Tradizioni in cucina: la salsiccia sotto la cenere di Palazzolo

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A sasizza sutta a’ ciniri: specialità locale da riscoprire

Salsiccia In Tavola

Prodotti tipici e ingredienti naturali sono parte della tradizione gastronomica di Palazzolo Acreide. Particolarmente legata alla cucina di un tempo e ancora oggi un punto fermo nella produzione è la salsiccia. La sua preparazione richiede accorgimenti precisi che la rendono unica e dal sapore inimitabile, fedele alla ricetta originaria ma cucinata in modi differenti per coglierne ogni suo tratto tipico. Conoscete “a sasizza sutta a’ ciniri”? Ecco un modo antico di cuocere questa pietanza, che merita di essere riscoperto e valorizzato.

La salsiccia di Palazzolo Acreide: qualità e sapore di un tempo

Orgoglio della città sin dal passato, la salsiccia di Palazzolo Acreide è tuttora un piatto ricercato e conosciuto anche in altre parti d’Italia. Oltre ad essere preparata con carne di maiale locale, richiede un procedimento speciale che si tramanda da generazioni e le conferisce quel sapore così diverso e gustoso.

Salsiccia Palazzolo

Secondo i macellai del luogo, è proprio l’impasto che fa la differenza. La salsiccia di Palazzolo è un mix di carne di maiale, vino rigorosamente nero d’Avola, finocchietto selvatico, peperoncino rosso e un pizzico di sale. Se poi si cucina con il metodo tradizionale della cenere calda, diventa una specialità assolutamente da provare.

“A sasizza sutta a’ ciniri” e la sua ricetta

Certe tradizioni culinarie nel tempo tendono a scomparire, come la cosiddetta salsiccia sotto la cenere, o conosciuta dagli abitanti del luogo come “a sasizza sutta a’ ciniri”. Fortunatamente però c’è ancora chi si ostina a cucinarla utilizzando la cenere bollente e continuando a tramandare un piatto antico ma ancora attualissimo. Ma cosa vuol dire salsiccia sotto la cenere? Si tratta proprio del suo metodo di cottura, che si distingue dalle normali procedure utilizzate oggi.

Sotto La Cenere3

Gli ingredienti per la sua preparazione sono sempre gli stessi, ma è al momento di procedere con la cottura che si vedono le prime differenze. Innanzitutto la salsiccia non si dispone direttamente sulla brace o su una teglia, ma viene interamente rivestita con della carta paglia imbevuta di vino nero d’Avola. Questo passaggio è importante sia per evitare il contatto diretto con la cenere calda che per impedire la bruciatura della carta che lo avvolge. La salsiccia così ricoperta deve essere nascosta tra la cenere all’interno di una teglia e cucinare per circa 30 minuti prima di essere servita. È d’obbligo ricordare che la cenere deve essere ancora molto calda per assicurare alla salsiccia una cottura uniforme. Quando il piatto è pronto si può servire con contorno di patate bollite proprio come si usava fare un tempo, aggiungendo un tipico vino locale che si sposa perfettamente con la pietanza palazzolese.

A sasizza sutta a’ ciniri: specialità locale da riscoprire ultima modifica: 2018-12-12T11:36:02+01:00 da Cristina Fontanarosa

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