interessarsi alla zona archeologica che il duca Lucchesi Palli lo nominò Regio Custode delle Antichità del Distretto di Noto. Gli scavi portarono alla luce l’Intagliata e l’Intagliatelle, le latomie o cave di pietra di età greca, il bouleuterion e il teatro. Il teatro, il “più appariscente dei monumenti, -come scrive la professoressa Dibartolo- doveva assicurare alla comunità dei cittadini quella attività educativa e ludica propria dello spirito greco”.

La pubblicazione

Nella pubblicazione Le antichità di Acre, edita a Messina nel 1819, Gabriele Iudica descrisse le antichità che aveva scoperto, ma cercò anche di interpretarle. L’archeologo Bernabò Brea affermava che “il lavoro di Iudica non si limitava a collezionare ‘anticaglie’, si poneva dei problemi sul significato delle cose che rinveniva e cercava di interpretarle con ampie e dotte disquisizioni che se oggi dopo più di un secolo e mezzo di progresso scientifico possono essere considerate superate, sono una testimonianza della cultura archeologica della sua età nelle espressioni più elevate”.

Cassandra Politi: barone Gabriele Iudica, l'archeologo
Barone Gabriele Judica, l’archeologo. (da: commons. wikipedia.org)

Importanza del sito e dei reperti

Il materiale (240 pezzi ereditati da Cesare e Rosetta Iudica) – proveniente da Akrai, scoperto da Iudica e descritto dalla professoressa Dibartolo in un suo catalogo “è interessante, innanzitutto per la conoscenza dei riti religiosi e funebri, della cultura e della vita quotidiana che si svolgeva ad Akrai. “I pezzi testimoniano nella loro globalità che nella piccola colonia vigeva quel sistema valoriale tipico delle poleis greche, fondato su uno stile di vita dialogativo, sul valore statuale del vivere civile, su un alto senso religioso, alimentato anche dai miti riprodotti nelle decorazioni dei vasi”. Partendo dallo studio su Gabriele Iudica e sugli scavi che egli, come abbiamo visto, realizzò grazie alla sua passione per l’archeologia, penso che si dovrebbero coinvolgere le scuole e quindi i ragazzi per aiutarli a riscoprire questo nostro passato così importante. Penso sia necessario far appassionare i nostri giovani all’archeologia e alla storia del nostro paese.

Gabriele Iudica e la sua Akrai ultima modifica: 2023-03-13T09:00:00+01:00 da Luisa Itria Santoro

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