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Storie di donne siciliane che rifiutano la guerra

ester rizzo, trenta giorni e 100 lire, pubblicazione

Il 14 giugno 2023, presso la Sala Verde del Comune di Palazzolo Acreide, l’Associazione “Amici di Giuseppe e Turi Rovella”, in collaborazione con l’Associazione Meraki e Meraki Book Festival presenta l’ultimo libro di Ester Rizzo, Trenta giorni e cento lire. É un romanzo storico dal punto di vista delle donne sole nel periodo della guerra. La Rizzo da sempre narra storie antiche riguardo le donne per dare loro il valore e la riconoscenza che meritano.

Ester Rizzo

Ester Rizzo è giornalista e scrittrice, nata a Licata nel 1963. Si è sempre occupata di tematiche sociali, sempre al femminile. Socia fondatrice dell’Associazione Toponomastica femminile. Curatrice del volume “Le Mille: i primati delle donne” (2017). Autrice di “Camicette Bianche” (2014), “Le ricamatrici” (2018), “Donne disobbedienti” (2019) e “Il labirinto delle perdute” (2021), tutte pubblicazioni con l’editore Navarra di Palermo. Collabora con testate giornalistiche online tra cui “Dol’s” e “Malgradotutto”. Nel libro Le ricamatrici, Liborio Iaquinto, in una sua recensione nel sito Letture Metropolitane dice: «É interessante l’idea di narrare la vicenda come fosse un romanzo e non come un saggio storico: in questo la Rizzo è stata aiutata dai familiari delle ricamatrici. È un romanzo fondato sulla caparbietà di donne forti, sulla loro capacità decisionale e la loro rivincita attraverso l’emancipazione».

Ester Rizzo
L’autrice del libro Ester Rizzo. Fonte: Parliamo di Libri

Storie di donne: Il libro Trenta giorni e cento lire

L’autrice narra una storia di donne siciliane che rifiutano la guerra e protestano, lanciando un messaggio di pace. Date e fatti storici provengono da una sua ricerca d’archivio e ci trasmettono non soltanto conoscenze, ma anche emozioni ed empatia. Sono “Pagine di storia dimenticata, dice Teresa D’Anielo, di donne siciliane, madri, mogli e sorelle di uomini chiamati in guerra che nel 1916 furono condannate al carcere per la colpa di aver manifestato contro la guerra all’Impero austro-ungarico del governo del liberale Salandra. La Storia è stata poi scritta dagli uomini, che hanno ignorato per lungo tempo l’eroismo delle donne”.

Memorie raccolte presso l’Archivio di Stato di Agrigento

Ester Rizzo per poter scrivere questo romanzo ha percorso i corridoi di un deposito archivistico, dove le memorie sono sospese nel tempo. Rossana Florio, direttrice dell’Archivio di Stato di Agrigento, nella prefazione al libro dice: «Quei fili di memoria, così sottili, così fragili e leggeri, a volte mossi da soffi, richiedono sguardi attenti che sappiano vederli, mani delicate che sappiano afferrarli, anime sensibili che sappiano comprenderli e che pazientemente riescano a legarli nuovamente».

Libri Camicette Bianche di Ester Rizzo
Il libro di Ester Rizzo, Camicette Bianche – Oltre l’8 marzo. Fonte: Toponomastica Femminile

Storie di donne siciliane nel libro

Queste donne, delle quali parla Ester, rimaste sole a lottare nella miseria. organizzano manifestazioni, lunghi cortei per far sapere a “qualcuno di quelli che contano” che la guerra deve finire. Le donne che incontriamo, dice ancora la direttrice Rossana Florio, nelle pagine del libro di Ester, sono donne unite da un destino drammatico, fatto di solitudine. Sono donne che si uniscono tra eventi tragici e cambiamenti. “Donne siciliane pacifiste che, come dice Ester, il loro messaggio di pace non doveva essere ignorato, anzi doveva essere restituito alla contemporaneità. Il racconto di questa storia, non è un saggio, né un romanzo; è una narrazione che si è nutrita di fatti e luoghi storici, ma anche di emozioni”.

Un libro tutto da leggere

Un libro tutto da leggere, perché la storia ha ignorato il grande coraggio e la voglia di pace delle donne siciliane, e per questo ridare dignità a queste figure femminili è una grande omaggio, ma anche un monito rivolto a tutte noi “donne di oggi” a ribellarci di fronte alle ingiustizie e alle violenze. Purtroppo molte donne pacifiste furono arrestate e condannate come risulta dai documenti che Ester ha trovato all’Archivio di Stato di Agrigento. Attraverso questa narrazione la Rizzo ha riportato in vita queste donne, facendole uscire dall’anonimato e dall’oblio. Importante notare che la scrittura è arricchita da connotazioni e frasi in dialetto siciliano, che le protagoniste si lasciano sfuggire durante i loro incontri, come ad esempio queste: «-Pari che u Signuruzzu si scurdò di noi. – La mala sorte sempre fimmina è. – Sempre guerre ci sunnu, inutili, fatti dall’omini». E molte altre frasi ancora.

Storie di donne siciliane che rifiutano la guerra ultima modifica: 2023-06-12T10:06:08+02:00 da Luisa Itria Santoro

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